Se i due Francesco (De Angelis e Scalia) del Pd danno un’indicazione, forse andrebbe seguita. Magari solo per tornare ai fasti di un tempo. In Forza Italia Fazzone ha parzialmente preso il posto di Tajani. Cinque Stelle inesistenti sul territorio, mentre Lega e Fratelli d’Italia guidano il cambiamento. Per il futuro sarà volata tra Mauro Buschini, Antonio Pompeo, Massimo Ruspandini e Francesco Zicchieri.
Francesco Scalia
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Il leader di Pensare Democratico ha posto questo tema in cima all’agenda del partito provinciale. Più ancora del nuovo segretario. Intanto, dopo che il summit con i Cinque Stelle non ha dato esiti, i Dem devono ricostruire le vecchie alleanze e guardare alla società civile, a cominciare dalle Sardine.
Nessuna risposta da Antonio Pompeo all’assist fatto venerdì sera da Francesco Scalia e Francesco De Angelis. Che avevano individuato la via per un congresso unitario. Ma il presidente della Provincia non raccoglie. Facendo capire che ora è solo lui a decidere in Base Riformista. E che farà accordi solo se soddisfano anche le richieste della sua area. Il ruolo di Alfieri. E quello di Costanzo
Il fitto dialogo durato una ventina di minuti a margine della cena di venerdì al Rugantino. Francesco De Angelis e Francesco Scalia hanno individuato i binari sui quali incanalare il dibattito per il prossimo congresso provinciale. Sarà un Congresso unitario. L’intesa c’è.
Cena a sopresa da Rugantino ad Isola del Liri. Ed a tavola si ritrovano tutti i big del Partito Democratico. I generali di oggi e di ieri: da Scalia a De Angelis, da Pompeo a Buschini, con Cittadini e Fiorletta. L’assist per il Congresso unitario è lanciato
Il taglio dei parlamentari fa a pezzi la rappresentanza delle province. Con 345 seggi in meno la Ciociaria rischia di non eleggere propri esponenti né alla Camera né al Senato. E il territorio non avrà alcuna voce in capitolo se multinazionali e aziende decideranno di spostare produzione e sede legale altrove.
Fino a qualche anno fa era tutto più semplice. Da una parte Alfredo Pallone e Antonello Iannarilli, dall’altra Francesco De Angelis e Francesco Scalia: rivalità rassicuranti che aumentavano il peso del territorio. Poi è arrivato il sistema tripolare e quegli equilibri sono andati in pezzi. E con loro la capacità di incidere su determinate situazioni.
Il segretario non nasconde le preoccupazioni dopo la scissione di Matteo Renzi, che punta il dito contro i capi delle correnti. In Ciociaria il congresso provinciale può rappresentare un’occasione. Intanto Stefania Martini, presidente del circolo frusinate, ricorda che lei non fa parte di Pensare Democratico.
Il ritorno sulla scena dell’ex rottamatore ripropone il tema degli equilibri anche nelle province. Oggi a Frosinone Pensare Democratico di Francesco De Angelis spadroneggia. Antonio Pompeo si candida per guidare la componente dell’ex sindaco di Firenze, ma appare troppo preoccupato di non alterare equilibri ed… equilibrismi.
La provincia di Frosinone si trova senza una vera rappresentanza politica nonostante nove tra senatori e deputati che fanno riferimento a questo territorio. Ma che risultano assenti sui temi veri, quelli lontani dai selfie. Eppure le priorità sono tante e serie. Loro però non si fanno notare per non dovere ammettere che il peso politico è un’altra cosa.
Se entro il 20 luglio non verranno sciolte le Camere, allora le elezioni anticipate non ci saranno. Il Pd e il centrosinistra avranno più tempo per riorganizzarsi. Il presidente della Provincia, che guida l’area che fu di Scalia, sa che gli spazi nella componente di Zingaretti sono ingolfati da De Angelis e Buschini. E allora…
Chi è Andrea Renna, il nuovo direttore generale dell’Anbi Lazio. Una carriera costruita passo dopo passo. L’istinto del diplomatico. Che gli ha fruttato il soprannome: Il Principe.
Iannarilli, Pallone, Formisano, De Angelis non sono mai stati eletti sindaci delle loro città, alcuni non ci hanno neppure provato. Mentre Scalia, Fiorito, Foglietta e altri hanno ricoperto quel ruolo. Ma per Abbruzzese è diverso: sarà una sfida tutta politica.
Mercoledì sera l’ex Segretario ed ex premier Matteo Renzi sarà a Frosinone per presentare il suo libro Un’Altra Strada. Sarà l’occasione per l’investitura di Valentina Calcagni. E per capire quanto siano distanti le strade dell’ex rottamatore dalla moderna via del Pd
Bruno Astorre guida il Partito Democratico, Claudio Fazzone “impera” in Forza Italia, nella Lega c’è l’asse tra Claudio Durigon e Francesco Zicchieri, in Fratelli d’Italia il “faro” è Fabio Rampelli. L’ultimo ciociaro al timone di una realtà importante (Pdl) fu Alfredo Pallone. Poi il diluvio
Nel 2012 la frattura del centrosinistra provinciale nel capoluogo. Ora quella lacerazione può essere ricucita nella candidatura a sindaco della città martire. E non è un caso che Zingaretti si è affidato a Bruno Astorre e Mauro Buschini. Chi rompe, va via
Scalia, Spilabotte, Pilozzi, Abbruzzese, Fardelli, Bianchi: un anno fa perdevano i loro ruoli politici, travolti dall’onda gialloverde. Adesso stanno preparando il grande ritorno sulla scena che conta. Ecco come.
All’inizio non ci fu storia: Antonello Iannarilli e Alfredo Pallone non facevano toccare palla a nessuno. Poi arrivarono Francesco De Angelis e Francesco Scalia. Ma ci fu pure lo scontro tra Franco Fiorito e Mario Abbruzzese. Anna Teresa Formisano regina incontrastata dell’Udc. Nicola Ottaviani, uno splendido solista.
De Angelis e Pompeo arrivano insieme alla riunione della direzione provinciale, mentre Buschini non smette un secondo di “messaggiare” al massimo della concentrazione politica. La Battisti tiene un profilo sociale. Il segretario regionale Bruno Astorre suona la carica: “Dai ragazzi, andiamo”. Ma tutti pensano alle primarie
L’attuale segretario potrebbe ancora una volta rappresentare un elemento di bilanciamento. Ma soltanto dopo l’esito delle primarie del 3 marzo si capirà la vera fisionomia del partito. Fino alla prova del nove delle europee