Lega: “Prima i nomi e poi il patto”. FdI: “Prima il patto, poi diciamo i nomi”

La Lega conferma il no alla firma sotto al documento che la impegna a candidarsi con tutto il resto del centrodestra. Vuole prima il nome del candidato sindaco. FdI non ci sta e vuole prima la firma sotto al patto. In serata è saltata la seduta di Consiglio

L’unica cosa certa è la rottura. Netta. Verticale. Se sia anche insanabile lo diranno i prossimi giorni. La Lega ha ribadito il suo rifiuto a firmare il documento proposto dal commissario di Fratelli d’Italia Fabio Tagliaferri che impegnava i Partiti del centrodestra ad andare uniti alle Comunali di Cassino 2024.

Lo aveva già detto nella riunione del 12 novembre scorso. Alla fine ci si era lasciati con l’impegno di lasciar decantare la situazione per rivedersi con maggiore serenità. Cosa che è avvenuta nelle ore scorse. Ma senza migliore fortuna. Il commissario cittadino della Lega Alessio Ranaldi è stato irremovibile.

Prima i nomi, no prima la firma

Fabio Tagliaferri

Il perché di quel niet è la sintesi del quadro politico di queste ore nel centrodestra cassinate. Alessio Ranaldi ha preteso prima di conoscere il nome del candidato: solo dopo avrebbe messo la firma sotto al documento che impegna il suo Partito a sostenerlo. Per contro, Fabio Tagliaferri ha preteso prima la firma sotto all’impegno collegiale altrimenti nessun nome.

Ognuno ha le sue ragioni. La Lega dice di non avere alcuna intenzione di sostenere un candidato a scatola chiusa. Fratelli d’Italia dice di non avere alcuna intenzione di rivelare il nome del candidato a chi non si impegna a fare parte della coalizione.

Risultato: uno stallo. Anzi peggio. Perché Fratelli d’Italia ha accusato la Lega di non voler chiudere il cerchio e mandare il centrodestra diviso alle urne. Fabio Tagliaferri non ha dubbi. «Per me viene prima la coalizione e poi il nome del candidato, da individuare in maniera collegiale. Ma se non c’è coalizione a chi rivelo il nome del mio candidato? A chi un secondo dopo potrebbe sfilarsi ed andarsene con un altro raggruppamento?».

La vede in maniera opposta Alessio Ranaldi. «Questa sera ho partecipato al tavolo del centrodestra per discutere la pianificazione delle elezioni amministrative di Cassino 2024. Ancora una volta non si è arrivati con un candidato sindaco unitario più volte sollecitato dal sottoscritto. Non ho aderito alla firma del documento unitario del centrodestra in quanto lo stesso va controfirmato solo dopo aver individuato il candidato sindaco». Nega che ci sia un piano per rompere l’alleanza. «L’unità del centrodestra non è in discussione ma è necessario prima un confronto preliminare sulle caratteristiche di colui che dovrà guidare la coalizione».

Salta la seduta

Barbara Di Rollo

Nel frattempo, come annunciato in mattinata, è saltata la seduta del Consiglio comunale di Cassino. Troppi assenti nelle file della maggioranza: il sindaco aveva un altro impegno e la stessa cosa altri Consiglieri. All’Ordine del Giorno c’erano tre punti: la Pro Loco sulla quale l’opposizione chiede chiarimenti alla maggioranza,  «Il sindaco Salera e gli assessori Grossi e Petrillo hanno mentito sapendo di mentire» sostiene il Consigliere di minoranza Armando Russo. Poi il futuro della caserma Lolli Ghetti di Cassino: nel frattempo si è già accasermata la nuova unità che ha preso il posto dell’80° Reggimento, specializzata in droni e guerra elettronica. Infine, il dibattito sullo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano.

Solo otto i presenti all’appello fatto dalla Presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo. Come da Regolamento è stata attesa un’ora e poi effettuata la seconda chiama: nessun cambiamento. Assente tutta la maggioranza di centrosinistra e con lei Michelina Bevilacqua (FdI) e Francesca Calvani (Forza Italia). Presenti: Laura Borraccio, Renato De Sanctis, Franco Evangelista, Luca Fardelli, Benedetto Leone, Massimiliano Mignanelli ed Armando Russo.