Francesco Scalia

Pd, i difficili incastri per le regionali

Ci sono i due uscenti Sara Battisti e Mauro Buschini e il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Il segretario Luca Fantini si prepara all’ennesima missione impossibile tra la giungla degli equilibri interni.

I grandi elettori non toccano palla alle Comunali

I parlamentari eletti nel territorio, che da oggi votano per scegliere il presidente della Repubblica, a Frosinone non stanno toccando palla. Nel 2014 Francesco Scalia portò Antonio Pompeo alla presidenza della Provincia. Oggi non si vede chi potrebbe fare una simile operazione.

Quadrini e Caperna, i veterani si riposano

Protagonisti in consiglio provinciale ininterrottamente dal 2014, quando trascinarono la lista Democratici per Pompeo. Non si ricandideranno, ma ne sentiremo parlare ancora. Magari per la candidature alla presidenza della Provincia (Quadrini) o a sindaco di Veroli (Caperna).

Il profilo democristiano dei presidenti della Provincia

Da Loreto Gentile a Francesco Scalia, da Antonello Iannarilli ad Antonio Pompeo: tutti provenienti dall’ex Dc. Cambiano i sistemi elettorali e le funzioni, ma per guidare l’ente di piazza Gramsci occorre un dna moderato e centrista. Lo dicono i fatti.

Volare, volere e pensare

Il ritorno del progetto sull’aeroporto di Frosinone. Al di là del caso specifico è il ritorno di un dibattito sulla progettualità per il territorio. Dopo anni di grillismo nei quali sembrava peccato (le Olimpiadi di Roma bastano per tutto). L’esempio di Scalia. Che aveva ragione: la sua capacità di visione è rimasta insuperata

Presidenza della Provincia, il tabù del centrodestra

Tra un anno scade il mandato di Antonio Pompeo e il centrodestra dovrebbe muoversi subito considerando che negli ultimi decenni ha vinto solo una volta con Antonello Iannarilli. Ma la frattura tra Lega e Fratelli d’Italia a Frosinone è indicativa e non promette nulla di buono.

Quelli che… si giocheranno la candidatura in Parlamento

Il Pd ritrova il concetto di partecipazione, i Cinque Stelle si scoprono custodi del sistema, la Lega nella bufera, Forza Italia da rompete le righe: la situazione nazionale sta cambiando ad una velocità incredibile. Quali potrebbero essere gli effetti a livello locale, soprattutto per giocarsi la possibilità di diventare senatore e deputato. Ecco come stanno le cose.

Le Primarie non bastano, al Pd serve una pacificazione

Il metodo per scegliere i candidati a sindaco può aiutare molto, ma solo a patto che si faccia un’autocritica seria su anni di divisioni: tra De Angelis e Scalia, tra Vicano e Fardelli, tra Marzi e Marini, tra Buschini e Pompeo. E forse magari servirebbe un congresso vero, non costruito a tavolino.

I No dei ‘quaquaraquà’ ed i silenzi degli omminicchi

Troppi No senza senso hanno fatto perdere grandi occasioni alla provincia. La gente spesso ha fatto bene a pronunciarli. Male invece hanno fatto i quaquaraquà che li hanno spinti. Ci siamo giocati il teleriscaldamento, abbiamo rischiato la Tav, il nostro futuro industriale è in bilico. I No sono un pericolo se non c’è un confronto. Che la politica non ha il coraggio di affrontare. Perché non è autorevole.

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