Vicano pensa al ritiro e propone Marzi

La nuova strambata del centrosinistra. In serata il senatore Astorre chiede a Vicano di collaborare per individuare un candidato 'di sintesi'. E lui dice: "L'unico è Memmo Marzi”. Va oltre: in serata lo ha incontrato con De Angelis. Il segnale dei Socialisti

«Io penso che il nome di sintesi che può tenere tutto insieme sia uno solo: Memmo Marzi»: Mauro Vicano, senza rancore, lo ha detto al Segretario regionale del Partito Democratico Bruno Astorre che poche ore prima gli aveva detto No alla sua candidatura. Si sono sentiti al telefono. Ed ancora una volta la strategia del centrosinistra è stata aggiustata.

Tutto parte dalla riunione tenuta nel fine settimana a Frosinone, presenti tutti i colonnelli del Pd provinciale ed il senatore Astorre. E naturalmente Mauro Vicano, l’ex Direttore Generale della Asl ed ex presidente della società pubblica Saf che il mese scorso ha lanciato la sua disponibilità per la candidatura a sindaco di Frosinone. Nel corso di quella riunione il senatore gli ha detto con chiarezza che nessuno nel Pd ha acceso il semaforo rosso alla sua candidatura. Ma con altrettanta chiarezza gli ha detto che non potrà essere acceso il semaforo verde. Perché intorno al suo nome non si riesce a costruire il Campo largo sul quale il Partito Democratico vuole costruire il suo futuro. È vero che ci sono Azione ed Italia Viva ma mancano Movimento 5 Stelle, Socialisti, Articolo 1, Frosinone in Comune. (leggi qui De Angelis parla con Vicano e rimette in moto il centrosinistra).

Mauro ragioniamo insieme

Mauro Vicano

Fino alla serata di oggi Mauro Vicano aveva la ferma convinzione di andare avanti con la sua candidatura. Una rotta sulla quale lo aveva incoraggiato a navigare anche il senatore Astorre. Perché?

Molto semplice: Vicano è un nome trasversale, capace di drenare consenso al centrodestra. Per lui una parte della attuale coalizione al governo della città era disposta a spostarsi. Un ritiro di Vicano ed il suo appoggio al centrosinistra avrebbe significato perdere il valore aggiunto del voto trasversale: storicamente, a Frosinone è un voto decisivo. L’ipotesi sul tavolo era quella di marciare divisi per unirsi poi al turno di ballottaggio.

In giornata c’è stato un nuovo cambio di strategia, una nuova strambata dopo quella delle ore scorse. Bruno Astorre ha proposto a Mauro Vicano di collaborare ed individuare un nome di sintesi capace di unire il centrosinistra ed allo stesso tempo solleticare anche quella parte di centrodestra disposta a ragionare su un progetto vincente.

Il nome è quello di Memmo

Memmo Marzi

Mauro Vicano è uomo navigato. Conosce la politica come pochi. Ne conosce le insidie, le regole e le liturgie. Ha capito al volo. E senza rancore ha detto che secondo lui c’è un solo nome in grado di rispondere al profilo indicato: «l’unico è Memmo Marzi».

È andato oltre: nella serata di martedì Vicano ha incontrato l’ex due volte sindaco di Frosinone. Lo ha fatto insieme a Francesco De Angelis. Gli ha chiesto di candidarsi, gli ha assicurato che se scenderà in campo lo appoggerà lealmente.

Marzi ha risposto a Vicano che invece deve essere lui il candidato. Perché è in grado di unire, aggregare, proporre un progetto di sviluppo. L’ex Dg della Asl ha ribattuto con un ragionamento politico, lo stesso fatto ieri da De Angelis: “prima viene la coalizione, non è possibile fare in tutta l’Italia il Campo Largo e qui no. L’unico che verrebbe accettato da tutti sei tu”.

Si muovono pure i Socialisti

Vincenzo Iacovissi

La riapertura del Tavolo del centrosinistra decisa ieri dopo la separazione dalla rotta di Vicano aveva registrato subito l’adesione del consigliere comunale uscente Stefano Pizzutelli. È un pezzo importante del centrosinistra.

In serata Francesco De Angelis ed il Segretario Provinciale Luca Fantini hanno consultato anche i renziani di Italia Viva, i civici di Luigi Vacana, sentito il Movimento 5 Stelle. Hanno registrato una sostanziale convergenza sul nome di Marzi.

Si è mosso anche il fronte dei Socialisti, di + Europa e de Il Cambiamento: fino ad oggi hanno detto no ad un dialogo con il Pd. In queste ore non sono stati con le mani in mano. Con loro andranno anche i civici di Pier Paolo Segneri. C’è stato un confronto portato avanti dal vice segretario nazionale Vincenzo Iacovissi, dal segretario cittadino Gerardina Morelli e dal segretario Giovanile Mateo Zemblaku del PSI. Con loro anche Ivano Alteri (Il Cambiamento) ed Ettore Togneri (+Europa). Poco dopo le 23 hanno annunciato “abbiamo deciso di aderire al tavolo del Nuovo centrosinistra”. È il tavolo alternativo a quello in cui siede il Pd.

Pongono alcuni punti chiave: la Città Metropolitana, la visione liberal-socialista, una stessa cultura politica sui diritti civili, lo slancio libertario, l’impostazione repubblicana, il federalismo europeo, il metodo liberale, la filosofia del dialogo, l’approccio democratico alle questioni. Se il nuovo scenario maturato in queste ore possa favorire una sintesi è ora materia per al Segretario provinciale Dem Luca Fantini.

Padre nobile

Bruno Astorre (Foto: Paola Onofri / Imagoeconomica)

Vicano si è ritagliato un ruolo da padre nobile della nuova coalizione. Scenderebbe in campo e non si ritirerebbe solo se Memmo Marzi rimanesse fermo nel suo no.

Il pressing è cominciato. Nelle prossime ore proverà a convincerlo Bruno Astorre, se dovesse essere necessario si salirebbe di livello. Una danza del ventre alla quale l’ex sindaco potrebbe resistere per poco.

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