ALESSANDRO REDIROSSI per L’INCHIESTA QUOTIDIANO
All’undicesimo e ultimo punto del Consiglio comunale del prossimo 23 luglio alle 18 e 30, con un piccolo “giallo”. La sorte della delibera urbanistica per la convenzione fra Comune e privato che aprirebbe la strada all’edificazione di un complesso residenziale e commerciale da 35mila metri cubi di cemento nell’area attigua alla Villa comunale.
Verso questa pratica (e si percepisce in città e sui social network), cresce giorno dopo giorno il malcontento dei cittadini. Nonostante i nullaosta archeologico e paesaggistico, comitati e associazioni attive da anni rispetto al destino di quell’area si oppongono a edificazioni nella zona e chiedono, sulla scorta della delibera di iniziativa popolare votata dal consiglio comunale nel 2011 all’unanimità, che lì venga realizzato un parco archeologico che valorizzi le testimonianze storiche dell’area. Dai resti del villaggio volsco rinvenuti su quel terreno alle Terme romane seppellite sotto un parcheggio di una adiacente proprietà fino al Basolato romano.
Rispetto all’iter che ha portato a questo punto negli anni le associazioni hanno prodotto dossier, formulato osservazioni (senza risposte) al Comune, hanno indotto la Soprintendenza ad accelerare l’iter per il vincolo archeologico sulle Terme, hanno chiesto accertamenti su una fascia di terreno mai scavata.
Ora si arriva allo scontro finale fra due visioni dello sviluppo cittadino. Nel primo “round” i comitati hanno espresso il loro malcontento in Consiglio comunale e alla fine si è arrivati al ritiro della pratica. Poi Ottaviani ha mostrato i “muscoli”, ha definito “guerriglia incivile” le proteste in Aula e paventato la consegna di filmati alla Magistratura. Però non ha ascoltato le associazioni e si è detto deciso a riportare subito in Consiglio tutto il pacchetto urbanistico. All’inizio il Consiglio doveva svolgersi il 16 luglio, poi è slittato al 23. La data, il caldo e le ferie sembrerebbero non favorire la partecipazione popolare che però sembra non farsi demoralizzare, vista l’ostilità crescente in città verso questa decisione.
Ora però la delibera è stata fatta scivolare addirittura all’ultimo punto all’ordine del giorno e, considerando che ci sono altre pratiche complesse sempre in materia urbanistica, stando così le cose la discussione slitterebbe a tarda ora. Una “mossa” politica per dribblare il rischio di contestazioni? Secondo Francesco Raffa, consigliere d’opposizione (Lista Marini) può essere una chiave di lettura molto credibile. Specie se si considera l’andamento e le richieste mosse nel corso della riunione dei capigruppo di mercoledì. «Durante la capigruppo ha detto Raffa avevamo chiesto che subito dopo alcuni atti preliminari, come quello sul Regolamento, ci fosse la delibera per la variazione delle linee guida relative all’applicazione dell’articolo 28 bis e che la prima pratica urbanistica fosse quella di De Matthaeis. Avevamo chiesto questo e lo stesso aveva fatto anche qualcuno dalla maggioranza. Avevo sottolineato che siccome ci saranno tante persone in aula sarebbe opportuno discutere subito di quella pratica, in modo tale di dare la possibilità alla gente di sentire. Il presidente del Consiglio comunale ci ha detto che lui non aveva nulla in contrario e che ne avrebbe parlato con il sindaco. Evidentemente il sindaco Ottaviani avrà detto di no. Non so quale sia la strategia… Evidentemente vogliono che ci sia meno gente possibile. Chiederemo come la volta scorsa l’anticipazione del punto, per discuterlo come prima pratica urbanistica dopo le linee guida. Questo al fine di favorire la partecipazione dei cittadini».
Intanto in maggioranza Ottaviani, calcolatrice alla mano, prova a ricucire le tante fratture: le polemiche fra Ncd e Forza Italia, quelle fra gli altri gruppi, con Impegno civico che chiede la testa del vicesindaco Francesco Trina e guarda con interesse al suo posto in Giunta mentre fra gruppi come Forza Italia si sottolinea la necessità di ricompattare la maggioranza, recuperando proprio i cinque di Impegno civico (e criticando contestualmente Trina). Nel frattempo Frosinone nel cuore non starà a guardare: il gruppo ha ancora i tre consiglieri e il vicesindaco, che il gruppo ha blindato e protetto finora.
Ieri un’importante riunione nella tarda serata, che potrebbe cambiare gli equilibri prossimi venturi.