Quella doppia riunione sulla Sanità che lancia un chiaro segnale politico

Una doppia riunione a pochi minuti di distanza ad Anagni: una istituzionale sulla sanità, l'altra politica. Entrambe sullo stesso tema: il futuro della Sanità cittadina. Con implicazioni politiche significative. Ecco quali

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Una doppia riunione a pochi minuti di distanza. Una istituzionale, l’altra decisamente più politica. Il che alimenta la plausibilità dell’idea che sulla Sanità, ad Anagni, sia stia giocando una partita a due facce.

Partiamo dai dati di fatto. In mattinata fa nella Sala della Ragione del palazzo comunale si è tenuta una riunione della Commissione consiliare sulla Sanità. Importante per definire il futuro dell’assistenza sanitaria all’interno della città dei papi e di tutta la zona nord della provincia di Frosinone. Una riunione, quella convocata dal Presidente Guglielmo Vecchi (esponente di Idea Anagni) resa quasi obbligatoria dalle polemiche scatenate negli ultimi tempi dall’annuncio dei nuovi 14 posti di oncologia all’interno dell’ex ospedale.

Per molti era la prova provata del cambio di passo sulla sanità della città dei papi e non solo. Per altri invece solo fuffa, o fumo degli occhi per usare un’espressione più elegante. Perché? I 14 posti letto sono dell’ospedale di Sora e verranno solo spostati nell’ex nosocomio di Anagni.

Cosa c’è nell’Atto

Insomma, la Sanità resta un tema caldo. Di qui la convocazione della Commissione Sanità. Alla presenza, oltre che di Guglielmo Vecchi, del sindaco Daniele Natalia, dell’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli, della presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio Alessia Savo (Fratelli d’Italia), e del Commissario della Asl di Frosinone Sabrina Pulvirenti. Che già lunedì pomeriggio aveva ispezionato i locali dell’ex ospedale.

Ed oggi ha illustrato le novità per Anagni contenute nell’atto aziendale. Dunque, i 14 posti in Oncologia; ma anche il potenziamento dei servizi di chemioterapia; l’arrivo di nuovi medici assunti in pianta stabile; l’apertura di un Punto di Primo intervento. Non un Pronto Soccorso (che non a caso è stato chiesto da Luca Santovincenzo di LiberAnagni), ma qualcosa che gli assomiglia da vicino.

Non a caso Natalia ha parlato di “passo significativo che attendevamo da tempo”; di “punto di svolta importante per il nostro futuro”, visto che si è tornati “a parlare, concretamente, e dopo anni, di salute pubblica”, dopo che “per anni, un territorio di oltre 80.000 persone è stato lasciato in uno stato di abbandono”.

Il tavolo politico

Solo pochi minuti prima però, sempre in tema di Sanità, ad Anagni si era tenuto un altro evento importante: la conferenza stampa di tutto il parterre locale e regionale di Fratelli d’Italia. Che anticipando la commissione istituzionale, aveva illustrato tutte le novità per l’ex ospedale. In conferenza, il vicesindaco Riccardo Ambrosetti ha ricordato che l’ottenimento di posti letto di oncologia per l’ospedale di Anagni non può essere certo la soluzione definitiva ad un problema più che decennale per i servizi sanitari della nostra città e nell’area nord della Ciociaria, ma si tratta di un primo passo fondamentale” dopo gli anni di Zingaretti.

Parole praticamente identiche a quelle dell’onorevole Savo. Che ha sottolineato la necessità di sottoporre la rete ospedaliera della provincia “ad un processo di riorganizzazione che passi necessariamente per il potenziamento dell’offerta sanitaria sui territori”. Processo in cui Anagni gioca ruolo strategico; ed è per questo che “è stato previsto l’aumento dei posti letto di oncologia per l’Ospedale”. Ovviamente anche per la Savo “questa non è la soluzione definitiva al problema sanitario di Anagni, ma è un primo passo, l’attivazione di un servizio cui ne seguiranno altri”.

La doppia partita

Il governatore Francesco Rocca tra l’allora Dg Asl Angelo Aliquò ed il sindaco Daniele Natalia

Questi i fatti. Ma se i dati illustrati sono stati gli stessi in entrambi gli appuntamenti, perché è possibile parlare di una doppia partita?

Semplicemente perché i due incontri, la Commissione Sanità e la conferenza stampa, pur facendo riferimento allo stesso tema, rispondevano a due logiche diverse. La prima è quella istituzionale, legata all’assoluta necessità per il sindaco Daniele Natalia e la sua amministrazione di portare a casa risultati concreti sul tema della Sanità. Non è un mistero per nessuno che il primo cittadino abbia vinto praticamente due campagne elettorali, quella del 2018 e quella del 2023, sulle promesse di rilancio dell’ex ospedale. In tutti e due casi annunciando, di volta in volta, importanti novità. Che però, ad oggi, non si sono realizzate. In questo senso, quanto emerso in commissione è il primo vero risultato istituzionale in tema sanitario della sua attività da sindaco. Ed è logica quindi la decisione di massimizzare gli effetti politici della cosa.

Stesso schema, ma a parti invertite, per la conferenza di Fdi. Che, anticipando la commissione, ha voluto mettere il cappello sulle novità. Facendo capire, sia pur senza dirlo a chiare lettere, che gran parte del merito di quanto è accaduto è dei meloniani locali. Un modo insomma, per aumentare il peso specifico del Partito anche all’interno della maggioranza cittadina. Che da oggi è, in questo senso, ancora di più a trazione Fratelli d’Italia.