Provinciali, la maggioranza tradisce Pizzuti. Si dimette

I risultati delle Provinciali scatenano il primo terremoto politico. Ad Alatri Giuseppe Pizzuti accusa di tradimento la sua maggioranza e rimette le deleghe. La strategia sbagliata. E la consapevolezza che qualcuno ha giocato sporco

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Terremoto politico nel centrodestra di Alatri. Il voto per eleggere i Consiglieri provinciali lascia strascichi pesanti. Due erano i candidati della stessa coalizione: Umberto Santoro (Fratelli d’Italia) e l’uscente Giuseppe Pizzuti (Lega). Una doppia candidatura che nelle settimane precedenti aveva suscitato malumori: perché obbligava la maggioranza a dividersi, impediva di concentrare il voto su uno solo dei due mettendo la caparra sull’elezione, spostava il terreno del confronto da quello geografico (eleggere un uomo di Alatri) a quello politico (eleggere uno della Lega, uno di FdI, nessuno). (Leggi qui: Provinciali, Frosinone resta a guardare. E ora?).

Malumori rimasti sottotraccia fino al termine della conta delle schede. Ma ora dopo il voto emergono in tutta la loro rilevanza. Giuseppe Pizzuti ha ottenuto soltanto tre voti dai colleghi della sua coalizione mentre la stragrande maggioranza dei civici ha optato per Santoro nonostante promesse diverse.

Nessuno dei due è stato eletto ma Pizzuti non l’ha presa bene e annuncia di rimettere le sue deleghe

La storia

L’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli tra il sindaco Maurizio Cianfrocca ed il consigliere Giuseppe Pizzuti

Non immaginava di raccogliere soltanto tre voti di fascia rossa, cioè la fascia nella quale hanno votato i consiglieri della sua coalizione. Due voti li ha avuti dalla Lega ed un solo voto civico. Lo ha ritenuto un tradimento. Ed un affronto. Soprattutto di fronte ai cantieri di competenza Provinciale che Pizzuti era riuscito ad ottenere in varie parti del territorio alatrense abbandonato e dimenticato. Nuove strade, svincoli, definizione di iter per scuole superiori e così via: tutto ottenuto in meno di due anni vissuti a Piazza Gramsci.

Ma qualcosa è andato storto, anzi qualcuno ha tradito e per questo Giuseppe Pizzuti non le manda a dire.

Lo sfogo

«Con rammarico e profonda delusione nei confronti di una maggioranza che ho sempre sostenuto, senza indietreggiare mai, e da cui non ho ricevuto lo stesso trattamento, rimetto le mie deleghe al Bilancio ed al Personale» ha annunciato questa sera.

«L’impegno che ho dimostrato fino ad oggi e la serietà con cui ho portato avanti progetti comunali e provinciali la conoscono in tanti, al contrario di qualcuno che fa finta di non vedere», rivendica con orgoglio. L’attacco finale. «Politicamente non c’è stata neanche la scaltrezza di mantenere almeno un consigliere provinciale dal momento che il loro remarmi contro non li ha portati da nessuna parte»: alatri esce dal Conbsiglio Provinciale.

«Sono contento di aver lavorato bene e questo mi rende appagato. Come si dice: tutti sono utili e nessuno è indispensabile».

Siluro alla Lega

Dietro quel risultato c’è una strategia. Politica. Che non nasce solo ad Alatri. Umberto Santoro ha ottenuto la candidatura alle Provinciali come ristoro per il passo indietro fatto nei mesi scorsi: ha lasciato la Giunta per garantire gli equilibri. In quanto il consigliere FdI Antonello Iannarilli è stato nominato Commissario della Regione all’Ater, al suo posto è entrato in consiglio il primo dei non eletti e cioè proprio Santoro. Che era già in Giunta. Così ha dovuto lasciare il posto da assessore ed accomodarsi in Aula. Un avvicendamento compensato con la candidatura. E – a questo punto è lecito ritenere – anche con qualche voto. Che è stato tolto a Pizzuti.

Maurizio Cianfrocca

Una strategia che si è rivelata perdente. Per due motivi. Alatri non ha la forza elettorale per eleggere da sola un Consigliere Provinciale. Ha bisogno dei voti che vengono anche dagli altri centri. Qualcuno deve averli promessi. E allo stesso tempo qualcuno in amministrazione deve averli accettati, spostando l’asse del voto da Pizzuti a Santoro.

La scelta di puntare su uno dei due apre ora questa frattura interna. Se prima l’amministrazione Cianfrocca aveva seri problemi politici con Fratelli d’Italia ora li ha con la Lega. Giuseppe Pizzuti manda ora una bella lettera di Natale al sindaco ed alla sua coalizione. Con la rinuncia alle deleghe consiliari al Bilancio ed al Personale. Deleghe pesanti soprattutto politicamente.

A spargere il sale sulle ferite ci pensa il consigliere ribelle di FdI Gianluca Borrelli. Lo aveva anticipato. «Con due candidati andremo alla sconfitta sicura» aveva scritto tempo fa. «Dovevamo puntare su uno dei due, come da me suggerito. Alatri non ha così un consigliere provinciale. È per la terza città della Provincia un flop clamoroso. Tenendo conto di quanti voti poteva disporre».

Un Natale amaro per il centrodestra e una nuova minicrisi interna da non sottovalutare. La parola tradimento quella più ricorrente in casa leghista.