La via del cristiano senza effetti speciali

Il messaggio riassunto da Raffaello nel quadro della 'Trasfigurazione'. È l’indicazione precisa di cosa sia la vita del cristiano. E quale sia la via da seguire. Ecco come va interpretato quel messaggio

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. (Mc 9,8)

Le parole dell’evangelista Marco fanno riferimento ad un episodio molto famoso nella narrazione evangelica, che ha trovato anche espressioni straordinarie nell’arte, a cominciare da Raffaello. È la scena chiamata comunemente la trasfigurazione di Gesù. 

La via del cristiano

La Trasfigurazione – Raffaello Sanzio – Dettaglio

Nel linguaggio della teofania, cioè del modo attraverso il quale Dio si mostra secondo la tradizione biblica, Gesù porta i suoi amici sul monte, come Mosè aveva fatto per cercare Dio.  Mentre però Mosè deve velarsi per parlare con Dio, qui succede l’incredibile: Gesù diventa egli stesso Dio, i suoi discepoli lo vedono insieme ai due più grandi profeti della tradizione ebraica, Mosè ed Elia. Per i lettori ebrei di Marco è la conferma della divinità di Gesù! 

Il racconto appare dunque come la spiegazione di chi sia Gesù, la cui natura soprannaturale è confermata dalla presenza di Mosè ed Elia e dall’intervento della nube. La nube è un altro dei segni della presenza di Dio: era appunto la nube che aveva protetto gli ebrei durante la fuga dall’Egitto, mentre venivano inseguiti dai carri da guerra degli egiziani. Agli apostoli dunque viene detto chiaramente che Gesù è Dio e quindi devono credere in lui. Ma ecco che,  improvvisamente, la scena si interrompe. L’evangelista Marco quasi sottolinea la delusione degli apostoli che, guardandosi attorno, non videro più nessuno se non Gesù solo con loro.

Queste parole, apparentemente semplici, sono l’indicazione precisa di cosa sia la vita del cristiano e del suo rapporto con Dio. Soltanto Gesù, il “Gesù solo” del racconto evangelico, può consentire al cristiano di arrivare a Dio perché egli è Dio in mezzo agli uomini.

Senza effetti speciali

Non c’è bisogno di fatti straordinari,  di nubi, di ulteriori profeti.  Gesù è la presenza di Dio. E’ difficile da credere, naturalmente. Tanto è vero che l’evangelista  testimonia sia dello spavento che del disorientamento dei tre che erano saliti insieme con Gesù: non sanno cosa pensare,  avevano visto una teofania,  avevano visto lo splendore di Dio. E adesso non vedono più niente, soltanto un uomo, un uomo come loro, che cammina insieme con loro, che dal monte li riporta verso la terra. 

Questa è la vita dei seguaci di Gesù, i cristiani, chiamati vivere in mezzo alla gente, a mostrare chiaramente a tutti la gloria di Dio con la loro vita.  Nel momento in cui i cristiani fanno quello che Gesù ha detto loro si trasfigurano, diventano la gloria di Dio, il modo attraverso il quale Dio si fa presente nel mondo

Se non lo fanno, magari creandosi un Gesù che a loro piace, che li rende contenti, che li fa potenti, ammirati dagli uomini, un Gesù a loro misura tradiscono il Maestro. Si ritrovarono con Gesù solo, non avevano bisogno di altro.