Dopo 17 anni non è più Giustizia

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Ogni giorno perdiamo migliaia di cellule, non finiamo in polvere solo perché ne generiamo in continuazione. Siamo diversi nel corpo e nell'anima. Non ha senso punire oggi uno sbaglio di 17 anni fa

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Un corpo umano adulto è composto da 75 trilioni di cellule: considerate che un solo trilione è un miliardo di miliardi. Ogni minuto muoiono 30mila cellule della nostra pelle: che per ogni giorno fa 43milioni e 200mila cellule perse.

Non diventiamo polvere solo perché ogni giorno il nostro organismo produce altre cellule con cui sostituire quelle morte. Per una parte della nostra vita ne produciamo più di quelle che muoiono: e cresciamo; poi ne produciamo meno: è l’invecchiamento.

Le uniche cellule che non possono essere rimpiazzate sono quelle del cervello.

Chi vi sta parlando in questo momento, con ogni probabilità, non ha più nemmeno una cellula del ragazzo che nel 1985 venne accolto in questa azienda. Eccezione fatta per quelle cerebrali.

Si cambia, si cresce, si diventa persone diverse: sulla base delle esperienze che facciamo. Le cellule riparano, abbiamo cicatrici sul corpo, ferite nell’anima, miglioriamo o peggioriamo sulla base della nostra esistenza. 

E se sbagliamo andiamo corretti. Affinché non creiamo ferite sugli altri. Per questo non ha senso l’arresto compiuto oggi su un uomo che 17 anni fa, per fame, aveva rubato da un supermercato generi alimentari per 5 euro. Come accade ai poveri, nessuno ha mai chiesto che quei due mesi venissero trasformati in una pena alternativa. 

Quello che arrestano oggi è un uomo diverso da quello di 17 anni fa: nel corpo e nell’anima. Non sappiamo se sia un uomo migliore o peggiore: nessuno se lo è domandato. E sta proprio in questo il fallimento.

Senza Ricevuta di Ritorno.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)