Letti e reparti ma come si legge il piano Rocca?

Come si legge il pino approvato per la rete ospedaliera 2024-2026 nel Lazio. Com'è il nuovo modello proposto. Cosa verrà realizzato e dove.

Al di là dei numeri, al di là dei dati: come si legge la marea di cifre, codici, letti e specialistiche che compongono la Programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 approvata nelle ore scorse dalla Giunta Regionale del Lazio? Soprattutto cos’è quel documento e cosa rappresenta? E cosa cambierà nella Sanità di Roma e delle Province?

Quella diffusa ieri è la nuova mappa della Sanità nel Lazio, modificata sulla base della visione che ne ha il governo regionale di centrodestra guidato da Francesco Rocca.

Punti di vista

Su una cosa bisogna essere chiari, altrimenti si finisce sul terreno della tifoseria. La prima cosa da dire con chiarezza è che non esiste un solo modo di assistere la Salute dei cittadini. Cioè non c’è solo il modello Medico di Famiglia – Pronto Soccorso – Ricovero in ospedale. C’è il modello spagnolo: basato su tanta medicina di prossimità; cioè i medici di base smettono di avere il loro ambulatorio e lavorano dentro centri sanitari servendo una precisa area geografica; ogni centro serve una popolazione variabile fra 5.000 e 30.000 persone. C’è il modello francese: si basa su una cooperazione tra pubblico e privato, al centro ci sono le “mutuelles”, un po’ quello che un tempo erano da noi le Casse Mutua; gli ospedali sono specializzati per settori ed in base al problema si va nell’ospedale che è all’avanguardia su quel settore.

In Germania il sistema sanitario è basato su un obbligo di assicurazione per tutti i residenti. Non si può rinunciare e tutti i residenti devono essere in qualche modo coperti o con un’assicurazione pubblica obbligatoria “sociale” accessibile a tutti (GKV) o con una privata accessibile a determinate condizioni (PKV). Se si è lavoratori dipendenti con un reddito annuale inferiore a una certa soglia (62.550€ nel 2020) è obbligatorio iscriversi a una delle circa 100 assicurazioni sanitarie pubbliche (valide anche per familiari a carico); se si ha un reddito superiore, si può optare per un’assicurazione privata.

In Italia? Da anni, con l’introduzione del Federalismo voluto dalla Lega durante i governi Berlusconi la Sanità si è differenziata, regione per regione. In modo da averla tarata sulla dimensione del territorio. Per questo la sanità della Lombardia è profondamente diversa da quella del Lazio. La prima è basata sul sistema privato, nel Lazio c’è una fortissima presenza del sistema Pubblico che spesso si integra con quello Privato.

La visione di Rocca

Il modello proposto da Renata Polverini era quello della Macroaree. Una sola per le province: perché per evitare di rinforzare i territori che stavano sotto la media dei posti letto (come la provincia di Frosinone) vennero create delle macroaree facendogli fare media con le zone di Roma che invece avevano posti letto in eccesso. In questo modo Frosinone è rimasta con tutte le sue criticità, Roma è rimasta con i suoi letti in più.

Invece il modello portato avanti per dieci anni da Nicola Zingaretti prevedeva un sistema con Hub e Spoke. Cioè strutture specializzate sui territori con i grandi centri universitari a Roma sui quali inviare solo i casi complessi.

Com’è il modello di Francesco Rocca? Punta sull’assistenza di prossimità mette le province tra i principali obiettivi nella nuova programmazione della rete ospedaliera. Aumentano i posti letto sia a Roma che in tutte le province, in un’ottica non più romanocentrica

Prevede tre posti letto ogni mille abitanti, il recupero dei tempi di attesa nei Pronto Soccorso e il taglio delle liste d’attesa. La delibera che disegna la nuova rete dell’assistenza nasce dopo mesi di studio dei dati della popolazione e l’osservazione di tutti i comportamenti sanitari negli ultimi 24 mesi. Sono stati verificati i dati di attività, di appropriatezza e di esito di tutte le strutture sanitarie del Lazio pubbliche e private. In pratica? Cosa hai curato, lo hai curato nel modo adatto, com’è finita.

