Sedici a sedici: ma alla fine va bene così. Nel Consiglio comunale di Latina sono tutti ago della bilancia. Si brontola: ma non ci si riposiziona. Per ora conviene a tutti
Sedici a sedici sulla carta: è questo il numero dei consiglieri comunali che “tifano” opposizione e “tifano” maggioranza a Latina. Poi c’è Damiano Coletta che fa il 17esimo.
Direte… tutto in precario. Ma che dite? Qui è la sua forza.
La forza di Coletta
Primo: Coletta non incute timore, quindi perchè cambiarlo? Non incute timore ai suoi, non lo fa agli altri: perfetto. Non disturba
Secondo: i 32 Consiglieri sanno andare altrove? Sedici contro urlano, ma evitano di mordere; i sedici a favore brontolano ma evitano di riposizionarsi.
Terzo: i 33 (Consiglieri più sindaco) stanno comodi, perchè scomodarsi, pare brutto. Poi cosa farebbe l’opposizione se si “maggiorasse“? Farebbe nulla di più e nulla dimeno di quello che fa la maggioranza oggi. E cosa farebbe la maggioranza se andasse all’opposizione? Farebbe nulla di più e nulla dimeno di quello che fa l’opposizione oggi.
Quindi? Restiamo come stiamo, al sicuro. Anche del poco che abbiamo che resta: sempre meglio del niente che potrebbe venire.
Il lodo Gigi Proietti
Ma nun ce pensà… Ma lassa perde… Chi te lo fafà… Basta!
Era l’espressione usata in “Toto e la sauna” di Gigi Proietti. Un inno alla stanchezza, al nulla fare: è la filosofia che pervade il mondo politico che ha sempre scelto la sauna e mai la pugna.
Ecco la forza di Damiano Coletta, una forza più forte della forza di gravità, il bisogno atavico della nostra gente di evitare ogni cosa che può mettere a rischio il poco che si ha, perché non abbiamo ambizioni ma solo paure.
Così andrà come è sempre andata nell’unica vera opzione politica di cui questa città è permeata: la palude democristiana