Paola, Giorgio, Arturo ed il vero nemico subdolo per Salera

Il nemico subdolo che potrebbe complicare i piani di Enzo Salera. L'alleato di Paola Polidoro ma anche Giorgio Di Folco. E, in parte, di Buongiovanni. Il mistero della lista FdI. La doppia lettura dell'iniziativa Pd delle ore scorse.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

C’è un nemico subdolo sulla strada di Enzo Salera per essere rieletto sindaco di Cassino. Non ha il volto di qualcuno dei suoi attuali avversari. Ma rischia di essere il loro più potente alleato. In particolare di due dei contendenti: dell’avvocato Arturo Buongiovanni che ha riunito il centrodestra e della giornalista Paola Polidoro sua ex ghost writer ora ufficialmente in campo.

Chi è il nemico subdolo e perché può essere l’alleato in particolare di quei due avversari? Spieghiamolo un passo alla volta.

La scelta di Paola

Paola Polidoro durante la presentazione della sua candidatura

La riserva l’aveva sciolta subito: già la settimana scorsa quando le avevano offerto la candidatura a sindaco. Prima di rivelarla ha ponderato: fatto due calcoli e considerato che margini potevano essercene. Così ieri pomeriggio ha fatto l’annuncio ufficiale Paola Polidoro, già giornalista di Ciociaria Oggi, scrittrice, autrice.

Al suo fianco il Consigliere comunale uscente Renato De Sanctis eletto con la civica No Acea. Con i suoi toni fuori dalle righe, pronto a continuare le sue battaglie e ad intraprenderne delle nuove. Ha deciso di esserci al tempo stesso di fare posto. Per un ricambio generazionale? No, l’operazione fatta da De Sanctis è molto più profonda ed intelligente: in questi cinque anni da Consigliere ha capito che la sua presenza era indispensabile per portare in Aula tematiche che altrimenti non ci sarebbero mai arrivata. Ma ha capito anche che non sono i toni da Masaniello a risolvere i problemi. E che occorreva la strategia di chi conosce le situazioni, il terreno normativo su cui si muovono, le forme acute ma non diffamatorie con cui esporle. Nasce da lì la scelta di puntare su Paola Polidoro.

Ha detto Renato De SanctisCi sono troppe cose che non vanno e continuano a non andare. Questo è l’inizio di un nuovo percorso e abbiamo deciso di puntare su una persona che ha a cuore la città. Che ne conosce le dinamiche, le storie, che vive la quotidianità in strada“. A fare da eco è l’avvocato Claudio Persichini, fuori dalle scene politiche da più di qualche anno. “Questa è una bella storia, nata così, in amicizia. Nata dalla volontà di voler fare qualcosa, di sentirsi parte di un modo di essere. Paola la conoscevo per via della professione, quando è stato fatto il suo nome ho subito pensato che potesse essere quello che ci voleva. E quando ha accettato ne sono stato entusiasta. Possiamo fare davvero tanto insieme, tanto per la città“.

Il nemico subdolo

L’intervento di Venturi

Una candidatura vera. Non di rappresentanza come si dice quando si cerca di raccattare i residui di un elettorato frammentato, pregando di superare l’asticella del quorum che dà l’accesso in Consiglio. Quella di Paola Polidoro è una candidatura che punta sulla pancia di Cassino: in particolare quella di una città che potrà pure apprezzare le opere messe in campo da Enzo Salera ma nessuna di loro gli cambia la vita perché i problemi quotidiani sono altri.

Va bene tutto, ma qua quello che abbiamo dimenticato è l’individualità della persona” ha tuonato l’ex assessore Emiliano Venturi. “Va bene fare una passeggiata su un viale, ma poi cosa diciamo alle famiglie, alle persone che non sanno come arrivare a fine mese? Abbiamo candidati che hanno bisogno di andare in giro nei quartieri per capire cosa c’è che non va, Paola non è così, lei vive in mezzo alla strada e lo ha sempre fatto. E questo è uno degli aspetti che per noi è stato fondamentale“.

Il nemico subdolo dell’amministrazione Salera inizia a prendere forma. E sta nel centinaio di persone andate ad assistere alla presentazione di questa inattesa candidatura. Gente che nella maggioranza dei casi non appartiene a cordate, non sta con uno dei grandi elettori: gente scesa dal palazzo o arrivata dalla periferia per ascoltare e capire quanto c’è di sostanza nella candidatura di questa giornalista che le cose non se le riesce a tenere e che le dice diretta, in faccia.

Non è elettorato tolto ad Enzo Salera: è elettorato che se ne sarebbe stato a casa e non avrebbe partecipato. Quello per Paola Polidoro è il voto di chi non sarebbe andato a votare.

Il risveglio dell’elettore

Giorgio Di Folco e Giuseppe Sebastianelli

È quell’elettorato che stava mobilitando il videomaker Giorgio Di Folco con la sua candidatura alle Primarie. A sostenerlo in quella corsa non sono stati tanto i benpensanti: ai gazebo sono andati i suoi follower, quelli che leggono la politica in maniera dissacrata, sono stanchi di una politica che non capiscono perché nulla fa per farsi capire. E Giorgio Di Folco, con il suo metodo non convenzionale è stato un modo per rappresentare ed aiutare la leggere la politica anche a loro. Paola Polidoro un doppione femminile di Giorgio Di Folco?

