CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI
Non è un fulmine a ciel sereno. È lo statuto della Regione Lazio a prevedere che a metà mandato si “azzerano” sia le presidenze delle commissioni che i ruoli dei tre Garanti, rispettivamente dei detenuti, dell’adolescenza e dell’infanzia e del difensore civico. Quel momento è arrivato. Da oggi questi incarichi sono “scaduti” e vanno rinnovati. Il dato politico è che potrebbe innescarsi un effetto domino importante, negli equilibri regionali ma pure provinciali.
La scalata di Buschini
Mauro Buschini è presidente della commissione bilancio, strategica, delicata e importante come un assessorato. Ovviamente punta alla conferma, ma le indiscrezioni che filtrano dai corridoi della Pisana sono anche altre. Per Buschini potrebbe addirittura profilarsi il ruolo di capogruppo regionale del Pd, il partito di maggioranza, che conta ventidue esponenti. Ormai uomo di riferimento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, un incarico del genere suonerebbe come una evidente promozione sul campo per Mauro Buschini. Il fatto stesso che se ne parli è indicativo. D’altronde alla Festa de l’Unità a Cassino è stato proprio Zingaretti a definirlo «uno dei pilastri sui quali si basa l’Amministrazione regionale». Non resta che attendere. E in ogni caso i due ruoli (capogruppo e presidente di commissione) non sono incompatibili.
Nuovi spazi per la Bianchi
Il recente passaggio dalle file dei Democrat a quelle di Sinistra Ecologia e Libertà rende più forte la posizione del partito di Vendola. Al punto che si vocifera che Sel potrebbe chiedere una rappresentanza all’interno dell’Ufficio di presidenza, che è una sorta di giunta del consiglio regionale. In questo caso nulla è precluso, neppure che possa essere Daniela Bianchi quella indicata per un tale ruolo. Eletta nel listino di Nicola Zingaretti, la Bianchi ha fatto parte del gruppo Per il Lazio fino al febbraio scorso, quando poi è passata nel Pd. La scorsa settimana lo strappo e l’approdo in Sel. Percorso del quale Daniela Bianchi ha costantemente informato Zingaretti. Per un motivo semplice: la sua permanenza nella maggioranza. Intanto però il consigliere regionale è automaticamente diventata un punto di riferimento istituzionale di Sel sul territorio.
La scelta di Fardelli
Marino Fardelli si candiderà a sindaco di Cassino, ma questo non vuol dire che trascurerà il ruolo di consigliere regionale. Anzi. Bisogna vedere se questa sorta di “giro di boa” della legislatura servirà anche a fare chiarezza politica all’interno dell’aula della Pisana. Fardelli è stato eletto con la lista Bongiorno e all’epoca faceva parte dell’Udc. Da tempo sostiene la maggioranza di Nicola Zingaretti e non fa più parte dell’Unione di Centro. Si è avvicinato invece al Pd, ragione per la quale potrebbe aderire al gruppo.
La strategia di Abbruzzese
Mario Abbruzzese (Forza Italia) è l’unico consigliere regionale di opposizione di questa provincia. Ieri ha preso posizione sulla legge approvata per contrastare il fenomeno dell’usura. Rilevando fra le altre cose: «Con l’approvazione della proposta di legge n. 64 il Lazio fa un passo in avanti nella lotta contro l’usura, una vera piaga che uccide le imprese e indebolisce l’economia. La normativa è stata concepita per tutelare e sostenere tutte le vittime di questo fenomeno che soltanto nella nostra regione ha un volume di affari pari a 3,3 miliardi di euro. Questi fenomeni vanno combattuti soprattutto sotto l’aspetto culturale, per questo sarà fondamentale attivare un tour per parlare di una piaga che sta martoriando tutti i comparti della nostra economia e per spiegare quali sono i contenuti del provvedimento legislativo licenziato dal consiglio regionale. Dobbiamo evitare lo strangolamento di tante altre nuove imprese, 28.000 sono quelle già coinvolte soltanto nel Lazio, che con la loro chiusura rischiano di mettere a repentaglio tanti posti di lavoro per i nostri giovani». Mario Abbruzzese ha voluto sottolineare il contributo dato dalle opposizioni nell’approvazione della legge. Non è casuale. La sensazione è che Abbruzzese intenda ancora candidarsi alla Regione Lazio, con l’obiettivo di poter essere indicato assessore nel caso di vittoria del centrodestra.
Manovre a tutto campo
L’elezione a consigliere regionale è oggi quella più ambita dai politici in provincia di Frosinone. Il tagliando di metà mandato rappresenta non soltanto l’occasione per tracciare un bilancio, ma pure l’opportunità di poter “ipotecare” la candidatura la prossima volta. È per questo che il passaggio politico alla Regione Lazio diventa fondamentale e strategico.