Il piano 2024 – 2026

Foto © Sergio Oliverio / Imagoeconomica

Nasce così la Programmazione della rete ospedaliera 2024-2026 che aumenta di 169 posti letto l’offerta sanitaria nel Lazio, rispetto alla precedente programmazione. Le province del Lazio supereranno la media di 3 posti letto per acuti e post-acuti ogni mille abitanti. Frutto del fabbisogno aggiuntivo di 212 posti letto, di cui 70 per acuti e 142 post-acuti, al fine di potenziare ulteriormente l’assistenza sanitaria del territorio.

Il piano prevede cinque nuovi ospedali. Sono quelli di Latina, Golfo, Rieti, Tiburtino e Acquapendente per un investimento complessivo di oltre 960 milioni di euro tra le risorse impiegate per le costruzioni, le attrezzature e gli arredi. In fase di valutazione il progetto del nuovo Policlinico Umberto I.  

Nel dettaglio, la Rete ospedaliera 2024-2026 prevede 22.302 posti letto (17.839 posti letto per acuti e 4.463 posti letto post-acuti). In precedenza erano 22.133 posti letto (18.095 posti letto per acuti e 4.038 posti letto post-acuti). I posti letto salgono a 3,82 ogni mille abitanti, prima erano 3,79 posti letto per mille abitanti. A differenza del Piano Polverini c’è un notevole miglioramento per le province del Lazio, con un incremento significativo previsto nel 2026 quando saranno operativi i nuovi ospedali con i loro posti letto ed i loro servizi.

Sui territori

L’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone Foto: Archivio Zeppieri

Roma avrà 17.719 posti letto (14.211 acuti e 3.508 post acuti) rispetto ai 17.625 posti letto (14.368 acuti e 3.257 post acuti) della rete precedente. I posti letto per mille abitanti arrivano a 4,10 rispetto a 4,08 del passato. Grazie alla realizzazione del nuovo ospedale Tiburtino i posti letto saliranno a 22.493 nella Capitale e nella provincia di Roma, raggiungendo 4,11 posti letto ogni mille abitanti;

Frosinone e provincia potranno contare 1.479 posti letto (1.109 per acuti e 370 post-acuti) in confronto ai 1.433 posti letto, di cui 1.085 per acuti e 348 posti-acuti, della rete ospedaliera precedente. Così i posti letto arrivano a 3,07 per mille abitanti, superando abbondantemente lo scoglio dei 2,97 posti letto ogni mille abitanti della programmazione passata. Non si parla ancora del raddoppio dell’ospedale Spaziani né del Policlinico privato che si vorrebbe realizzare nella zona industriale.

Nella nuova concezione della Sanità locale sarà centrale la Asl con il rafforzamento della specialistica e di urgenza per l’ospedale del capoluogo Fabrizio Spaziani. Nero su bianco c’è la promessa che venne fatta al sindaco di Anagni in periodo elettorale: c’è la Terapia oncologica e la Lungodegenza presso i nosocomi di Sora e Anagni. Chiaro che Terapia Oncologia è ben diverso da Oncologia e inoltre si deve tenere conto della recente convenzione che rende l’INI Città Bianca di Veroli con la sua modernissima Chirurgia Oncologica di ultima generazione un servizio che di fatto verrà erogato a tutti i mutuati.

Sono previste le attivazioni di Chirurgia maxillo-facciale, Chirurgia vascolare e Gastroenterologia all’ospedale Spaziani. Le attivazioni di Geriatria, Ortopedia e Urologia al San Benedetto di Alatri. E di Neurologia all’ospedale Santa Scolastica di Cassino. Invece l’ospedale Santissima Trinità di Sora avrà la rimodulazione dei posti letto con l’incremento di Oncologia e Lungodegenza. Inoltre è in corso l’identificazione di un ulteriore fabbisogno per l’assistenza di prossimità con 10 posti letto per acuti e 10 posti letto post-acuti.

