Stirpe di Spagna: «La Serie A si rassegni al cambiamento portato dal Frosinone»

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Il verbo di Maurizio Stirpe scuote la Serie A. Il Frosinone ha appena lasciato la massima serie ma il suo presidente ha una consapevolezza: di non avere subito una retrocessione bensì di avere portato qualcosa, con la sua società, che potrà trasformare il pallone italiano.

E’ quanto emerge dalla lettura della sua intervista rilasciata al principale quotidiano spagnolo, Marca: 2.805.000 lettori al giorno in Spagna, è il giornale più letto nel Paese.

«Il problema è che la serie A è un torneo autoreferenziale, nel quale si fa di tutto per conservare lo status quo e lasciare tutto com’è. Non è certo che una società di piccole dimensioni non possa rimanere nel calcio, quest’anno lo abbiamo dimostrato noi ed il Carpi, combattendo fino alla fine. Nel calcio italiano siamo in un clima non favorevole all’innovazione. Ma il nostro calcio non può resistere al cambiamento, deve rassegnarsi e accettarlo. Quest’anno, ad esempio, viene promosso il Crotone, si tratta di un risultato che è frutto di un campionato virtuoso e che il club ha meritato in pieno. E’ la natura dello Sport. Se al calcio togliamo l’imprevedibilità si perde la dimensione».

«La differenza tra Serie A e Serie B sta nell’organizzazione dei club. Per questa ragione, appena siamo stati promossi, ci siamo tuffati nell’impresa di rinnovare lo stadio Matusa ed abbiamo deciso di realizzare una cittadella dello sport per gli allenamenti, il settore giovanile e lo stadio nuovo».

«Il Frosinone è la terza società di Calcio italiana, insieme a Juventus ed Udinese, a farsi uno stadio di proprietà. Abbiamo destinato 14 milioni di euro per le infrastrutture. Naturalmente, questo ci ha penalizzato nel mercato con cui allestire una formazione più competitiva. Ma per adesso siamo tra i pionieri in Italia …

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