A destra come a sinistra in tanti stanno valutando le mosse da fare in vista delle comunali nel capoluogo. Da Riccardo Mastrangeli a Fabio Tagliaferri, da Antonio Scaccia a Carlo Gagliardi. Il silenzio di Gianfranco Pizzutelli. Mentre nel campo delle opposizioni Michele Marini, Stefano Pizzutelli, Christian Bellincampi e Frosinone Indipendente non hanno ancora sciolto le riserve.
Adriano Piacentini
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Alatri, Sora e poi Frosinone: tutti i partiti vogliono il successo, ma nessun leader è disposto ad immolarsi come un pasdaran. Troppo delicata la posta in palio, troppe le variabili, troppi i rischi di fare brutta figura. Ma intanto c’è pure chi valuta l’opzione del terzo incomodo su base civica.
Se a livello nazionale la proposta (affascinante) non decolla e anzi appare perlomeno rimandata, sul piano locale non avrebbe molto senso. Non per Fratelli d’Italia di Massimo Ruspandini, ma neppure per la Lega di Claudio Durigon e Francesco Zicchieri. Per non parlare degli altri partiti. Ecco perché.
Grandi manovre a Frosinone tra Adriano Piacentini e Danilo Magliocchetti, intenzionati a coinvolgere anche Massimiliano Tagliaferri e Carlo Gagliardi. L’obiettivo è una candidatura a sindaco condivisa per le primarie. Il precedente del 2007, quando Michele Marini decise di non coinvolgere Domenico Marzi, del quale era stato vicesindaco per dieci anni.
Ad un anno dalle elezioni nel capoluogo l’elenco dei possibili candidati del centrodestra continua ad allungarsi. Ma così si prepara il terreno all’avocazione da parte del tavolo regionale dei partiti. Uno scenario che Nicola Ottaviani non può permettersi.
Il sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega non intende pregare più nessuno nel centrodestra. Nel capoluogo la partita si deciderà al secondo turno e lui ha già scelto lo “zoccolo duro” sul quale puntare. Favorito in questo momento da un Pd sotto choc. Poi punterà a Montecitorio, a meno che alla Regione Lazio…
Il sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega ha messo nel mirino il Consorzio unico. Ma non è scontato che Fratelli d’Italia e Forza Italia vogliano seguirlo. Il leader storico del Pd non ha una coalizione. Eppure l’esito dello scontro aprirà una nuova fase politica.
Tra quattordici mesi l’appuntamento con le urne nel capoluogo, che cambierà verso alla politica provinciale. Come nel 2012. Centrodestra e centrosinistra in alto mare su tutto. Stavolta però le coalizioni non potranno nascondersi dietro le liste civiche.
Nel centrodestra lo schema vincente del 2012 si è esaurito. E bisognerà tenere conto delle scelte di Fabio Tagliaferri, Antonio Scaccia e Gianfranco Pizzutelli. Nel Pd l’area di Pompeo non convergerà su Mauro Vicano. E c’è chi continua a pensare ad un ritorno in campo di Michele Marini.
Sulla pagina del coordinamento regionale da mesi manca la “gerenza” della provincia di Frosinone. Non è indicato chi guida il partito. Perché? Sembra la canzone per bambini che ironizza sul fatto che nessuno conosce il verso che emette l’alligatore. Ma qui il problema politico è evidente e profondo.
Il sindaco leghista del capoluogo non ha preso sul serio l’iniziativa del partito di Giorgia Meloni. In realtà ha messo in conto da tempo la possibilità di un centrodestra spaccato al primo turno delle prossime comunali. Certo che tutto si deciderà al ballottaggio. Ma è sulle primarie che potrebbero esserci sorprese. Ecco perché.
Nuovo faccia a faccia tra Danilo Magliocchetti e Adriano Piacentini, intenzionati a fare gruppo con Riccardo Mastrangeli e Massimiliano Tagliaferri per una sintesi sulla prossima candidatura a sindaco di Frosinone. Ma c’è bisogno del sostegno esplicito di Nicola Ottaviani.
Il congresso provinciale non si farà a marzo, nella homepage del coordinamento regionale continua a mancare la casella del commissario della provincia di Frosinone, nessuno risponde alla richiesta di Quadrini e Ferdinandi di una lista forte alle provinciali. Ecco per quali motivi.
Si vota tra un anno, cioè… domani. E dodici mesi prima di politiche e regionali. Tutti si giocano davvero tutto. Due in particolare: Nicola Ottaviani e Francesco De Angelis. Ma sulle candidature a sindaco e sulle coalizioni nessuno ha certezze.
La nomina del vicepresidente degli “azzurri” nel Governo Draghi sgombrerebbe il campo dalle polemiche di questi ultimi mesi. Claudio Fazzone si concentrerebbe sulle politiche e il partito inizierebbe a ragionare pure sulle candidature alle prossime regionali. Piacentini, Quadrini, Chiusaroli: perché no?
In vista delle comunali del prossimo anno si fa riferimento al metodo che portò alla vittoria Memmo Marzi. Ma quel metodo, voluto da De Angelis, prevedeva l’accordo con il Ppi di Diana e i Socialisti di Schietroma. Puntando anche sulla spaccatura tra Perlini e Piacentini e sul fattore “trasversale”. Ma soprattutto su una nuova generazione di politici: Giaccari, Ferrante, Mastroianni.
Le accelerazioni nazionali stanno cambiando il quadro politico. Impossibile per i Partiti organizzare delle assemblee, ma si respira la voglia di “conte” all’ultimo voto. Anche in provincia di Frosinone tutti i Partiti cercano assetti ed equilibri. Pd: Pompeo prova l’assalto a De Angelis. Lega: derby Ottaviani-Ciacciarelli. Forza Italia: tra Fazzone e Tajani guai a chi perde. Fratelli d’Italia: Foglietta sogna lo sgambetto a Ruspandini.
La composizione dell’esecutivo è strettamente legata al risultato del 2017. Il sindaco vuole che a ricordarlo siano soprattutto i partiti e i gruppi consiliari. I continui mutamenti non possono influire sull’organo di fiducia del primo cittadino. Ecco perché le richieste non saranno accolte.
Nessuna altra forza politica ha una rappresentanza tale sul cassinate. La deputata Francesca Gerardi, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli e il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo possono costituire un punto di riferimento per una strategia politica finalmente attenta ad un territorio strategico. E non devono neppure andare d’accordo per forza.
Un messaggio politico forte e chiaro del senatore e coordinatore del Lazio del Partito. Ma continua a mancare l’assetto della provincia di Frosinone. Forse perché la trattativa con Antonio Tajani non si è conclusa?