Pompeo fa dribbling in Consiglio e manda in tilt la maggioranza

Le scintille in Consiglio Comunale a Ferentino: lo scontro sulle scelte organizzative di Fiorletta. Il trappolone politico di Pompeo. Che apre una riflessione provinciale

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

C’è un dato amministrativo e c’è un dato politico. Il primo avrà ripercussioni solo su Ferentino, il secondo rischia di averne sull’intero scenario provinciale. Entrambi sono emersi con forza dal Consiglio comunale che si è riunito questa mattina.

Il dato amministrativo è quello che riguarda i conti comunali. Sono in ordine anche se per alcuni settori andranno fatte scelte dolorose e cambi netti rispetto al passato. Il dato politico è quello con il quale l’ex sindaco Antonio Pompeo (Pd) ha messo a nudo le profonde differenze politiche tra i gruppi che compongono l’attuale coalizione di governo (pezzi del Pd con pezzi di tutto il centrodestra più civici); facendo capire che l’idea di un progetto basato solo sulla città ed estraneo alla politica rischia di essere un’illusione.

E non è l’unico limite venuto alla luce durante una seduta fiume del Consiglio.

Consiglieri o assessori?

I toni sono stati ancora una volta accesi. E non polemici. È il vero paradosso di questa consiliatura: l’opposizione scende in campo sfoderando il fioretto, pungendo dove dà fastidio e lasciando il segno. Ma evitando di impugnare la spada.

Oggi tra i banchi della minoranza erano presenti l’ex sindaco ed ex presidente della Provincia Antonio Pompeo, con i consiglieri Fabio Magliocchetti, Alfonso Musa e Giancarlo Lanzi. Assente Angelica Schietroma. Tutti hanno attaccato soprattutto sul fatto che con le deleghe appena assegnate ai consiglieri comunali, alcuni hanno iniziato a dettare regole e ordini a responsabili di servizio e personale. Cosa che non potrebbero fare perché sarebbe prerogativa esclusiva degli assessori.

È stato messo a nudo ciò che era evidente dal primo istante: il sindaco Piergianni Fiorletta ha assegnato deleghe leggere ai suoi assessori dandogli la possibilità di crescere senza l’assillo dei grandi problemi di governo; le deleghe pesanti sono state date ai Consiglieri più esperti legandoli così a filo doppio con l’amministrazione. Ma il limite sta nel fatto che non possono dare disposizioni né dettare regole: quello è potere degli assessori, mentre ai consiglieri delegati compete solo dare suggerimenti.

È vero che lo statuto comunale è vecchio e va cambiato – ha tuonato Antonio Pompeoma ci sono delle leggi che vanno rispettate come quella del ruolo del presidente del Consiglio. Ed i consiglieri non possono prendere determinate decisioni“.

Le prime scelte sui conti

Fabio Magliocchetti, Alfonso Musa e Giancarlo Lanzi invece hanno scelto un altro fianco sul quale pungere. Sono andati giù duri arrivando allo scontro verbale con Gianni Bernardini che sottolineava invece “spese folli in passato su determinati settori sui quali ora si fa fatica ad intervenire. I soldi in cassa sono pochi“.

Tra le decisioni della nuova amministrazione è di ieri la scelta di rinunciare all’acquisto della sede dell’ ex Banca in piazza Matteotti. La passata amministrazione Pompeo che aveva stanziato 300.000 euro per l’acquisto dei locali: dovevano essere destinati allo Sportello Unico per le Attività produttive. La nuova amministrazione risparmierà quella somma preferendo impiegarla su altri capitoli quali la manutenzione.

Confermata la volontà di avere un museo civico sotto il palazzo Martino Filetico per il quale sono disponibili 400.000 euro. La nuova amministrazione sta risolvendo il problema dello spostamento di 11 classi della scuola Belvedere ad altra sede, probabilmente la vicina Ragioneria in quanto la Belvedere da ottobre grazie a fondi Pnrr sarà soggetta a lavori che dureranno diversi mesi.

Da vedere quale sarà la destinazione finale dei locali dell’ex Omni per i quali sono a disposizione importanti somme oltre un milione di euro sempre dai fondi Pnrr. Il sindaco Fiorletta e la maggioranza hanno specificato di essere quotidianamente impegnati nel risolvere diverse problematiche. Obiettivo: fare diventare Ferentino una città turistica con grande interesse verso le periferie.

Pompeo non affonda il colpo. Perché? Buona parte della progettualità è il seguito di quanto aveva impostato la sua amministrazione. Si chiama ‘continuità amministrativa‘ ma dà soddisfazione.

Il trappolone politico

La parte politicamente più interessante invece è un’altra. Ad inizio consiglio Antonio Pompeo ha presentato un Ordine del Giorno con il quale ha messo nel sacco la maggioranza. È quello sull’autonomia differenziata: il Governo nazionale di centrodestra sta varando una serie di riforme che il centrosinistra contesta ritenendo che vadano a dividere l’Italia creando due velocità, una per il Nord ed una per il Sud.

Durante la Direzione riunita nella serata di lunedì il Segretario provinciale Pd Luca Fantini ha esortato tutti i dirigenti del Partito a far impegnare i Comuni contro questa riforma. (Leggi qui: Fantini azzera la Segreteria e vara la rivoluzione Pd).

Antonio Pompeo proponendo quell’Ordine del Giorno ha mandato in cortocircuito la maggioranza. Il sindaco Piergianni Fiorletta non poteva sottrarsi: è la sua ala del Pd ad avere lanciato l’appello. Ha firmato per metterlo in discussione nel Consiglio e con lui ha firmato la sua maggioranza. Ma a comporla ci sono anche esponenti di Lega e Fratelli d’Italia. Cioè forze politiche che su scala nazionale invece appoggiano quella riforma.

L’OdG avrebbe impegnato il sindaco “a rappresentare in tutte le sedi necessarie il punto di vista espresso dal Consiglio Comunale; ad assumere iniziative che facciano pesare l’orientamento della nostra comunità come rappresentato nel presente atto di indirizzo, verso principi di autonomia che assegni a tutte le realtà del nostro Paese uguali opportunità di benessere civile e sociale”.

In pratica il centrodestra di Ferentino votando quel documento che avevano accettato di portare in discussione si sarebbe schierato contro la linea politica nazionale. Quando se ne sono accorti, dopo un momento di incertezza, la maggioranza ha deciso di mettere a votazione l’Odg nel prossimo consiglio comunale.

Nuovi orizzonti

La mossa di Antonio Pompeo si comprende in tutta la sua dimensione se si parte dalla decisione annunciata da Piergianni Fiorletta subito dopo la sua candidatura a sindaco: “Farò un solo mandato, non mi ricandiderò ma agevolerò la crescita della prossima generazione”. È chiaro che sia già iniziata, sotto traccia, la grande manovra per la successione nelle Comunali del 2028.

Senza un Fiorletta capace di catalizzare tutte le forze di centrodestra e centrosinistra, i vertici locali di FdI, Lega e Forza Italia stanno iniziando le consultazioni per riuscire a costruire un’alleanza politica da schierare alle urne. Ed i consiglieri non possono permettersi ora di farsi sconfessare dai rispettivi Partiti.

Per paradosso, nella stessa ottica, chi parla la lingua politica più vicina a quella del sindaco Piergianni Fiorletta è proprio Antonio Pompeo. Ed il Consiglio comunale di oggi lo ha detto con chiarezza.