La Ditta vuole rientrare nel Pd, ma il segretario nazionale critica “baffino di ferro” sull’analisi del renzismo come malattia. Però il dato di fatto è che è stata la vittoria di Nicola Zingaretti al congresso a rimettere i Democrat nel solco della sinistra sociale. Ecco perché il presidente della Regione Lazio giocherà ancora e sempre da protagonista nel confronto interno
Massimo D’Alema
Massimo D’Alema lo disse subito: “Il Pd è un amalgama mal riuscito”. Le dimissioni di Nicola Zingaretti da Segretario lo confermano. È stata una resa alle correnti
L’appello ai Cinque Stelle per una coalizione “contro” Salvini ricorda l’operazione di Baffino “contro” Berlusconi, che però non riuscì fino in fondo. Anche perché bisognerà comunque fare i conti con Matteo Renzi, che potrebbe ritagliarsi il ruolo che fu di Fausto Bertinotti.
Al Tempio di Adriano si delinea il Partito Democratico del futuro: la concretezza del presidente della Regione Lazio e la visione economica dell’ex ministro. Con loro si potrebbe perfino fare a meno di Renzi.
Il centrosinistra obbligato a riorganizzarsi. Torna la suggestione dello schema Ds-Margherita, con l’Ulivo come punto di approdo. Ma è complicato. La vera priorità è recuperare i consensi che sono andati nella direzione del Movimento Cinque Stelle
I Democrat di Nicola Zingaretti (e Matteo Renzi) potrebbero votare sì al Tav unitamente al Carroccio di Matteo Salvini. Isolando i Cinque Stelle e provocandone la reazione. Come fece un certo Massimo D’Alema con Umberto Bossi e Lamberto Dini.
Spietata analisi del leader di Pensare Democratico sulle ultime vicende del Pd. La spaccatura vera si è consumata sulle liste, quando ai leader locali non sono stati concessi spazi eleggibili. Ma De Angelis ha fatto capire a muso duro che i voti sul territorio sono i suoi. E basta. Non di Ignazio Marino, non di Matteo Orfini. Soltanto i suoi. E l’impronta alla fine resta quella della componente di Massimo D’Alema
Il Governo reggerà fino alle europee, ma nei Cinque Stelle le tensioni stanno affiorando. E il ritorno di Dibba comprimerà gli spazi di manovra di Giggino. Matteo Salvini è preoccupato e Silvio Berlusconi non ha rinunciato all’idea di staccare il Carroccio dai pentastellati. Ricordando l’operazione di Massimo D’Alema. Per l’ex rottamatore, invece, il 4 marzo non c’è mai stato.
Chi è Francesco De Angelis. Come nasce. E come diventa l’elemento centrale nella sinistra della provincia di Frosinone. Come si sviluppa la lunga marcia che lo porta a diventare Presidente del Pd del Lazio
Fischi e fiaschi: i fatti centrali ed i protagonisti della XLV settimana 2022. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nei prossimi giorni.
Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Con il Governo Meloni finisce il Dopoguerra in Italia. Finalmente.
Un Partito Democratico «che non concede spazi ed è senza di progetti». Sono i motivi che hanno portato il sindaco di Posta Fibreno Adamo Pantano a lasciare i Dem per aderire a Italia Viva. Ora è in corsa per un seggio al Senato nel collegio uninominale Frosinone-Latina. A prescindere dal risultato, la sua candidatura richia diventare l’elemento aggregatore per quei sindaci d’area ma non allineati. E sono tanti. Il suo ruolo di commissario Pd a Sora e la mancata nascita del Gruppo consiliare: “dovevano pensarci i locali”. Che invece non hanno saputo fare squadra
Manovra per impedire la nascita del Gruppo Pd in Aula. Sarebbe stato troppo ingombrante ed avrebbe stretto la via per il passaggio di Caschera in maggioranza. Altobelli verso Forza Italia. Pronto a varcare il Rubicone insieme alla dirigenza azzurra che da qui a un anno non esclude di poter governare con il sindaco e al fianco dei Democrat. Di fatto solo Fratelli d’Italia è rimasta fuori dai giochi. Ecco come vanno lette le ultime mosse politiche all’interno dell’Amministrazione Di Stefano
Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 19 gennaio 2022
L’allargamento del gruppo consiliare Made in Sora, l’assegnazione delle deleghe e la formazione delle commissioni consiliari chiudono la fase organizzativa istituzionale dell’Amministrazione di Sora. Il sindaco Luca Di Stefano tiene l’Urbanistica, i Lavori pubblici, la Polizia locale e il Personale. Di nuovo smembrato l’assessorato all’Ambiente. A rischio la nascita del gruppo consiliare del Pd di cui Maria Paola D’Orazio ambiva ad essere capogruppo.
Tra dodici mesi all’orizzonte ci saranno le elezioni politiche ma pure quelle regionali. E il 17 marzo 2023 scade il mandato di Enrico Letta come segretario. Per un motivo semplice: il periodo inizia a decorrere dal 17 marzo 2019, quando vinse Nicola Zingaretti. Strategie, intrecci e colpi bassi.
La clamorosa ipotesi viene rilanciata da Italia Oggi. Il presupposto è che, con Mario Draghi al Quirinale, a Palazzo Chigi andrebbe Enrico Letta. Anche per frenare l’asse tra Matteo Renzi e Dario Franceschini. E Zingaretti resta comunque l’ultimo segretario eletto dei Democrat. E sarebbe lui a decidere sulle liste elettorali.
Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 3 gennaio 2022. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì
Il presidente della Regione Lazio difende il segretario del Pd dopo la sconfitta parlamentare sul ddl Zan. Facendo capire che non esiste un dualismo sul modello D’Alema-Veltroni. E il futuro del Governatore del Lazio è in Parlamento, ma adesso avrebbe poco senso.
Nessun leader politico nazionale e regionale si è visto per il secondo turno di Alatri e Sora. Sicuramente per scelte strategiche dei capi politici locali, ma è uno scenario che la provincia di Frosinone pagherà quando si dovranno definire le candidature a Camera e Senato.