Sesso con una sedicenne, aveva promesso un lavoro: condannato

In provincia di Frosinone era uno che contava. Non a caso lo aveva ‘consigliato’ agli elettori Giulio Andreotti che per ben due volte aveva detto no alla candidatura di un politico locale. Ed aveva indicato lui quale destinatario del seggio sicuro al Senato che la Ciociaria riusciva a garantire con le sue preferenze. Claudio Vitalone era un altissimo magistrato del tribunale di Roma, istituzione indicata a quel tempo con il nome di Porto delle Nebbie dal momento che i fascicolo più scottanti finivano spesso dimenticati tra i cavilli e le lungaggini.

Il giudice Claudio Vitalone è stato Senatore della Repubblica per ben due volte grazie alle preferenze assicurate dalla provincia di Frosinone. Fu al tempo della X e dell’XI Legislatura.

Con la sua morte, avvenuta nel 2008, il nome è continuato a circolare. A causa delle vicende giudiziarie che hanno riguardato il figlio ultimogenito, Alexandro.

Consulente finanziario, 36 anni, nelle ore scorse è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dal giudice monocratico del tribunale di Roma che lo ha riconosciuto colpevole del reato di prostituzione minorile per un rapporto sessuale avuto con una sedicenne in cambio dell’aiuto a trovare un lavoro.

Solo lo scorso ottobre Vitalone junior era stato assolto dall’accusa di aver violentato una minorenne conosciuta in un locale di piazza Campo de’ Fiori mentre è ancora in corso l’iter processuale che lo ha visto condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi per lo stupro di una sedicenne dopo una serata trascorsa nel ristorante di un albergo di via Luigi Petroselli.

Riferisce l’edizione romana de Il Messaggero:

Questa volta la vicenda risale all’agosto del 2010 e ad un rapporto sessuale avuto con una sedicenne che a lui si era rivolta per trovare un lavoretto estivo. Secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa in aula si tratterebbe di un rapporto sessuale consenziente ma Alexandro Vitalone sarebbe stato consapevole dell’età della ragazzina tanto da presentarsi ai suoi familiari e a indurli a fidarsi di lui. La giovane era stata poi impiegata effettivamente come cameriera, anche se per pochissimo tempo, in un ristorante del centro storico di un amico di Vitalone. La denuncia che ha dato il via all’inchiesta era stata presentata alle forze dell’ordine dalla madre della sedicenne alla quale lei si era confidata raccontando quanto avvenuto.