Dopo i ladri e le pornodive è l’ora dei bevitori

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Sottovalutiamo i diritti che oggi abbiamo ed il sangue che sono costati. Per questo mandiamo a rappresentarci ladri, signorine ed anche bevitori

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Fino a poco tempo fa, molto di ciò che oggi ci appare normale nemmeno lo potevamo sognare. I diritti erano una concessione: chi nasceva dentro una famiglia nobile poteva fare quello che voleva. Gli altri lavoravano per loro.

Le cose cambiano con la Rivoluzione Francese e l’arrivo di Napoleone. In Piemonte la prima costituzione fu del 1848: concessa da re Carlo Alberto.

Per ottenere quei diritti ci sono stati giovani che si sono fatti fucilare o impiccare. Quei diritti, per difenderli c’è gente che ha alzato le barricate. E per non averli difesi a sufficienza, i Savoia hanno dovuto fare le valigie e starsene in esilio.

La peggiore delle democrazie è sempre meglio delle più efficace delle dittature, insegnava Sandro Pertini: che alla Costituzione con i diritti fondamentali che abbiamo oggi, sacrificò la sua gioventù e dedicò tutta la sua vita.

Ladri, donnine e bevitori

C’è qualcosa che non funziona però in questa democrazia: e non è un problema solo italiano. Da noi è vero che abbiamo mandato in Parlamento, lì dove sedettero i padri dei diritti sui quali ci culliamo oggi, pornodive e ladri di chiara fama. Seguiti da dubbie intelligenze la cui massima espressione sono state l’abolizione della povertà annunciata da un balcone o i banchi a rotelle.

Ma c’è chi è riuscito a fare di peggio. In Austria, alle Presidenziali di queste ore, al terzo posto si è piazzato il Partito della Birra, caratterizzato all’inizio da proposte come l’abolizione delle tasse sulle bevande nei bar o la fornitura mensile di birra al posto dei sussidi. Mancava solo ‘più pilu pe’ tutti‘ promesso nel celebre film Qualunquemente.

Ora, immaginate se lo avesse saputo Pietro Micca, che durante l’assedio francese a Torino si fece saltare in aria insieme ad un’intera fortificazione. Se per un attimo avesse potuto vedere il futuro ed il modo in cui stiamo usando i diritti ottenuti anche grazie a gesti come il suo. Forse avrebbe spento il fiammifero e sarebbe corso in osteria.

Perché aveva ragione Francisco Goya: il sonno della regione genera nuovi mostri. E qui, di gente addormentata ce n’è tanta. Ecco perché ci sono tanti imbecilli in giro.