Quando una squadra diventa un fenomeno sociale unico

Vico nel Lazio ospiterà sabato e domenica la mostra “Meravigliosa-La Lazio più bella di sempre” che farà rivivere l’atmosfera dello scudetto del 1974. L’epopea di Tommaso Maestrelli, Giorgio Chinaglia e di una squadra inserita senza filtri nella Roma violenta degli anni ‘70, alle prese con forti contrasti, l’austerity ed il referendum sul divorzio

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Nell’originale e coinvolgente miniserie di Sky è “grande e maledetta”. Per gli organizzatori della mostra è semplicemente e poeticamente “meravigliosa”. Fatto sta che la Lazio di Maestrelli e Chinaglia resterà un pezzo di storia dello sport italiano ed un fenomeno di costume unico. Nell’anno del cinquantenario del primo scudetto laziale del 1974 farà tappa anche in Ciociaria una ricca esposizione celebrativa di un’impresa straordinaria.

Dopo i successi e le migliaia di visitatori che hanno affollato gli appuntamenti di Viterbo e Fiumicino, sarà Vico nel Lazio ad ospitare la mostra itinerante intitolata appunto “Meravigliosa-La Lazio più bella di sempre”. Si terrà nella sala del Palazzo del Governatore a partire dalle 11 di sabato prossimo (il giorno tra l’altro della sfida tra Frosinone e Lazio) e poi proseguirà domenica fino alle 18.

Oltre il calcio

Una foto di Tommaso Maestrelli

Era il 12 maggio del 1974 quando 85 mila tifosi festeggiarono il primo scudetto della Lazio, uno dei trionfi più eclatanti e non solo perché all’epoca il tricolore vestiva quasi sempre gli squadroni del Nord. Quella Lazio era un gruppo di ragazzi figli del loro tempo diviso nello spogliatoio, ma unito e vincente in campo. E’ stata una favola, forse più una parabola: dalla Serie B allo scudetto, passando attraverso le contraddizioni e le morti premature, nel contesto sociale segnato dalla violenza politica degli anni ’70.

Una squadra rissosa e spaccata tra due fazioni che si scontravano in partite d’allenamento all’ultimo sangue, ma la domenica diventavano un blocco unico, grazie alla sapienza di Tommaso Maestrelli, allenatore-psicologo, che propose in Serie A il calcio totale all’olandese. A guidare la “banda” biancoceleste il fortissimo centravanti Giorgio Chinaglia, personaggio ruvido ma carismatico. Idolo indiscusso della tifoseria, odiato dagli avversari. Capocannoniere nel 1974 con 24 gol.

Maglie e ricordi della Lazio 1974

La Lazio di Maestrelli è stata un fenomeno sociale e di costume più di ogni altra squadra. Inserita senza filtri nella Roma violenta degli anni ‘70, alle prese con forti contrasti, l’austerity ed il  referendum sul divorzio. Un gruppo che ha fatto e fa discutere ancora sportivi, giornalisti ed intellettuali. Ragazzi esuberanti che giocavano a calcio e con le pistole. Soprattutto Chinaglia che pagò i rapporti a dir poco tesi con la tifoseria rivale fino all’addio e all’approdo negli States ai Cosmos di New York. Così iniziò il declino della Lazio. La malattia di Maestrelli ed il trauma della tragedia di Re Cecconi furono il colpo finale sull’epopea di quella squadra-miracolo.

La leggenda si materializza

Una vetrina con i cimeli esposti

L’incredibile storia della Lazio 1974 dunque è diventata una manifestazione itinerante partita a febbraio per concludersi l’11-12 maggio a Roma. Ex giocatori, testimoni, scrittori saranno a disposizione del pubblico nelle 7 sedi della mostra per rivivere insieme quell’atmosfera unica. Sabato e domenica a Vico si potranno ammirare cimeli originali, magliette, scarpini, palloni, trofei, biglietti e gagliardetti in un contesto della storia della Lazio illustrata dalla sua nascita ad oggi, dove gli anni ‘70 prevarranno senza dimenticare le vittorie passate e recenti come una copia della Coppa Italia vinta il 26 maggio.

Le maglie di Nanni e Garlaschelli

Una sezione particolare curerà tutte le giornate di quel campionato raccontate da ritagli di giornali e dai cimeli delle squadre avversarie che l’hanno affrontata. Moltissimi ex calciatori e i loro familiari per tutto il week-end godranno della gioia dei tifosi all’interno del paese. Così come l’aquila Olimpia con il suo falconiere Juan Bernabè. Non mancherà il cantautore Tony Malco, ideatore dell’inno che presenterà anche il suo libro. La mostra è curata dalla Lega dei Collezionisti, dal Lazio Clan Latina e dal Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento in collaborazione con il Comune per la tappa di Vico.

“Meravigliosa”.