La Cisl passa all’unanimità nelle mani di Coppotelli

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Il timone del sindacato Cisl in provincia di Frosinone passa nelle mani di Enrico Coppotelli. È’ lui il nuovo segretario generale provinciale: lo ha eletto l’assemblea dei delegati, riunita a Cassino. Si è trattato di un’elezione all’unanimità: 62 votanti, 60 voti a favore, 0 contrari, 2 astenuti.

Coppotelli prende il posto di Pietro Maceroni, che il mese scorso è stato eletto nella segreteria regionale della CISL Lazio.

A 36 anni, Enrico Coppotelli è uno dei più giovani Segretari Generali Territoriali della CISL in Italia. Cresciuto all’ombra di Maceroni, negli ultimi anni è stato Segretario Generale Aggiunto; in precedenza si era fatto le ossa ricoprendo ruoli settoriali in campo Provinciale, Regionale e Nazionale, gestendo diverse vertenze per i lavoratori precari e atipici.

Nel suo intervento, il neo segretario generale ha risposto a diverse sollecitazioni emerse nel corso del dibattito. In particolare a chi ha sollecitato un ruolo più ‘politico’ della Cisl al fine di essere pronta a coprire quegli spazi che i politici hanno lasciato scoperti negli ultimi anni dimenticando il rapporto ed il contatto con il Paese reale. Enrico Coppotrelli ha risposto smussando gli angoli: «La Cisl – ha detto – deve continuare a fare il sindacato, continuando a puntare su quella che è la sua forza e cioè la territorialità, il contatto con il cittadino, la capacità di fornire risposte alle domande che arrivano tanto dai lavoratori, quanto dai disoccupati e dai pensionati».

Sulle priorità del territorio, il neo segretario ha detto che «La prima emergenza continua a rimanere l’occupazione che non c’è: siamo ancora ben lontani da recuperare i posti di lavoro bruciati in questi anni dalla crisi che ha sfibrato il tessuto industriale della provincia di Frosinone».

La linea politica di Coppotelli sarà nello stesso solco tracciato in questi anni da Pietro Maceroni, cioè uno degli avversari più ostici al tavolo delle trattative sindacali. Vengono dalla stessa scuola: mai arroccarsi sul pregiudizio, armati della potenza che deriva da cifre e statistiche. Proprio ciò che li rende ben poco malleabili.