Dopo i 16 nastri l’attesa per i grandi progetti

Terminata la stagione dei nastri da tagliare ogni giorno, Anagni attende quella dei grandi progetti. Promessi dal sindaco fino a poche settimane fa. Su tutti, si attendono notizie per l'ospedale.

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Sedici inaugurazioni, a voler contare soltanto quelle più importanti, nell’arco di 4 mesi: dall’inizio dell’anno fino al giorno del primo turno di elezioni Comunali, il 14 maggio. Per una media, a spanne, di poco meno di un’inaugurazione alla settimana. Questo il ritmo che ha seguito, prima e durante la campagna elettorale, il sindaco di Anagni Daniele Natalia. Inaugurando, è davvero il caso di dirlo, un ciclo di tagli del nastro con annessi brindisi ed auguri che ha senz’altro fattivamente contribuito alla rielezione del primo cittadino.

Il problema, per molti, è cosa deve aspettarsi in concreto la città, alla fine di questa lunga teoria di inaugurazioni.

La lunga serie di nastri

Daniele Natalia mentre cancella le strisce

Si parte il 14 gennaio con l’apertura dell’area riservata ai cani nella strada comunale Anagni-Acuto. Il successivo taglio del nastro c’è l’8 febbraio; si inaugura il cantiere di quello che poi diventerà il parco giochi di Finocchieto, nei pressi di alcune scuole della città. Il 23 febbraio, altra attività particolarmente importante; viene infatti inaugurata l’apertura del cantiere per i lavori nella  zona del bivio della ex Winchester. Il progetto, in questo caso, è quello di realizzare una rotatoria. Qualche giorno prima c’era stata un’altra inaugurazione, quella dell’area riservata ai cani in località piscina. Il 5 marzo è la volta del taglio del nastro dell’area sottostante a Piazza Innocenzo III, riqualificata a favore dei cittadini.

Il 12 marzo c’è un evento particolarmente importante, se non altro perché vede anche la partecipazione di un anagnino diventato ormai una star, lo scultore Jacopo Cardillo, al secolo Jago: viene infatti inaugurato Palazzo Bacchetti, che diventa la Casa della Cultura di Anagni. Il 19 marzo viene inaugurata la panchina gialla per contro l’endometriosi; mentre il 25 marzo, nella parte bassa della città, si apre un polo riabilitativo. Il 28 marzo è l’occasione per mostrare il reperimento degli spazi per la realizzazione di un’area attrezzata a San Filippo. Mentre il 13 aprile si presenta il primo murales del progetto “Le quattro ere di Anagni”.

Il 28 aprile taglio del nastro per i lavori di riqualificazione della zona del Vascone. Il 5 maggio viene invece inaugurata la riqualificazione del parco in località Pantanello. Il 5 maggio si presenta anche il progetto per il nuovo asilo a Finocchieto. Le carte più importanti, come sempre, alla fine: il 6 maggio arriva la lettera con la quale si annuncia l’arrivo del primo intervento, con annesso potenziamento di oncologia all’interno dell’ex Ospedale di Anagni; il 7 maggio si inaugura il nuovo arredo urbano in Piazza Cavour. Chiusura col botto il 10 maggio, con l’inaugurazione, dopo 30 anni di attesa, del Museo archeologico presso Porta Cerere.

E poi venne il voto

Daniele Natalia e Francesco Rocca

Segue la netta affermazione al primo turno ed il trionfo al ballottaggio. Pochi giorni dopo, il primo Consiglio comunale con annessa presentazione della giunta. Il secondo consiglio comunale, è storia di pochi giorni fa, vede il perfezionamento della squadra di maggioranza, con l’ingresso di nuovi consiglieri al posto di quelli dimessisi per andare in giunta. Adesso è ora di iniziare davvero. E molti chiedono che cosa accadrà adesso ad Anagni.

Soprattutto, se a tanto fervore inaugurativo faranno seguito i tanti fatti concreti promessi. Uno su tutti, sul quale non sarà possibile fare né sconti né deroghe: il governatore del Lazio Francesco Rocca è stato ad Anagni due volte in quindici giorni; addirittura per ‘scegliere personalmente‘ i locali dove realizzare i nuovi reparti. Non potrà tornare nell’ombra: ci porterebbe anche Daniele Natalia.