Mosca sindaco, su Lucci il malcontento della economia agricola della città

Cosa c'è dietro la vittoria del generale Mosca, eletto sindaco a Sabaudia. La divisione tra città e campagna. E la scelta obbligata di Lega e FdI

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Mena, mena puro lo fero se piega… che in italiano vuol dire “a forza di tentare ci riesci”. Forza Italia è riuscita a prendersi Sabaudia con  Alberto Mosca. In un voto diviso tra area urbana (tutta per Mosca) e area periferica tutta per Maurizio Lucci. È stato un voto città-campagna, dove ha vinto la prima

Alberto Mosca prende su Lucci 400 voti di scarto. Al primo turno il distacco era di 600.

Il voto dei militari per Mosca

Alberto Mosca (foto Carlo Carino © Imagoeconomica)

Ha pesato il voto dei militari, degli impiegati urbani che hanno fatto fare il pieno a Alberto Mosca nelle sezioni cittadine, non è bastato a Lucci mobilitare agricoltori e bassianesi.

Lucci ha dato filo da torcere, ma oggettivamente già c’erano 600 voti in più al primo turno per Mosca a cui si è aggiunto il bacino di voti espressi su Enzo Di Capua che era sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega. I gruppi dirigenti di questi due Partiti hanno cercato di arginare l’obiettiva figuraccia di avere una maggioranza assoluta tra gli elettori che faceva da contrappeso alla incapacità di governare e di esprimere il sindaco di Sabaudia.

La destra poteva contare sulla caduta rovinosa della esperienza di Giada Gervasi.

Mosca, vincendo, salva i vertici della destra pontina che avrebbero perso in credibilità in caso di sconfitta su un civico come Lucci, anche se civico “molto conservatore”. Resta il segnale di una parte consistente della comunità di Sabaudia, la parte che sta realizzando la “rivoluzione verde” con una agricoltura modernissima e in grado di aggredire i mercati europei e non solo, che chiede un cambio di passo e di contare di più.

Dentro il voto a Lucci c’è tanto di questo e Mosca dopo essersi goduto la vittoria dovrà tornare a parlare con la “sua campagna”.