Gli infiniti granelli di senape

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Siamo infiniti granelli di senape chiusi in un sacco su un bastimento pieno. Ma ognuno di noi è diverso dall'altro. E non abbiamo capito che...

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Santità, io sono solo un granello di senape’ rispose il monaco al giovane Dalai Lama che chiedeva un confronto su un tema troppo grande. La senape in genere è grande la metà d’un granello di sabbia. 

Noi siamo siamo miliardi di granelli in un sacco all’interno di un bastimento carico che sono i miliardi di granelli che ci hanno preceduto.

Granelli definiti

Per chi crede, Dio ci ha donato l’individualità: ognuno di noi è diverso dall’altro. Non solo fisicamente: ma la sua storia, le sue esperienze, l’educazione che ha ricevuto, i traguardi tagliati, le delusioni subite. Tutto ciò ci rende unici. Irripetibili. Inimitabili.

Chiudete gli occhi e pensate. Fateci caso: in questo momento, ad occhi chiusi, sentite questa voce, circondati dagli odori che in questo momento vengono molto probabilmente dalla cucina, farà più o meno caldo, la camicia a quest’ora sarà sbottonata: se ci pensate, ieri alla stessa ora, domani alla stessa ora… non è lo stesso. Non saranno gli stessi odori, non sarà la stessa temperatura, non saranno le stesse parole.

Sono unici ed irripetibili i momenti: le persone sono la sommatoria di infiniti momenti, siamo miliardi di granelli in un sacco ma ognuno differente.

Un anno di sogni bruciati

(Foto: MinInterno Ucraina ©)

Tra poco sarà un anno di guerra tra Russia ed Ucraina: vengono stimati 60mila morti solo tra i soldati russi, 100mila almeno tra le due parti compresi i civili.

Gente che un anno fa, di questi giorni, il venerdì sera andava a mangiare la pizza, oppure al cinema. C’era chi sperava di incontrare una ragazza, chi si inventava un lavoretto per coprire un mutuo da pagare; bambini che sognavano un futuro e si impegnavano a studiare, altri che si sforzavano di colorare nei bordi ed altri che facevano i capricci; chi aspettava che uscisse il sole per giocare una partita di pallone.

Un banalissimo anno, tutto cancellato via. Sostituito dall’odio per chi si è visto distruggere il presente, cancellare il futuro, mettere un fucile in mano e costretto a sparare. Uccidere, bruciare granelli di senape che sono infinite sensibilità. Irripetibili. Sogni sostituiti da incubi. Il problema è che dopo un anno, siamo solo all’inizio.

Ma in troppi non lo abbiamo capito. Perché siamo solo piccoli granelli di senape.

Senza Ricevuta di Ritorno.

(Foto di copertina: DepositPhotos.com)