Il segnale politico è chiaro. L’incarico nazionale di responsabile del dipartimento Lavori Pubblici di Forza Italia conferito a Silvio Ferraguti (leggi qui il precedente) scombina gli equilibri sul territorio della provincia di Frosinone, rappresenta un’altra tappa della manovra che vede nel mirino Mario Abbruzzese e la sua componente.
Ferraguti ha lavorato sotto traccia, a fari spenti, creando a Roma la sua rete di attendibilità, all’interno della cerchia che dialoga direttamente con Silvio Berlusconi.
Che l’incarico sia il risultato solo e soltanto di una sua operazione, alla quale è estraneo tutto il tessuto politico forzista della provincia di Frosinone, emerge con evidenza anche al momento dei ringraziamenti postati su Facebook: «Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla mia nomina: dal Coordinatore Regionale Sen. Claudio Fazzone, Sen. Francesco Giro, il presidente Antonio Tajani e tanti altri amici con i quali condivido e condividerò questo importante percorso».
Ecco, nessun riferimento a Mario Abbruzzese, nessun riferimento al coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli, nessun riferimento a nessuno.
Non ha i voti? Si trovano, si conquistano, si persuadono e talvolta si scippano e si comprano.
Se questo è solo l’inizio, lo diranno le settimane successive alle elezioni comunali del 5 giugno.