Latina “si dimette”: la decadenza di una ex capitale

Nella visione di una città ci sono caposaldi che Latina pare avere dimenticato. Non discute del nuovo socio per la gestione dell'acqua, si muove a tentoni sulla Cultura, l'intermodale è dimenticato. E poi...

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Dalla periferia del mondo, il Nero Neronerà,
fu scaraventato non ancora giorno da un vecchio furgone Ford.
E si stropiccia gli occhi, balla e cammina
e canta sotto il cielo di Latina,
grande città del Nord,
il Nero che ritmo, che rock e che roll!

Dalla periferia del mondo a quella di una città 

Francesco De Gregori, Nero

In piazza del Popolo a Latina sono indaffaratissimi a definire lo staff del sindaco Matilde Celentano: Direttore generale, Capo di gabinetto, Capo che serve sempre un capo prescindendo dalla testa. I bene informati dicono che dietro c’è un disegno lungo quindici anni, ma qualcosa mi sa che sta andando storto.

ACQUALATINA 
Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica

Da marzo Italgas ha acquisito il 49% di Acqualatina, la società che fornisce acqua e poi la depura. Le opposizioni hanno sollevato il tema nel Consiglio del 25 luglio scorso.

Ora, ma in Comune nello staff uno che ha studiato Storia c’è? Il 25 luglio ai Consigli porta sfiga dal ’43. Non vorrei che una prossima assise venisse convocata per l’8 settembre. A sinistra badano ai colori, a Latina serve uno storico. In ogni caso: la maggioranza è apparsa come, per rimanere nella storia Patria, gli italiani in Africa orientale “senza contatti.

Il sindaco Matilde Celentano non ha detto una parola: la cosa non interessava o non era nel disegno. Non convoca, il sindaco di Latina, i colleghi sindaci, non parla con la Provincia, non si occupa della sua provincia, è una Roma che finisce a Centocelle. Ma lì almeno sanno cosa è Acea.

CULTURA

In amministrazione poi si beano di Cultura, non avendo uno straccio di assessore alla Cultura ma si candidano a “Capitale italiana della cultura 2026. Come se un signore che non sa neanche andare in bici sfida tutti al Gran premio di Monza e spiega all’Alfa Romeo come si fanno le auto per correre. E nessuno, dico nessuno, si fa una domanda: ma è per ridere? Ma a Latina non sanno ridere. 

Naturalmente non essendoci l’assessore alla Cultura ed essendo tutti colti, tutti mettono bocca e nessun assessore” diventa “tutti assessori“, in una Babele in cui c’è un gran chiacchierare su cose che non si conoscono: umanesimo della presunzione.

IL PARCO

Hanno un parco nazionale con dentro un lago, un’area tutelata da una convenzione internazionale per le zone umide. Ma non se ne preoccupano, meglio parlare delle villette intorno ad un centro storico che è così storico che è il cimitero di se stesso, una Pompei in vita ma meno colorata, meno spiritosa. Insomma, manco come camposanto è gran che.

E di borghi che stanno agli intendimenti del disegno come sta il sale all’acqua della pasta: lo butti lì. 

INTERMODALE

C’è un intermodale realizzato con soldi europei, abbandonato. Le Ferrovie investono a Pomezia che sta a 25 chilometri di distanza e Latina non è neanche menzionata: è letteralmente saltata. Ma in Comune a Latina neanche lo sanno. La società è fallita in uno degli asset di sviluppo più importanti degli ultimi decenni.

A Pomezia invece ci sono circa 170mila metri quadrati a due passi da Roma per un terminal che entro il 2030 diventerà più intermodale moderno ed efficiente. È stato lanciato oggi dal Gruppo FS un tavolo di lavoro per programmare i lavori che coinvolgeranno nei prossimi anni il Terminal merci di Pomezia Santa Palomba: grazie all’impegno del Polo Logistica di FS sarà potenziato per diventare un vero e proprio hub della mobilità. Sarà strategico per la crescita del trasporto delle merci su ferrovia.

L’infrastruttura di Pomezia è una delle 15 strutture principali lungo il Corridoio europeo Scandinavo – Mediterraneo. Su quindici ben cinque sono in Italia, sono in linea con gli obiettivi europei 2030 in termini di adeguamento delle infrastrutture e sostegno allo shift modale.

Declino di fatto

Latina era una grande città del nord ora è un periferia della periferia di Roma. Prenderemo il treno a Frosinone, faremo spesa ad Aprilia, caricheremo i nostri camion a Pomezia e se vogliamo andare al mare andremo a Sabaudia.

E Tiziano Ferro canterà di una Pompei sommersa dalla insipienza di mediocri disegnatori.