L’onanismo amministrativo del Comune: il caso Macrì 

Da tre giorni Latina è alle prese con un caso Alessandra Macrì: la Segretaria generale è al centro di un'istruttoria avviata dal Foro. Ipotizza la mancanza dei requisiti previsti per ruolo di dirigente dell'avvocatura assunto ad interim dallo scorso settembre. Del che frega niente a nessuno

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

A Latina la situazione è drammatica ma non è seria per parafrasare Ennio Flaiano. Ora sapete qual è il dramma della città? Non certo le strade, men che meno teatro e biblioteca a mezzo servizio, ancora meno questioni sociali… Il nodo cruciale è se la Segretaria comunale Alessandra Macrì, possa fare anche il dirigente dell’avvocatura comunale.

I 120 Mila abitanti di Latina non ci dormono la notte, i migliori cervelli della città fanno ricerche approfondite, ex dirigenti sono risorti a vita nuova per rivendicare il “diritto” leso.

I problemi veri di una città

I giardinetti, il parco comunale, sarà chiuso per due anni in attesa di una ristrutturazione che a 4 mesi dell’inizio dei lavori nessuno ha visto. Ci pensammo Capitale e quando ci siamo confrontati reclamando il titolo di Capitale Italiana della Cultura abbiamo scoperto che Agnone ci dà le piste, che Gaeta è una città del mondo e noi siamo fermi a Capo portiere. Ma di questo non si parla perché il nodo è l’avvocatura comunale e chi la comanda.

Non so se la Macrì abbia o no titolo, mi frega niente. Ma credo che sia una cosa che gli “avvocati” sapranno risolvere da soli con la loro scienza. A noi interesserebbe di più sapere quando apre la biblioteca, cosa ne facciamo del Garage Ruspi e come rendere più accessibili le informazioni sulla Tari. Poi chi comanda alla avvocatura è veramente senza alcun peso per la gente normale che vorrebbe una città normale e non un posto dove ogni dramma è un falso e cito Lucio Dalla con la sua Caruso.

Ma lui parlava della lirica che è sublime: noi qua parliamo di un Comune che non eroga servizi ma si occupa di se stesso. Una inedita forma di onanismo amministrativo.