Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Troppo lenti per l'industria di oggi. Catalent saluta e sposta dalla Ciociaria all'Inghilterra un investimento da 100 milioni che ne avrebbe ridisegnato il futuro
Abbiamo appena perso cento milioni di euro e cento posti di lavoro. Non per colpa della crisi, non per colpa di strategie. Quei finanziamenti lasceranno la Ciociaria e se ne andranno all’estero per colpa della lentezza della nostra burocrazia e dell’incapacità della nostra politica.
Che, anzi, sembra avere fatto di tutto per tirare la corda il più possibile.
Farlo con le aziende del posto potrebbe anche funzionare: sono costrette a stare a queste regole. Ma un grosso gruppo, con interessi nel mondo, ci mette 5 minuti a dire ‘allora lo faccio in Inghilterra’.
Ciociaria lenta, lo faccio in Inghilterra
È quello che ha deciso oggi la Catalent di Anagni. Si è stancata di aspettare i tavoli che devono esaminare le carte e dare o negare i via libera.
Perché il problema non sono i vincoli e la burocrazia. Non sono i No ai progetti. Il problema è che i tavoli chiamati a decidere Si o No non si riuniscono. Per allungare i tempi. Allora Catalent saluta, sposta 100 milioni di euro, sposta 100 posti di lavoro, non rinnova i cento contratti a tempo per la produzione di Astrazeneca.
A rendere tutto più grave è che non si tratta di un caso isolato. I sindacati sono infuriati. Gli industriali pure. Perché anche altri stanno pensando di delocalizzare e lasciare la Ciociaria. Altri ancora hanno evitato di metterci piede quando hanno capito l’andazzo.
Finché regge…