Ad Alatri la Tari è salata e condisce il dibattito politico

Bollette in aumento ed accuse reciproche tra Lega e Pd che non se le mandano a dire sul paradosso della differenziata "più cara" del tal quale

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

La sorpresa arriva ad agosto ed è amara: i contribuenti di Alatri hanno ricevuto la bolletta della Tari. La tassa per lo smaltimento dei rifiuti è aumentata, esattamente come in tutti gli altri Comuni della Provincia. In quella bolletta c’è il costo dei camion che ora portano l’immondizia in giro per l’Italia dal quando la discarica di Roccasecca è chiusa. E c’è il costo della discarica in cui finiscono: non ha il prezzo calmierato che la Regione poteva imporre a Roccasecca. Inoltre c’è il costo degli avanzi di cucina portati in Veneto per essere smaltiti.

Fino ad ora gli aumenti erano stati contenuti dai risparmi realizzati dalla Saf, la Società formata da tutti i Comuni ciociari per la gestione dei rifiuti. Ha aumentato la quantità di differenziata e quindi ridotto il carico di immondizia da lavorare. Ma non basta per coprire tutto.

Ad Alatri poi si è subito acceso lo scontro politico con accuse reciproche tra i due schieramenti. A darsi battaglia sono il delegato al bilancio Giuseppe Pizzuti (Lega) e il capogruppo Pd Fabio Di Fabio. I due non se le sono mandate e dire. Breve storia

Breve storia: pionieri nella differenziata

Una delle linee di lavorazione della Saf

A differenza di tutti gli altri Comuni, tra il 2010 e 2011 Alatri aprì la strada della raccolta differenziata sull’intero e vasto territorio cittadino. Un porta a porta totale senza differenze tra centro storico e periferie. L’inizio non fu facile ma la popolazione si abituò al servizio supportato tra l’altro dalla presenza di due isole ecologiche realizzate nel tempo. Tanto che la differenziata ha avuto una crescita superiore al 70 per cento portando Alatri ad ottenere, tra i medi Comuni, riconoscimenti tra gli Enti più ricicloni.

Percentuale però che si è poi stabilizzata mentre le bollette, per un motivo o un altro, sono costantemente aumentate. E questo sta facendo infuriare i cittadini che non dimenticano il motto “se differenzi paghi di meno“. Rimasto così uno slogan.

La Lega dà la colpa alla Pisana a trazione Pd

Giuseppe Pizzuti

Inevitabile la bagarre politica. Chi oggi governa la città attacca i predecessori e viceversa. Giuseppe Pizzuti della Lega consigliere delegato al Bilancio difende la sua maggioranza. “La Tari aumenta grazie al lavoro del Pd in 10 anni nella Regione Lazio e nella Provincia di Frosinone, affonda il colpo. “Basti pensare che non abbiamo una discarica dove conferire i rifiuti e siamo costretti a pagare per smaltirli in Emilia Romagna o in Puglia”.

Sugli aumenti. “Si tratta di fattori esterni”. Poi li cita. “Aumento del costo del conferimento Saf (da 139 a 220 euro per tonnellata) deciso dalla Regione Lazio nel Febbraio 2023 (Governo Pd). Rivalutazione Istat imposta per Legge; Inflazione (aumento costi carburante). Costituzione Egaf (ente di governo rifiuti)”.

Infine molti esponenti del centrodestra hanno sottolineato come l’aumento sia dovuto anche all’evasione della tariffa.

La replica Dem e il capro espiatorio Egato

Fabio Di Fabio

Sul fronte opposto invece leggono la cosa in modo diverso. “La giunta Cianfrocca e Pizzuti confonde l’aumento della tariffa con il recupero delle somme non pagate nel passato”. L’ex vicesindaco Fabio Di Fabio entra nel dettaglio. “La tariffa a carico di particolari utenze, poteva essere diminuita destinando risorse comunali come già fatto in passato per famiglie in difficoltà”. Eccolo il nodo. La parte che può essere scelta dal Comune: che però stavolta non è stata applicata.

“Inoltre nella Tari di quest’anno il costo dell’Egato non andava calcolato mentre la tariffa di accesso agli impianti è un obbligo di legge farlo”. Le proposte. “Per abbassare la tariffa è necessario costruire impianti di smaltimento“.

Ora, domando allo zelante Pizzuti: perché il suo Partito è contrario al biodigestore di Anagni?”. Quella struttura eviterebbe i viaggi in Veneto, il pagamento alla ditta che svolge la lavorazione. In più “permetterebbe di ricavare dai nostri rifiuti umidi metano, anidride carbonica e concime naturale“.

Sul recupero Tari. “Ci spieghi come farà quando il suo capitano Salvini, a livello nazionale, propone un giorno sì e un altro pure la rottamazione delle cartelle. Come sta facendo la vicina Veroli che ha deliberato la rottamazione delle cartelle Tari”.

Insomma mentre la politica litiga e si divide su un tema delicato alla fine resta una certezza per i cittadini. E cioè che lo slogan “Più differenzi meno paghi” ad oggi resta uno slogan. Mentre le bollette aumentate sono una certezza. Seppure con molte spiegazioni.