Lo scontro totale in Aula che assomiglia ad un alibi, per tutti

Cosa c'è dietro allo scontro che è andato in scena nel Consiglio comunale di Ferentino. La spaccatura sempre più netta nel Pd. la necessità di un alibi per entrambi i fronti.

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

È scontro totale a Ferentino tra la maggioranza extralarge del sindaco Piergianni Fiorletta e l’opposizione guidata dall’ex primo cittadino Antonio Pompeo. L’ultima puntata dello scontro è stata dura, con toni accesissimi ed accuse personali, pesanti. Si è registrata ieri pomeriggio in Consiglio comunale.

Le parti sono sempre più distanti. Nessun accenno di dialogo tra il sindaco che è stato tra i fondatori del Pd in provincia di Frosinone ed il suo predecessore che nel Pd ha portato oltre14mila preferenze alle scorse Regionali. Continua la frattura che li ha portati su fronti contrapposti alle recenti elezioni: Piergianni Fiorletta ha stravinto alla guida di una coalizione trasversale nella quale è entrato anche il centrodestra, il candidato di Pompeo non ha sfondato.

Le accuse in Aula

Piergianni Fiorletta

Nessun ramoscello d’ulivo: tra i due fronti è scambio incrociato di accuse. Come ha fatto ieri la maggioranza: accusando l’ex governo cittadino di aver fatto alcune scelte che si sono rilevate sbagliate. E di cui la città – sostengono – sta pagando le conseguenze. Al tempo stesso, l’opposizione accusa la maggioranza di non avere visione e prospettive programmatiche per il futuro. E di legare la città al presente con un totale immobilismo amministrativo.

Uno scontro praticamente su tutto. Dalla crisi del Commercio ai debiti fuori bilancio, dalle multe ritenute eccessive dei vigili urbani alle ultime variazioni di bilancio.

I primi segnali di scontro sono arrivati proprio sulle variazioni di Bilancio dove pesano i 28.000 euro che il Comune deve versare alla Provincia per i locali dell’edificio in cui c’è la scuola di Ragioneria. Lì sono stati sistemati temporaneamente i 200 alunni della elementare Belvedere, in attesa dei lavori sulla loro scuola. Il Pd di Pompeo accusa la maggioranza sostenendo che quei soldi non fossero dovuti in quanto la Provincia paga già l’affitto dei locali ai privati che ne sono proprietari.

Immediata la risposta della maggioranza. Che spiega come lo spostamento ha un costo anche a livello di personale. L’accordo scade ad agosto ma visto che i lavori tardano a partire e dureranno almeno 18 mesi si dovrà sicuramente rinnovare.

Il finanziamento revocato

Antonio Pompeo

Poi è stata la volta dello scontro su una sentenza relativa ad un finanziamento del 2004 che la Regione Lazio aveva revocato al Comune condannato ora a pagare 10.400 euro. Poi le multe elevate in questo periodo dai Vigili Urbani e giudicate eccessive: il delegato Ugo Galassi ha fornito numeri e dati in confronto ai comuni vicini, facendo un raffronto con realtà simili per dimensione e per abitanti, dove i parcheggi sono maggiori. È stata chiesta maggiore tolleranza alla Polizia Municipale.

Bocciato l’emendamento con il quale si chiedeva di risparmiare sugli spettacoli e con quei tagli di agevolare i commercianti esentandoli dal pagamento del suolo pubblico. Bocciati anche tre emendamenti della minoranza sul Consorzio di Bonifica: respinti in quanto il consigliere Maurizio Berretta ha relazionato su un suo recente confronto con il direttore provinciale Aurelio Tagliaboschi che gli ha assicurato l’imminente avvio di lavori anche sui canali di Ferentino.

Il segnale politico

Piergianni Fiorletta con Antonio Pompeo

Poi gli scontri sono stati a livello personale ed hanno coinvolto tutta la minoranza con i consiglieri di maggioranza Beretta, Vittori e Bernardini. Interventi che hanno soprattutto criticato Antonio Pompeo come ad esempio quello di Luigi Vittori che ha ricordato all’ ex sindaco di essere stato presidente della Provincia e primo cittadino per dieci anni grazie anche a voti suoi e dell’attuale sindaco. Pompeo ha ribattuto come per giustificare l’immobilismo si torni sempre alla passata amministrazione costituita tra l’altro dal 90 % degli attuali consiglieri di maggioranza.

Il vero segnale politico è quello di una spaccatura sempre più profonda e verticale nel Partito Democratico. Nessun cenno di dialogo, di ricomposizione. Come se servisse un alibi per giustificare le prossime mosse dall’una e dall’altra parte. Perché è sempre più evidente che su un lato della barricata si lavora per ridimensionare sempre di più il ruolo di un Antonio Pompeo ormai fuori da Comune, Provincia, Upi Lazio. Sull’altro si lavora per costruire l’alternativa all’attuale maggioranza: non necessariamente sotto la bandiera del Pd, probabilmente con lo stesso schema trasversale che ha portato Fiorletta a vincere.