Coppie e solisti della politica provinciale

All’inizio non ci fu storia: Antonello Iannarilli e Alfredo Pallone non facevano toccare palla a nessuno. Poi arrivarono Francesco De Angelis e Francesco Scalia. Ma ci fu pure lo scontro tra Franco Fiorito e Mario Abbruzzese. Anna Teresa Formisano regina incontrastata dell’Udc. Nicola Ottaviani, uno splendido solista.

A volte si tratta di un gioco delle parti, altre volte invece la contrapposizione è vera. In ogni caso i risultati arrivano. Almeno questo è quello che dimostra la storia recente della politica provinciale.

Il soggetto è rappresentato dalla “coppia”, che in un Partito riesce ad intercettare le diverse anime, avendo spesso la funzione e il ruolo di un moltiplicatore di voti.

Uno dei primi esempi è stato quello rappresentato da Antonello Iannarilli e Alfredo Pallone, all’interno di Forza Italia e del Popolo delle Libertà: il primo impegnato a prendere voti dappertutto, il secondo a farli “pesare” quei voti. Nelle stanze che contavano davvero, a Roma. Molto diversi sul piano caratteriale, nei momenti importanti si ritrovavano sul serio. Hanno incrociato le loro strade, riuscendo a tenere Forza Italia su vette enormi di consenso e di potere.

Nessuno dei due, invece, ha trovato un feeling politico accettabile con Mario Abbruzzese. Il quale, ai tempi del Popolo delle Libertà, aveva un rapporto burrascoso anche con Franco Fiorito. All’Amministrazione Provinciale i due si sono sfidati sul ruolo di capogruppo. Anche se poi alle regionali hanno ottenuto dei risultati inimmaginabili sul piano del consenso. Sulla base di quei risultati Franco Fiorito ha svolto il ruolo di capogruppo regionale e Mario Abbruzzese di presidente del consiglio comunale. Non male. Durante la presidenza di Renata Polverini.

In precedenza, parliamo di Alleanza Nazionale, Fiorito si è scontrato “spesso e volentieri” con Alessandro Foglietta.

Nel Ccd prima e nell’Udc dopo, invece, sul territorio c’è stata una sola “regina”: Anna Teresa Formisano. Una  volta cercarono di metterne in discussione la leadership. Con Angelo D’Ovidio: pure in quel caso, però, la competizione portò tantissimi voti.

Nel Partito Democratico, invece, non c’è storia: la lunghissima stagione dei “due Francesco” (De Angelis e Scalia) ha dominato la scena. Portando successi a raffica ad ogni livello: politiche, regionali, europee, provinciali, comunali, enti intermedi. Di scuola democristiana pura Francesco Scalia. Di scuola comunista delle Frattocchie Francesco De Angelis. Una sorta di compromesso storico alla ciociara che ha funzionato alla grande.

Adesso nel Pd si profila una nuova coppia, quella formata da Francesco De Angelis (giurano che sia immortale) e il presidente della Provincia Antonio Pompeo. (leggi qui Nasce l’alleanza De Angelis – Pompeo: via libera alla lista unitaria del Pd) Se davvero confluiranno in una lista unica a sostegno di Nicola Zingaretti, allora nel caso il presidente della Regione diventasse segretario politico si aprirebbero spazi impensati. A cominciare da candidature blindate alla Camera e al Senato.

In Forza Italia, invece, va diversamente: tra Mario Abbruzzese e Nicola Ottaviani rapporti gelidi. Anzi, inesistenti. Sono due solisti. Ma il punto è che Ottaviani appare destinato in ogni caso a lasciare Forza Italia. In direzione Lega? Forse, ma passando da una formazione centrista. Con chi potrebbe fare coppia? Con nessuno.

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