Sono scomparsi i soldatini dagli scaffali dei supermercati. Li hanno congedati. Questa generazione non sa giocarci: non sa viaggiare con la mente come quella che oggi inizia ad avere i primi capelli. È un mondo, un modo di essere e sognare, che se ne va, insieme a loro.
Grassucci
Il tempo di poche fermate sul bus può essere sufficiente per scoprire un mondo intorno a noi fatto di mille sfaccettature. Ma tutte con lo stesso denominatore. Basta volerlo leggere
Cinquant’anni fa la conquista della Luna. L’incredulità e la superstizione. Il confronto tra un mondo di mezzo secolo fa e quello di oggi. Nel ’69 Kennedy volle la luna “perché è difficile andarci”, la generazione di oggi avrebbe chiesto un viaggio assicurato.
Nessuno vuole i rifiuti di Roma. “Virginia Raggi doveva organizzarsi” e “Ciascuno deve raggiungere l’autosufficienza”. Vero. Ma qualcuno ha pensato cosa accadrebbe se Roma facesse lo stesso: chiudendo le porte delle sue università e dei suoi policlinici, dei suoi posti di lavoro ministeriali, ai non romani?
La Nato lascia la base di Latina. E si trasferisce in Portogallo. Significa centinaia di posti in meno tra dipendenti ed indotto.
Il 2 giugno si può ‘scoprire’ anche da bambini. Almeno quelli di un tempo… quelli che giocavano con i soldatini. Che raccontavano un grande pezzo della nostra Storia
Il due giugno non è una data qualsiasi. È una scelta di vita, un modo di essere. La sintesi di un Popolo e della sua Storia.
Una guerra dimenticata. Finita oltre un secolo fa. Ma che ha segnato un intero Paese e condizionato il suo futuro. Ma la guerra è combattuta dagli uomini. Da soli in mezzo alle paure di altri uomini.
Distanti perché diffidenti. Il sindaco di Latina Damiano Coletta ed il giornalista Lidano Grassucci si incontrano. Per un’intervista. Che abbatte i muri.
Torna il periodo del mare e delle spiagge. I teneri ricordi dei ragazzini ingenui alle loro prime uscite al Circeo.
Il Comune più grande tra quelli chiamati al voto il 26 maggio in provincia di Latina è Sermoneta. Divisa tra ‘nativi’ e ‘Piedi Noir’. E dalle guerre familiari.
La Lega aveva a disposizione il mazzo di carte nuovo. Con cui giocare e vincere la partita delle Europee in provincia di Latina. Ha scelto di giocare con il mazzo vecchio. Commettendo un errore strategico.
La commemorazione del 25 Aprile divide un Paese sempre più ignorante. Sempre meno consapevole delle proprie radici. E per questo più fragile. Il racconto, da sinistra, di Lidano Grassucci.
La Cultura perde Annibale Folchi. Al servizio della Storia, senza pregiudizi. Testimone del tempo. Lascia un mare infinito di documenti con i quali leggere e capire il nostro tempo
Il profondo sentimento di rispetto dell’ateo di fronte all’innalzamento sulla Croce. Perché è la vittoria di chi apparentemente viene sconfitto. E genera un mondo nuovo.
C’è stato un periodo in cui la politica formava la sua epoca, plasmandola sulla base della sua capacità di visione. Ora non è più capace di formare un modo diverso di stare insieme.
Due episodi di cronaca. Che lasciano un dolore senza ragione: il più brutto, il più cattivo. Vittime: un bambino di 11 anni ed una ragazza di 18. Il tormento dell’uomo senza fede per ragione e pieno di fede per educazione. E quel raggio di luce…
Pietro Ingrao non è stato solo un grande dirigente politico. È stato anche un simbolo per la voglia di un territorio d’andare per il mondo e cambiarlo. Ma nessuno lo ricorda. Perché nessuno ha più voglia di rivoluzioni
C’è una rivoluzione silenziosa che sta nascendo da SS Cosma e Damiano. Come la foresta che cresce senza fare rumore a dispetto degli alberi che cadono. Torna l’impegno: verso battaglie che sembravano dimenticate. La risposta di Carmela Cassetta alla mediocrità del “ma che faccio”.
Il giorno del lutto cittadino per Daniele Nardi. Non icona ma testimonianza. Antidoto al banale che ci sta inghiottendo, giorno dopo giorno