Frosinone, la maledizione-infortuni incombe sulla corsa salvezza

Il secondo infortunio di Harroui ha riaperto la lunga serie di guai fisici che durante la stagione hanno provato la rosa giallazzurra. Un problema in più per Di Francesco in vista della volata finale. Quindici i giocatori che hanno marcato visita dall’inizio della stagione

Alessandro Salines

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È una maledizione. Piovuta da chissà dove. Che comunque ha avvelenato i pozzi ed inquinato il campionato del Frosinone sin dalle prime giornate. La maledizione infortuni è tornata a colpire duro sulla squadra giallazzurra impegnata in una corsa-salvezza diventata al cardiopalma. Ko per la seconda volta in stagione il centrocampista offensivo Harroui. Salterà 3-4 partite per uno stiramento in uno dei momenti cruciali del torneo dopo esser uscito al 2’ della gara pareggiata col Lecce.

Un’assenza pesante per Di Francesco che perde uno dei suoi uomini migliori per qualità tecnico-tattiche. Insomma sembrava che la grande emergenza delle settimane precedenti fosse rientrata ed invece il tecnico è costretto a fare i conti con un’altra defezione importante.

Aumentano di nuovo gli indisponibili

Oyono assente da 11 partite

Harroui va ad aggiungersi a quei giocatori ancora fuori causa come Marchizza (fermo da 14 turni), Oyono (out da 11), Lusuardi (7), Bonifazi (6) e Kalaj (ai box da inizio stagione). Elementi importanti quasi tutti potenziali titolari. Marchizza fino all’infortunio subito nella gara col Genoa era stato uno dei punti fermi della squadra siglando anche 4 assist. Idem Oyono, Lusuardi pian piano stava trovando spazio.

Discorso diverso per Bonifazi: ingaggiato a gennaio per rinforzare la difesa sul piano tecnico e dell’esperienza ha giocato solo 3 gare tra campionato e Coppa Italia per un totale di 101’.

Per Harroui è il secondo stop. Il centrocampista marocchino è stato fermo per 12 partite dalla 4^ alla 15^ a causa di una frattura al quinto metatarso del piede destro (è stato operato a Perugia). Era partito fortissimo con 2 gol in 3 gare e prestazioni superlative. Domenica l’infortunio muscolare: ci vorrà un mese per il recupero. Peccato perché poteva essere un valore aggiunto.

Quindici infortunati, 120 gare saltate

Il terzino Lirola

Finora sono stati 15 i giocatori che hanno marcato visita per periodi più o meno lunghi. C’è chi si è fermato più volte come Lirola e appunto Harroui. In totale 123 partite saltate dai giocatori giallazzurri. Un numero non da poco. L’infortunato di lungo corso è il terzino sinistro Marchizza, assente già da 14 turni dopo l’intervento chirurgico al al retto femorale sinistro. Harroui è stato fuori già 12 partite ed ora non ne giocherà altre 3-4.

Anche Oyono è out da diverso tempo: 11 gare. Gelli e Baez sono stati assenti per 8 match, Lusuardi per 7. Capitan Mazzitelli, Bonifazi, Cuni, Lirola e Kaio Jorge per 6. Quattro incontri di stop per Garritano e Zortea. Il giovane Kalaj invece è ai box da inizio stagione. Una rosa dunque fortemente provata dagli infortuni. Scelte spesso obbligate anche perché alcuni elementi sono finiti lontano dai radar. Il riferimento è a Garritano (0’ negli ultimi 9 turni), Kvernadze (in campo solo 86’), Caso (neppure convocato da 2 gare), Ibrahimovic (30’ in 11 partite) e Baez (0’ in 6 partite).

Spartiacque-Marchizza

L’esterno Marchizza (Foto: Federico Proietti © ANSA)

Difficile quantificare i punti persi per i vari infortuni. In avvio di stagione le assenze di Harroui e Gelli sono state assorbite abbastanza bene. La flessione, almeno in termini di risultati (1 vittoria in 14 partite, 6 punti) è cominciata alla 13^ giornata dopo la partita vinta col Genoa dove si è infortunato Marchizza. Da quel momento in poi Di Francesco ha dovuto fare di necessità virtù a causa di una catena di malanni di vario genere. Tanto che per diverse settimane è rimasto senza terzini di ruolo. E per il gioco del Frosinone gli esterni sono fondamentali.

Anche gli interventi sul mercato di gennaio non sono stati fortunati: Bonifazi si è fatto male subito ed è ancora fuori, Zortea è stato assente per 4 partite, Ghedjemis per 3.   

E’ una maledizione.