Nel Pd l’ombra delle primarie che favoriscono Ernesto

Guerra fredda nel Pd di Sora. Ma qualcuno potrebbe premere il pulsante rosso e scatenare il pandemonio. Senza un accordo per scegliere il candidato sindaco per le Amministrative d’autunno arriveranno le primarie di colazione. Che favorirebbero Ernesto Tersigni. Maria Paola D’Orazio ha la lista pronta ma è gelo con Lucarelli. Torna a corteggiarla Luca Di Stefano.

È filato tutto liscio fino a quando si è trattato di dialogare sia all’interno del Partito che con gli altri partner di centrosinistra. Adesso invece bisogna scegliere il candidato sindaco e puntualmente scoppia la rissa fra i Dem. Dove fra i due litiganti a godere rischia di essere il terzo: Ernesto Tersigni.

Nei giorni scorsi la tregua del Covid ha permesso la prima riunione in presenza: all’Hotel Valentino. La capogruppo consiliare Pd Maria Paola D’Orazio si è presentata con un’ipotesi di lista già pronta, nel tentativo di prendere in contropiede l’altra sensibilità interna al Partito, rappresentata da Agostino Di Pucchio. Che vorrebbe schierare come sindaco l’ex primo cittadino Ernesto Tersigni.

Ernesto Tersigni

Senza battere ciglio Di Pucchio ha aperto al progetto della capogruppo Pd dando la disponibilità a sostenerlo con una lista. Ha parlato a nome suo e dell’ex sindaco Tersigni: entrambi pronti. Si sarebbe dovuto tenere un altro incontro per chiudere l’intesa. Invece dopo ormai dieci giorni tutto tace. Al punto che si comincia parlare di Primarie per uscire dallo stallo. Un terreno che agevolerebbe Ernesto Tersigni: è più organizzato e le vincerebbe a occhi chiusi.

È probabilmente questo il motivo per cui molti cespugli del centrosinistra, le Primarie non le vogliono. Non entusiasmano nemmeno Maria Paola D’Orazio e l’ex segretario Enzo Petricca.

Il grande gelo su Ernesto 

Ma quello con il fronte Tersigni non è l’unico silenzio ad agitare il Pd di Sora in questi giorni. C’è anche il silenzio fra l’ex assessore allo Sport Stefano Lucarelli e la capogruppo Maria Paola D’Orazio. Dura proprio dalla riunione del 23 aprile al Valentino.

Lui appartiene alla componente Pensare Democratico, quella che in provincia di Frosinone ha come riferimenti politici Francesco De Angelis e Mauro Buschini. Lei è di Base Riformista, l’area che fa riferimento al Segretario regionale Bruno Astorre ed al presidente della Provincia Antonio Pompeo.

Nonostante questa differenza di vedute, da mesi Lucarelli e D’Orazio viaggiavano in tandem. Entrambi hanno dato la disponibilità a candidarsi a sindaco in quota Pd, ponendo però al primo posto la coalizione e il progetto. Almeno a parole. Tutto sembrava procedere a meraviglia, soprattutto grazie all’opera certosina della struttura commissariale creata dal Segretario provinciale Luca Fantini all’indomani delle dimissioni del Segretario e della Direzione del Pd (leggi qui Troppi cani sciolti. Si dimette il segretario del Pd).

Ipotesi primarie

Agostino Di Pucchio

La notizia arriva direttamente dalla Capitale. Lo hanno scoperto anche lì che a Sora le cose non stanno procedendo come dovrebbero. C’è preoccupazione per l’assenza di dialogo che a giorni potrebbe sfociare in uno scontro aperto. E l’unica via d’uscita potrebbero essere proprio le elezioni Primarie. Del resto le ha auspicate anche il nuovo segretario nazionale Enrico Letta, come strumento per scegliere i sindaci delle grandi città. Che poi non sarebbe nemmeno la prima volta che questa idea prende piede. (Leggi qui Ipotesi primarie per aggregare il centrosinistra a Sora).

Stavolta però sarebbe diverso e il perché è presto detto. L’apertura di Agostino Di Pucchio significa soltanto una cosa. Che Ernesto Tersigni vuole essere della partita e le primarie di coalizione lo rimetterebbero in gioco alla grande.

La mossa di Di Pucchio ha fatto scattare il campanello d’allarme della capogruppo Dem. Che tra lei e l’ex sindaco non corra buon sangue è storia vecchia e fin troppo nota (leggi qui E Maria Paola frustò Ernesto: «Maschilista, sessista, di cattivo gusto e…»).

Tanto che si torna a parlare di un ritorno al dialogo fra Maria Paola D’Orazio e Luca Di Stefano. La fantapolitica sorana narra addirittura di una ipotetica disponibilità del giovane capogruppo civico di Made in Sora a cedere a D’Orazio la sua candidatura a sindaco. Nulla di più che fantapolitica. O se preferite: balle spaziali come le tante che vengono fatte circolare nel periodo pre elettorale. Di certo c’è che è in atto una manovra antica quanto le campagne elettorali: spaccare gli altri per guadagnare terreno.

Lo scontro da Valentino

Maria Paola D’Orazio

Che Maria Paola D’Orazio ormai sia determinata ad andare fino in fondo è un dato di fatto. Lo dimostra la strategia adottata durante la riunione di dieci giorni fa all’Hotel Valentino. È stata la prima riunione in presenza, con sole 15 persone per il rigoroso rispetto della normativa anti Covid-19. Doveva essere l’inizio invece rischia di diventare l’inizio della fine. Per quale motivo?

Si sarebbero dovuti fare i nomi dei candidati sindaco, invece a tenere banco è stata proprio D’Orazio. I maligni narrano di un progetto studiato a tavolino per tendere una trappola ad Agostino Di Pucchio, invitato dai commissari senza nemmeno conoscere l’ordine del giorno.

Il primo a gettare il sasso nello stagno è stato il dottor Antonio Pellegrini. Ha detto che “il candidato si deve trovare anche fuori dal Pd”. Fonti accreditate danno Pellegrini molto vicino a Luca Di Stefano. Anche se lui nomi non ne ha fatti.  

Maria Paola D’Orazio è arrivata preparata. Ha già pronta la lista. Fornisce un elenco di 16 persone fatto di sole inziali, “per motivi di privacy” dice lei. O magari per il timore che qualcuno le soffi i candidati.

La strategia di Agostino

Stefano Lucarelli

Ma Agostino Di Pucchio non ha abboccato. Ha risposto di non sapere “che la riunione di oggi verteva sulle candidature”. Ma ha tenuto aperta la porta dicendo che a lui “il progetto piace” e conferma la sua vicinanza all’area di Base Riformista (la stessa di Maria Paola) e la sua vicinanza a Ernesto, con cui “metterò a disposizione una lista”.

Cosa significa questo? Perché ha usato quelle parole? Semplice, se D’Orazio e Lucarelli non trovano un accordo resta solo la via delle Primarie per individuare il candidato sindaco. E a quel punto scende in campo pure Ernesto. E la partita se la gioca bene perché ha la squadra per farlo.

Rilevata la disponibilità alle candidature dei presenti lo step successivo sarebbe stato incontrare gli alleati. Ma da dieci giorni è tutto fermo. E c’è aria di tempesta. Anche perché Sora non è stata esente dalla voglia di resa dei conti interna. Al punto tale che si è deciso di abbassare i toni in attesa che le acque si calmino.

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