E se facessimo sindaco il magnifico rettore?

Un'operazione fatta in fretta. Che ora bisogna sistemare in qualche modo. L'ex sede di Bankitalia potrebbe andare al'Università. Che così rischia di diventare una 'discarica immobiliare'. Allora tanto vale sostituire il sindaco con il rettore

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Ninna nanna, ninna oh / Questo bimbo a chi lo do? / Se lo do alla Befana / Me lo tiene una settimana / Se lo do al al Bove Nero / Me lo tiene un anno intero

Questa ninna nanna ha indicato il buongiorno alla vita a intere generazioni di bimbi italiani. Ci mettevano paura per il rischio di “essere ceduti” alla befana o al bove nero, noi che ci pensavamo bimbi voluti.

La filastrocca mi è venuta in testa davanti alla fretta con cui il Comune di Latina, sotto la gestione di Damiano Coletta, abbia voluto acquistare (per tre milioni di euro) l’edificio che ospitava la Banca d’Italia in piazza della libertà. Fretta che è diventata “incubo” per il sindaco Matilde Celentano che non conosce ancora il modi di sbarazzarsi dell’immobile. Cerca, come un frate cercatore, di trovare chi se lo piglia e pensa di “appiopparlo” all’Università.

L’università immobiliare

Matilde Celentano e Damiano Coletta

L’università a Latina, dovete sapere, non è un luogo di studio e di ricerca, di interrogativi sulle cose del mondo come in ogni altrove ma è una discarica immobiliare. Anzi in tanti dagli anni ’70 declamano l’idea (ormai poco originale) di fare di questa città una “cittadella universitaria“. Quindi ogni angolo libero si propone come spazio di “studi” e ricerche.

Bene bravi bis e il sindaco Celentano “spiega”: «ne parlerò con il rettore de La Sapienza, vediamo se la vuole» 

Ma perchè fare tutti questi giri? Se questa deve essere la soluzione è più conveniente sciogliere il Comune di Latina e sostituire il sindaco con il magnifico rettore. Il Consiglio comunale può essere rimpiazzato dal Senato accademico, il certificato di residenza può essere sostituito con il certificato di iscrizione. Andiamo oltre l’università in centro e facciamo tutta università: il Mit di Boston sta a Boston, l’Università di Latina è Latina. Sarebbe tutto più figo, saremmo tutti più saggi, colti, aperti al mondo.

L’università La Sapienza

Le case diventerebbero alloggi per studenti, il Latina calcio avrebbe il prefisso CUS (Centro Universitario Sportivo), come il basket, il volley e l’area sportiva sarebbe gestita dall’Isef. Il sindaco per cedere gli edifici non dovrebbe incontrare il rettore, perchè è lui il rettore. Al Senato accademico ci andrebbero cattedratici ed a quel punto vediamo chi potrà negare che siamo “Capitale della cultura”.

Sarebbe la soluzioni a tutti i mali e il più ignorante di noi sarebbe almeno professore associato. Poi qui scriviamo tutti libri a go go ma manchiamo di lettori, trasformiamo i primi in testi per gli esami e li rendiamo vivi e utili a qualche cosa. 

E la ninna nanna?

Ninna nanna, ninna oh / Questo edificio a chi lo do? / Se lo do al rettore me lo fa gran dottore / che ci cura il raffreddore