A Latina

Latina e provincia avranno 1.690 posti letto (di cui 1.402 per acuti e 288 post-acuti) mantenendo 3 posti letto per mille abitanti. Diventeranno 1.838 posti letto (di cui 1.550 per acuti e 288 post-acuti) con la realizzazione dei nuovi ospedali di Latina e del Golfo. Un investimento complessivo imponente, pari a oltre 511 milioni di euro,che assicurerà 3,26 posti letto ogni mille abitanti nella programmazione 2026.

La nuova programmazione ospedaliera in provincia di Latina completerà la configurazione delle specializzazioni. Prevede il potenziamento dell’ospedale Santa Maria Goretti con la conclusione del processo di Dea di II livello (cioè tutti i servizi di urgenza ed emergenza che al momento si trovano soltanto a Roma). E l’attivazione dell’Unità di Trattamento Neuro-vascolare di II livello. Viene colmato il vuoto nella lungodegenza, cioè i ricoveri che hanno bisogno di cure molto lunghe. Prima era assente sul territorio.

Inoltre sono previste le attivazioni dello Stroke di II livello, di Cardiochirurgia, Chirurgia maxillofacciale, Chirurgia plastica e Pneumologia all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Di Oncologia, Urologia, Otorinolaringoiatria, Oculistica e Neurologia al Dono Svizzero di Formia. Invece l’ospedale Alfredo Fiorini di Terracina avrà una vocazione sulla lungodegenza.

La sanità pontina potrà contare anche sulla rimodulazione dei posti letto per l’attivazione di Cardiologia con l’Unità di terapia intensiva cardiologica, di Neurologia e Lungodegenza alla Casa di Cura Città di Aprilia. L’attivazione di Lungodegenza all’Icot. Prevista l’identificazione di un ulteriore fabbisogno per il potenziamento dell’assistenza di prossimità pari a 30 posti letto per acuti.

Nel Nord del Lazio

Viterbo e provincia raggiungono 949 posti letto, di cui 731 per acuti e 218 post-acuti, rispetto agli 887 posti letto, 717 per acuti e 170 post-acuti, della rete ospedaliera precedente, potendo contare su 3 posti letto ogni mille abitanti rispetto ai 2,80 posti letto per mille abitanti della programmazione 2021-2023. Situazione che migliorerà con la realizzazione del nuovo ospedale Acquapendente attraverso un finanziamento complessivo di oltre 37 milioni di euro;

L’Asl di Viterbo sarà rafforzata con l’attivazione dell’Unità di trattamento neuro-vascolare di II livello e di Chirurgia maxillofacciale all’ospedale Belcolle, completando la configurazione di Dea di I livello. L’Asl viterbese potrà contare su altri 48 posti letto per post acuti al fine di potenziare l’assistenza di prossimità.

Rieti e provincia potranno contare su 465 posti letto (386 per acuti e 79 post-acuti) acquisendo 3 posti letto per mille abitanti. Prima erano 2,93 posti letto ogni mille abitanti. La Asl di Rieti migliorerà i propri i livelli di assistenza grazie alla costruzione del nuovo ospedale di Rieti con oltre 216 milioni di euro di risorse. Il che porterà l’offerta sanitaria del Reatino a 468 posti letto (di cui 389 per acuti e 79 post-acuti) nella programmazione 2026. E migliorando il rapporto posti letto per mille abitanti fino a 3,02.

In. provincia di Rieti è previsto un rafforzamento della Radiologia interventistica, ampliando l’offerta su Magliano Sabina in sostituzione delle aree, attualmente in ristrutturazione, presso l’ospedale San Camillo De Lellis e aprendo il presidio ospedaliero di Amatrice, con l’attivazione di Medicina e Riabilitazione. È stata prevista anche l’attivazione della Radiologia interventistica nell’ospedale di Rieti e la conferma dell’ospedale di comunità Magliano Sabina.