No. Perché Di Folco ha fatto una scelta di coerenza che l’ha portato ad unire le forze con Giuseppe Sebastianelli. Che è l’altro candidato di rottura: andato ostinatamente alle Primarie per non accettare di essere intruppato nel centrodestra dal quale proviene, ha militato ed amministrato, ma è rimasto deluso.

Paola Polidoro parla agli elettori ai quali parla Giorgio Di Folco ma sta su un fronte che per sua natura è antagonista e meno istituzionale di quello rappresentato da Giuseppe Sebastianelli. Si divideranno e contenderanno i voti: ma molti di quei consensi saranno di persone che non sarebbero andate a votare, una massa enorme che è quasi la metà dell’elettorato alle Politiche ed alle Regionali.

Il mistero dei Fratelli

Massimo Ruspandini

In maniera diversa, una fetta di quell’elettorato la sta risvegliando anche Arturo Buongiovanni. La sua scelta di non avvelenare i temi, criticare con educazione, contestare senza insultare, sta raggiungendo una fetta di voto che non è militante, non è tifoso. Semplicemente non era interessata perché stanca.

Alla verve eternamente arrabbiata di Paola Polidoro, alla vena contestatrice di Giorgio Di Folco, si aggiunge quella del deluso con argomentazione messa in campo da Arturo Buongiovanni. Sono tutte forze che di rivolgono ad un elettorato capace di incidere sul risultato se sapranno convincerlo ad uscire dal limbo nel quale lentamente si è infilato.

Per Arturo Buongiovanni nel frattempo c’è il grande mistero della lista di Fratelli d’Italia. Chi deve confezionarla, tenendo conto degli equilibri tra le componenti, tra le aree della città, tra le parentele già in campo nelle liste alleate? Gabriele Picano ha confermato oggi ai più vicini di non avere ricevuto alcuna delega. Idem l’ex portavoce Angela Abbatecola. Non ha ricevuto deleghe o simboli il dirigente provinciale Antonio Cardillo.

A Frosinone assicurano che il Coordinatore provinciale Massimo Ruspandini definirà la questione entro la fine di questa settimana. Intende istituire una sorta di direttorio, indicandogli le linee guida per la composizione della lista. Affinché ci sia spazio per tutti e sia possibile a tutti correre e prendere voti nel nome del Partito di Giorgia Meloni. Quel voto strutturato e di area. Che alle scorse Politiche e Regionali ha Cassino ha pesato tantissimo. Non quello sul quale invece scommettono Polidoro, Sebastianelli-Di Folco, per la sua figura personale anche Buongiovanni. Quel voto che rischia di essere il nemico subdolo di Enzo Salera.

Nelle file di Enzo

Luca Fantini, Romeo Fionda, Marta Bonafoni, Enzo Salera, Sara Battisti

Nelle file di Enzo Salera invece si scommette sulla città che in questi cinque anni ha visto Cassino cambiare sotto i suoi occhi. Con strade, piazze, fontane, corsi, isole pedonali, isole ecologiche. nelle ore scorse c’è stata l’iniziativa del Circolo Dem. Che ha messo nel mirino la Sanità. In che senso?

Presenti il consigliere regionale Sara Battisti, la dirigente nazionale Marta Bonafoni, il Segretario provinciale Luca Fantini, il segnale lanciato è stato chiaro. Ed è che in un anno la linea del centrodestra in Regione Lazio e nel Paese è stata quella dello smantellamento della sanità pubblica in favore di quella privata. Tutto suffragato dagli atti. Carta canta hanno detto gli interventi.

La radiografia la scatta Sara Battisti. Evidenziando che dopo l’insediamento di Francesco Rocca in Regione sono stati deliberati 22 milioni di euro per i privati, sono stati accentrati i poteri e le decisioni in capo alla Direzione Regionale azzerando l’autonomia delle Asl territoriali. A dicembre la Giunta ha deliberato il piano della rete ospedaliera prevedendo per il Santa Scolastica di Cassino un reparto di Neurologia senza tenere conto di quanto invece indicato dall’ultimo atto aziendale approvato all’unanimità dalla Asl di Frosinone. E cioè il potenziamento del Pronto Soccorso, di Ortopedia, Ginecologia e Ostetricia.

Le due chiavi di lettura

Marta Bonafoni ha toccato i temi dell’autonomia differenziata con il rischio di avere un Nord ed un Sud che viaggiano a velocità diverse; del definanziamento della Sanità sempre più povera. Il Segretario provinciale Luca Fantini ha spiegato che l’iniziativa di Cassino sta nel solco di una mobilitazione avviata dalla Federazione: per far capire alla gente cosa sta accadendo e quale peso avranno sulla vita reale le decisioni del governo di centrodestra.

Cosa c’era dietro l’iniziativa? Una duplice lettura. Una chiave è cassinate: indica che il Partito Democratico è unito in un sano equilibrio tra le parti in maggioranza; Barbara Di Rollo torna protagonista a tempo pieno del dibattito dopo le incomprensioni personali con il sindaco.

C’è poi una chiave di lettura nazionale. Ed è il dialogo aperto tra Sara Battisti e Luca Fantini da un lato con Marta Bonafoni e Danilo Grossi dall’altro. E quindi con òla Segreteria nazionale.