Tregua nel Pd di Cassino. Ad imporla è Nicola Zingaretti, messi da parte per un attimo i panni di governatore del Lazio e indossati quelli dello stratega politico che lo hanno portato negli anni scorsi a vincere congressi, unire correnti, realizzare alleanze, sbaragliare avversari.
Lunedì il governatore è a Cassino. Ora che non ci sono più due candidati del Pd sul campo a contendersi la carica di sindaco, può scendere in campo e sostenere Giuseppe Golini Petrarcone.
Il presidente verrà a ricordare i milioni investiti in città dalla Regione Lazio, i fondi destinati all’indotto Fiat, i progetti per l’area di Montecassino, i medici inviati per iniziare a risolvere i problemi dell’ospedale Santa Scolastica.
Ma soprattutto verrà a dare il pretesto per rimettere tutti insieme i cocci in cui il centrosinistra si è frantumato con la candidatura di Francesco Mosillo.
Accanto al governatore lunedì ci saranno tutti i generali della componente di Francesco Scalia: il deputato Nazzareno Pilozzi, il presidente provinciale del Partito Domenico Alfieri, il consigliere regionale Marino Fardelli, il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Ma ci sarà anche l’ala che ha sostenuto Mosillo: l’assessore regionale all’Ambiente e Rifiuti Mauro Buschini, il presidente dell’Asi e amico di sempre di Zingaretti Francesco De Angelis.
Il segretario provinciale Simone Costanzo già sabato sera ha mandato un forte segnale di riavvicinamento tra le parti: in serata è stato al comizio di Peppino Petrarcone.
Qualche voce non confermata dice che lunedì potrebbe esserci anche Francesco Mosillo. E potrebbe mandare un segnale alle sue truppe.