La politica di ora… che in tempi lunghi saremo tutti morti 

La banalità sta uccidendo i temi di questa campagna elettorale. Siamo al pappagallismo delle promesse. Faremo ogni cosa per non fare nulla.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Seguendo le nostre cognizioni
Nessuno ancora sa dire come sarà, cosa farà
Nella realtà il ragazzo del 2000
Questo perché nessuno lo sa
L’ipotesi è suggestiva ed anche urgente
Ma seguendo questa prospettiva
Oggi ne sappiamo poco o niente

Il motore del 2000 (Lucio Dalla – Roberto Roversi

Ditemi qualcosa di originale, vi prego. La banalità ci sta uccidendo di tristezza. Una volta nel mio paese il candidato democristiano promise acqua, fogne e luce togliendo argomenti all’avversario comunista che non poté che replicare “noi non promettiamo nulla ma quello che promettiamo manteniamo”. Naturalmente il secondo rispettò puntuale il suo impegno, il primo ci mise un paio di decenni. Nessuno fu bugiardo, la differenza furono i tempi.

L’aneddoto me lo raccontava papà per trasferirmi il senso della politica appena finita la guerra. Guardatele ora queste posizioni: tutti gli schieramenti non promettono ma recitano un mantra antico, un mantra sempre uguale. Siamo passati dalla fantasia del bisogno della politica narrata da mio padre alla politica dell’assenza di fantasia.

Siamo al pappagallismo delle promesse. Faremo ogni cosa per non fare nulla.

In tempi lunghi…

L’ideale sarebbe che qualcuno dicesse: Faremo l’impossibile di quello che vi pare possibile, vi stupiremo con l’effetto speciale di essere normali. E promettendo a consuntivo non a previsione.

Dire che in tempi brevi si possono riparare le strade che ci sono, migliorare gli ospedali che ci sono poi. A tempi lunghi, parlare di strade nuove bellissime dove non si cammina ma si vola e ospedali scintillanti dove sarà peccato persino morire.

John Maynard Keynes, il più grande economista del secolo scorso, precisava che a tempi lunghi saremo tutti morti. Ma questo lo direi per inciso, a rafforzare la mia scelta di cambiare in meglio la vita delle persone qui ed ora, non altrove e domani.

La politica torni alla vita vera e sogni sogni possibili non ripeta il medesimo sogno all’infinito che diventa un incubo. (Leggi anche Quello che i candidati non dicono).

Vincerà chi sarà convincente, nella fantasia del possibile.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)