Ognuno gioca per i fatti suoi… ecco perché non facciamo goal

CORRADO TRENTO per L’INFILTRATO SPECIALE

Giovedì prossimo il consiglio provinciale voterà la richiesta di riconoscimento di area di crisi complessa per la provincia di Frosinone. Un provvedimento sul quale la competenza è del Ministero per lo sviluppo economico. La motivazione sarà quella della grave crisi che da anni sta falcidiando la Ciociaria. Ma la domanda è: quante possibilità ci sono di ottenere poi il riconoscimento di area di crisi? Perché il punto sta tutto qui.

Nel recente passato si è brindato (prima) per l’Accordo di Programma e perfino quando si pensava di poter riqualificare la Valle del Sacco. Poi, come al solito, non è successo nulla. Il riconoscimento di area di crisi complessa porterebbe finanziamenti statali e sgravi fiscali significativi per le aziende che volessero investire.

Però, senza fare troppi giri di parole, la sensazione è che anche stavolta non si siano create prima le condizioni per poter andare a dama. In questo territorio sembra vietato anche provare a fare squadra. La delibera del consiglio provinciale, da sola, non può raggiungere il risultato. Andrebbero coinvolti i parlamentari eletti in questo territorio, bisognerebbe costituire un asse di ferro con assessori e consiglieri regionali, portando su queste posizioni il presidente Nicola Zingaretti. Doveva essere fatta, prima, un’azione sinergica con le associazioni di categoria.

Fra le altre cose il 25 maggio Maurizio Stirpe, numero uno di Unindustria, sarà ufficialmente vicepresidente di Confindustria nazionale, con le deleghe al Lavoro e alle relazioni industriale. Una “risorsa” che andrebbe coinvolta prioritariamente. Poi non sarebbe male che i sindaci facessero sentire il loro “peso” territoriale.

In occasione della Vertenza Frusinate sono state raccolte 78 firme di sindaci di questa provincia. Ma non si capisce perché quel documento è stato inviato alla Regione via mail. I sindaci non potevano andare direttamente a Roma, a perorare la causa, a battere i pugni sul tavolo se necessario? A farsi vedere? Non è soltanto la politica ad essere cambiata, è il mondo ad essere cambiato.

Per la bonifica della Valle del Sacco, per fare un esempio concreto, sono necessari i fondi dello Stato, altrimenti i costi sono proibitivi per qualunque ente locale. Ma per ottenerli occorre non soltanto l’inclusione nel Sito di Interesse Nazionale, occorre soprattutto che i finanziamenti arrivino per davvero. Senza fondi…non si canta messa. Per il riconoscimento di area di crisi complessa si corre lo stesso rischio di sempre: andare avanti rigorosamente in ordine sparso, preoccuparsi di “far vedere” più che ottenere, piantare quelle “bandierine” che non impressionano più nessuno.