Dopo il faccia a faccia con Enrico Letta l’ex segretario è sempre più attivo. E si moltiplicano le ricostruzioni sui motivi che lo stanno spingendo in questa fase. Ma in realtà il Pd si trova sempre dilaniato dalle correnti e isolato sul piano delle alleanze. Manca un federatore. E il punto è proprio questo. Ritorno a Piazza Grande.
Piazza Grande
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Massimiliano Smeriglio è stato l’architetto di Piazza Grande. Che doveva costruire il campo largo per il Pd Nuovo. Oggi dice “Piazza Grande non c’è stata”. Errori, limiti, mali del Pd. Che mettono in discussione l’esistenza della sinistra
Il segretario presidia la federazione provinciale, ma di questi tempi il confronto nei circoli è stato sostituito dalle teleconferenze. Ma questo cambia poco. Intanto l’obiettivo è costruire larghe coalizioni nei Comuni attraverso intese con le liste civiche.
Il Dpcm frena le tavolate dei due aspiranti centrodestra di Cassino. E la questione drive test diventa oggetto di appalto morale. Mentre il sindaco è alle prese con i nodi del Partito ancora da sciogliere. E con Fantini che sotto l’abazia ha una gatta da pelare.
Lega fa rima con immigrazione, Fratelli d’Italia con Patria, Cinque Stelle con reddito di cittadinanza. Mentre i Democrat hanno smarrito le parole chiave per parlare con i loro elettori tradizionali. Va recuperata la spinta di Piazza Grande. Meglio che entrare al Governo: significherebbe la fine politica di Zingaretti
Nel mezzo dell’assemblea cittadina del Pd l’assessore D’Amato addolcisce la serata del sindaco di Cassino. Che già si godeva i complimenti di Battisti per la sua politica inclusiva sul modello di Piazza Grande.
Dopo il summit Salera-Speranza sull’ospedale, riprende la melina social delle opposizioni. Che attaccano la scelta di non girare il problema a Zingaretti. Oggi l’assemblea del Pd per ‘benedire’ il nuovo corso di Fantini.
Nuova stagione congressuale, apertura alle Sardine, alla società civile e ai movimenti ecologisti. Il segretario punta ad un nuovo bipolarismo e alla sfida diretta con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Probabilmente ritiene superata l’esperienza dei Cinque Stelle.
Il presidente dell’Emilia Romagna può mettere insieme le Sardine, Romano Prodi, una parte dei Cinque Stelle e il centrosinistra del futuro. Ieri a Bologna ha invitato i leghisti al voto disgiunto. Un certo Nicola Zingaretti nel Lazio ha vinto con l’anatra zoppa…