Il Centrodestra ora dialoga per l’unità a Cassino 2024

Le diplomazie sono al lavoro a Frosinone per le Comunali di Cassino 2024. Il Centrodestra mira a replicare lo schema vincente di Latina: unità e due blocchi contrapposti. La Lega entra in gioco. Il ruolo centrale delle Primarie dei civici e della cena tra i candidati dei Partiti. La chiave dell'isolamento provinciale di Cassino. Anche Borrea si ritira.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Le diplomazie sono all’opera. A fari spenti ed al massimo livello. Nelle ore scorse a Frosinone è iniziata la vera trattativa per le Comunali di Cassino 2024. Quelle viste fino ad ora erano solo schermaglie e colpi di assaggio.

COME A LATINA

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia nel pomeriggio si sono viste e si sono date un target: fare a Cassino lo stesso che il Centrodestra è stato capace di costruire a Latina. Replicare la stessa mossa che nel capoluogo pontino ha spiazzato tutti e cambiato le regole del gioco elettorale, con l’effetto di eleggere sindaco Matilde Celentano. In pratica?

Matilde Celentano con i coordinatori Nicola calandrini (FdI), Claudio Fazzone (FI), Claudio Durigon (Lega)

Aggregare tutto il centrodestra e schierare un solo nome, obbligando il centrosinistra a fare altrettanto. Perché, a quel punto, dividere le forze di fronte ad una massa avversaria compatta sarebbe un suicidio politico.

Ma per paradosso a Latina è stata proprio la granitica unità del centrodestra a spaccare il centrosinistra. Il capogruppo uscente Pd Enzo De Amicis non ha accettato il metodo e la decisione di candidare alle primarie di coalizione Daniela Fiore, schierando lei (e non lui) nella conta interna con il sindaco uscente Damiano Coletta (né di destra, né di sinistra, né grillino). A Latina De Amicis ha deciso di andarsene. Dove? Non essendoci altri blocchi è andato a sostenere Matilde Celentano, cioè nel centrodestra.

L’obiettivo che si intende raggiungere a Cassino è lo stesso. Arrivare cioè al One vs One rendendo inutile il ballottaggio. Si vince o si perde al primo turno. Contando anche sul fatto che a Cassino non tutto il centrosinistra è in sintonia con il sindaco Enzo Salera.

COME ARRIVARCI

Fabio Tagliaferri

È quello che il commissario cittadino FdI Fabio Tagliaferri adesso sta studiando insieme ai plenipotenziari messi in campo da Forza Italia e soprattutto dalla Lega. E proprio quest’ultimo dettaglio cambia in maniera netta le cose. Perché? Fino ad oggi il Carroccio era rimasto più defilato, aveva lasciato Tagliaferri a giocare da solo. Adesso è al tavolo e sta concertando la piena sintonia con gli alleati. Tenendo in piedi tutto quello che è stato fatto fino ad oggi, divisioni comprese. In che senso?

Nel senso che il percorso tracciato nel pomeriggio tiene tutto a sistema. Le Primarie dei civici di centrodestra? Devono andare avanti. E la cena che lunedì sera metterà intorno al tavolo Fabio Tagliaferri con i 5 possibili candidati dei Partiti (Silvestro Petrarcone, Alberto Borrea, Michelina Bevilacqua, Angela Abbatecola, Fabio Marino)? Deve tenersi. Ma ora con un elemento in più: primarie e Partiti – è stato concordato oggi – ciascuna per la propria parte dovranno esprimere un uomo di sintesi, capace di essere ponte con l’altra sponda.

Perché? Da stasera si marcia divisi ma con la prospettiva di andare uniti.

ANCHE BORREA SI RITIRA

Alberto Borrea

Lunedì sera Fabio Tagliaferri chiederà due cose ai cinque candidati: le liste che hanno già pronte, con annessi nomi degli aspiranti consiglieri; la lista dei finanziatori che si faranno carico della campagna elettorale. Perché al di là delle buone intenzioni, della personale autostima, della legittima aspirazione personale, le elezioni si vincono con i voti e non lasciando debiti.

Al tavolo non ci saranno sei persone, dopo il ritiro della disponibilità da parte del presidente dell’Ordine degli Avvocati Giuseppe Di Mascio. E nemmeno cinque: nel pomeriggio si è ritirato anche l’avvocato Alberto Borrea. Lo ha fatto con una nota inviata alle 17.30 al commissario Tagliaferri. “Ho letto con rammarico la nota con la quale il collega Giuseppe Di Mascio ha comunicato la propria, meditata e maturata, non disponibilità a candidarsi a sindaco per il nostro Partito. Ciò mi ha spinto a meglio riflettere in ordine alla mia posizione, comune a quella dell’avvocato Di Mascio fino a qualche giorno fa. È forse giunta l’ora di lasciare il passo a energie pronte a lasciare il segno nella realtà politico-amministrativa di Cassino e che ben possono essere rinvenute tra gli aspiranti candidati di Fratelli d’Italia”.

Occhi su Langiano

Sul fronte delle Primarie invece gli sguardi sono puntati su Gianrico Langiano. Perché? È il più trasversale tra i due fronti ed il ponte ideale capace di unire il mondo delle Primarie con il mondo dei Partiti del centrodestra. Cosa significa? Conosce il mondo politico, viene da lì, otto anni fa era nel Gruppo consiliare di Forza Italia e per un periodo ne è stato capogruppo: ha tentato fino alla fine di evitare il collasso dell’amministrazione di Carlo Maria D’Alessandro. Da allora ha fatto un passo indietro, lasciando la politica attiva e concentrandosi sul lavoro.

Per questo è candidato alle Primarie dei civici. Può essere un ponte perché quasi tutto il suo mondo di allora ha continuato a fare politica, migrando in quella che oggi è la Lega. E se Langiano fosse il candidato delle primarie per molti leghisti sarebbe un problema di coscienza. Ed andrebbero a votarlo.

Gino Ranaldi ed Enzo Salera

È il teorico della trattativa ad oltranza per individuare l’accordo (vedasi il caso D’Alessandro). Ed è dotato di una visione globale. È lui ad avere rilevato che «La recente elezione di Gino Ranaldi alla Provincia è il segno della sconfitta di Cassino e del suo palese isolamento provinciale. Lo dicono i numeri: l’elezione è avvenuta solo grazie ai voti di Cassino, fuori dalla città praticamente nessuno ha dato il voto al candidato di Salera. È contro questo isolamento che chiediamo agli elettori un cambiamento. E le Primarie sono un primo passo».