Clima da resa dei conti nel Partito Democratico. Con la polemica che corre anche sui social. Un post dell’ex segretario e sindaco di Paliano Domenico Alfieri ha dato fuoco alle polveri. Ha scritto: «Si continua a chiedere un “cambio di passo” alla Federazione del Pd di Frosinone. Ma in cosa consiste questo cambio di passo? Quali i contenuti? O è solo un modo per andare sui giornali? Così non si fa il bene di un partito ma l’esatto contrario. Se qualcuno gioca a distruggere troverà in me un acerrimo nemico». (Leggi qui Alfieri: “Sia la Saf a gestire la prossima discarica”).
Il post ed i like
Con chi ce l’aveva Domenico Alfieri? Sicuramente con Antonio Pompeo, anche se non lo ha nominato. Perché è il presidente della Provincia (e referente della componente Base Riformista) che sta chiedendo da settimane un “cambio di passo”alla segreteria provinciale del Pd, guidata in questo momento da Luca Fantini.
E sotto al post di Domenico Alfieri ci sono stati diversi “mi piace”. Anche e soprattutto di esponenti di Pensare Democratico, l’area di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. Ma soprattutto a non passare inosservato è stato il “mi piace” del segretario Luca Fantini. Molto più di un segnale politico.
L’altro post e gli altri like
Poi, sempre sui social, è arrivata la risposta di Antonio Pompeo. Il quale ha argomentato: «Nei miei incarichi istituzionali ho sempre lavorato per la mia terra e continuerò a farlo ogni giorno con la stessa concretezza e serietà. Non mi lascio prendere dal veleno di pochi che leggo sui social, consapevole che oggi, in un momento così difficile, chi riveste un ruolo deve essere ancor più di esempio e punto di riferimento per i propri cittadini. Saranno ancora una volta gli atti e i fatti a smentire coloro che tentano di soffocare la cultura della pluralità. Impegniamoci tutti per il nostro territorio, il resto lo decideranno i cittadini».
Anche in questo caso diversi “mi piace”. Tra i quali quello di Luigi Vacana, vicepresidente della Provincia, esponente di una lista civica.
Al di là dell’alternanza tra le stoccate in punta di fioretto e gli affondi con la sciabola, quello che emerge è che nel Partito Democratico la pace vera non scoppia mai. Solo qualche fragile tregua armata, che poi crolla alla prima occasione.
La tregua di facciata
Complicato ipotizzare come possa andare a finire. Meno di un anno fa si è celebrato un congresso (da remoto) culminato con l’elezione alla segreteria di Luca Fantini. In modo unitario dal punto di vista formale. Ma non sostanziale, anche perché a pochi giorni dalla conclusione si scatenò una polemica rovente tra Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti da una parte e Antonio Pompeo e Simone Costanzo dall’altra.
Sempre nelle scorse ore Angelo Pizzutelli, capogruppo del Pd al Comune di Frosinone, relativamente ad una possibile emergenza rifiuti, ha “postato” sui social network: «Abbiamo abbaiato alla luna, sulla stampa, ancora peggio sui social e guardato altrove, quando invece l’individuazione del nuovo sito (ndr: di una discarica) era, è e sarà competenza esclusiva dell’Amministrazione Provinciale». Una stoccata a Pompeo.
Come del resto aveva fatto il giorno prima sempre Domenico Alfieri. Rilevando su facebook: «Penso che sia arrivato il momento da parte del presidente della Provincia di Frosinone e dell’ente che rappresenta di individuare un nuovo sito nella nostra provincia che accolga la nascita di una nuova discarica. È tra le sue competenze e siamo in netto ritardo».
Nell’autunno 2020, alle elezioni comunali di Ceccano e Pontecorvo si arrivò ad una clamorosa frattura tra le due “anime” del Pd. E a Ceccano, roccaforte storica del Pc-Pds-Ds, il simbolo del partito non c’era sulle schede. In autunno si andrà al voto in23 Comuni. Tra i quali Alatri e Sora. Tra le “correnti” nessun segnale di intesa. E men che meno di sintesi.
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