Frosinone, la cessione di Boloca emblema della politica societaria

Foto © Mario Salati

Il trasferimento del centrocampista al Sassuolo ha confermato il percorso intrapreso 2 anni fa. Come Gatti o forse di più l’italo-rumeno è il simbolo di un progetto che prevede la valorizzazione dei giovani talenti. Così la società si autofinanzia e conquista credibilità. Oyono e Caso i prossimi in rampa di lancio. Ma occhio ai nuovi arrivi Kvernadze e Brescianini

La cessione di Daniel Boloca al Sassuolo ha una chiave di lettura che va oltre l’ennesima grande operazione di mercato chiusa dal direttore Guido Angelozzi dopo una lunga e laboriosa trattativa. È la conferma che la rotta inaugurata 2 anni fa dal presidente Maurizio Stirpe non si cambia per nulla al mondo. Neppure dopo una storica promozione in Serie A suon di record e con tanto di primo posto.

Insomma restano centrali nel progetto la scoperta, valorizzazione e cessione di giovani talenti per creare plusvalenze (quelle virtuose a scanso di equivoci) e contribuire al famoso autofinanziamento del club. Conquistando anche credibilità sulla scia di altre società come ad esempio Empoli e Udinese.

E così, dopo Gatti venduto alla Juve nel gennaio 2022 per 10 milioni di euro, in queste ore è stato il turno del centrocampista Boloca, passato al Sassuolo, erede designato di Frattesi. La società avrebbe potuto derogare, la classica eccezione che conferma la regola, puntare su Daniel anche in Serie A ed invece ha voluto tenere la barra dritta.      

Denaro fresco e giocatori

Daniel Boloca

Boloca è un po’ l’emblema del nuovo corso del Frosinone. Forse ancor di più di Gatti. L’italo-rumeno, classe 1998, è arrivato in Ciociaria a parametro zero nell’ottobre del 2020 reduce da un’esperienza in Serie D al Fossano.

La sua cessione dunque porterà una plusvalenza piena. Il centrocampista è stato una scoperta di Angelozzi: in meno di 3 anni Daniel si è imposto, crescendo di settimana in settimana fino alla stagione scorsa quando è stato uno dei protagonisti della promozione in Serie A. Un’ascesa inarrestabile tanto da essere convocato dalla Nazionale rumena e finire nel giro azzurro (Mancini lo ha visionato allo “Stirpe” è chiamato per uno stage).

il portiere Stefano Turati (Foto © Mario Salati)

Ma la partenza di Boloca ha un valore doppio. Non solo denaro fresco per le casse della società di viale Olympia ma anche una contropartita tecnica molto importante. Tre giocatori che andranno a rinforzare la rosa in vista della Serie A: pronti a sbarcare il difensore Marchizza e il centrocampista Harroui a titolo definitivo ed il portiere Turati (rinnovato il suo prestito). Tre elementi di indubbio valore. In attesa degli annunci e delle cifre ufficiali si parla di un’operazione di 10 milioni tra cash ed appunto i 2 calciatori valutati intorno ai 4-5 milioni.

Oyono e Caso in rampa di lancio

Anthony Oyono in azione

Il percorso intrapreso continuerà e in vetrina c’è il terzino franco-gabonese che sa unire corsa, tecnica e personalità. La società ed in particolare Angelozzi sono pronti a scommettere sul difensore scovato nella terza serie francese dell’Us Boulogne e nazionale del Gabon. Tanto che nelle settimane scorse è stato blindato con un contratto fino al 2027. “Ha grandi prospettive, è un diamante da sgrezzare, può arrivare ai livelli di Gatti”, ha confessato il direttore.

Per Anthony Oyono, classe 2001, il prossimo campionato sarà decisivo per la sua consacrazione ad alti livelli. La Serie A rappresenterà un banco di prova importante che saggerà le sue qualità. Malgrado in una stagione e mezza abbia collezionato soltanto 15 partite (2 assist) a causa di una serie infortuni, il terzino è già finito al centro del mercato: sondaggi ci sono stati da parte del Napoli (come vice Di Lorenzo), Bologna, Sassuolo, Paris Fc, Strasburgo ed Angers.

Giuseppe Caso (Foto © Mario Salati)

Ma in rampa di lancio c’è pure l’attaccante Giuseppe Caso che dovrà dimostrare di avere le caratteristiche per fare la differenza anche in Serie A. Trentacinque partite, 9 gol e 4 assist: i suoi numeri nell’ultimo campionato. Ed ora a 24 anni fa gola a più di qualche società. L’investimento (350 mila euro di partenza, diventati 500 con la promozione) ripagato in pieno e potrebbe moltiplicarsi.

Senza parlare degli ultimi arrivi: il centrocampista Brescianini e l’attaccante Kvernadze che hanno le carte in regola per regalare al Frosinone grande soddisfazioni.   

Mulattieri e gli altri

Il bomber Samuele Mulattieri

Se Gatti e Boloca sono talenti praticamente fatti in casa, il progetto del Frosinone prevede anche la valorizzazione di giocatori non di proprietà. Operazioni che prevedono premi di valorizzazione o i controriscatti. Ma garantiscono pure credibilità nell’ambiente-calcio. Insomma i grandi club iniziano a ritenere il Frosinone come una società in grado di far maturare i giovani.

Dopo Zerbin e Charpentier una stagione fa, il Frosinone ha contribuito all’esplosione del bomber Mulattieri, riscattato e poi controriscattato dall’Inter (in seguito lo ha ceduto al Sassuolo nell’ambito dell’operazione-Frattesi).

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