Terremoto FdI, sfiducia al capogruppo di Alatri

Terremoto in Fratelli d'Italia. Revocato il capogruppo. Che non ha voluto revocare l'appoggio al sindaco di Alatri eletto meno di due anni fa. Santucci sfiduciato. Al suo posto c'è Borrelli. Il Pd parte all'assedio e chiede chiarimenti sulla coop 'specchio' dell'amministrazione

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Il braccio di ferro innescato da Fratelli d’Italia ad Alatri non ha piegato il sindaco Maurizio Cianfrocca, non ha portato nuovi assessori, non ha buttato giù il presidente del Consiglio comunale del quale era stata chiesta la testa. E non solo. Ora a finire in frantumi è proprio il Partito di Giorgia Meloni.

Fratelli d’Italia ha lasciato la maggioranza di centrodestra come annunciato giorni fa. È la rappresaglia per non avere ottenuto nulla di quanto aveva chiesto. Ma il suo capogruppo Mattia Santucci non ha condiviso la scelta di salire sull’Aventino fatta dai suoi due colleghi di partito, Antonello Iannarilli e Gianluca Borrelli. È rimasto fedele alla coalizione che sostiene il sindaco Maurizio Cianfrocca con Lega, Forza Italia e civiche. Per questo oggi è arrivata la sua revoca da capogruppo: i suoi lo hanno sfiduciato.

L’affondo di Iovino

Antonello Iannarilli con Damiano Iovino

Decisione inevitabile” afferma il coordinatore Damiano Iovino. “Mattia Santucci ha scelto un’altra strada dopo la decisione del Partito di uscire dalla maggioranza dinanzi allo stop sulle nostre richieste di rimpasto. E quindi i due consiglieri Antonello Iannarilli e Gianluca Borrelli hanno preso la decisione“. Santucci è stato sfiduciato ed ora il nuovo capogruppo di FdI è Gianluca Borrelli. Decisione che era nell’aria e che è stata comunicata agli organi comunali.

I Partiti hanno le loro regole e Santucci lo sa bene“. Ricorda un passaggio di queste settimane: “Santucci aveva firmato la sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale poi però si è tirato indietro“.

A questo punto è a rischio la permanenza di Santucci in FdI vista la sua decisione di non seguire le direttive del coordinamento locale. Pensare che ci sia un pezzo di FdI in maggioranza e uno all’opposizione è complicato anche se in politica tutto può succedere. Da non sottovalutare poi le sirene della Lega che non fa mistero di un corteggiamento allo stesso Santucci fin dalla prima ora.

Ora che succede?

Il sindaco Cianfrocca (Foto: Stefano Strani)

Cosa succede adesso. Nulla che non sia già stato anticipato. La sfiducia da capogruppo era scontata dopo la decisione di non seguire il Partito. Che a seguito dell’infinita trattativa sul rimpasto finita in un nulla di fatto, ha deciso di salutare Cianfrocca e company. Ora alle due opposizioni uscite dalle urne (Partito Democratico e Polo Civico), se ne aggiunge una terza. Questa volta uscita dalla maggioranza e numeri alla mano ora Cianfrocca può contare su nove voti a otto.

Ma il dato politico è che dopo nemmeno due anni la rottura nel centrodestra si fa più profonda. Immaginare che i big provinciali continuino a stare in silenzio ora sembra improbabile. Ad Alatri il centrodestra è in crisi. E nemmeno installare il fantomatico chiosco Sull’Acropoli, tema estivo da anni senza soluzioni, basterà a fare tornare il sereno

Il caso Fidelissima

Matteo Recchia

Il tutto accade proprio mentre il Pd decide di uscire dal letargo e cominciare l’assedio politico al centrodestra di Alatri. Nelle ore scorse i Consiglieri comunali Dem Matteo Recchia e Fabio Di Fabio hanno presentato un’interrogazione sulla Fidelissima Servizi Società Cooperativa a responsabilità limitata.

Chiede se il sindaco ed il Consigliere Titoni siano consapevoli della composizione del Consiglio d’Amministrazione della coop a cui l’Amministrazione ha affidato due eventi: uno nel settembre 2022 e l’altro da organizzare nel corso di luglio 2023.

Il dubbio, così come riportato da Recchia sui propri canali social, è “se sia stato politicamente opportuno che l’Amministrazione Cianfrocca abbia accettato di collaborare con una coop la cui composizione ricalca fedelmente la composizione politica della Giunta comunale”. In pratica: quel CdA sarebbe lo specchio esatto della Giunta. E la Giunta gli affida i servizi.

Illegale? No, va detto con tutta la chiarezza possibile. Il Pd na fa una questione di “inopportunità politica del Comune e di chi lo rappresenta, di collaborare con una società composta da rilevanti esponenti politici appartenenti agli stessi partiti della destra che sostengono l’Amministrazione Cianfrocca”.

Lo scontro è solo all’inizio. L’estate si preannuncia calda sul piano politico.