Quella proposta di superare le Zes che nasce da Regione e Unindustria

Dall'interlocuzione tra Unindustria e vicepresidente della Regione Roberta Angelilli, a Cassino nel polo Stellantis, nasce l'ipotesi di rivedere completamente le Zes. Superando i concetti di Area. Per affiancargli i Settori

La rivoluzione potrebbe partire dal Lazio. Con una riforma capace di ridisegnare completamente le Zes in tutta l’Italia: le Zone ad Economia Semplificata che stanno nascendo nei territori in grave crisi industriale. Dietro quella sigla, la sostanza è una forte riduzione delle tasse con cui si spera di dare un nuovo impulso alle imprese. Ma hanno due limiti.

Il primo è quello sperimentato negli Anni 90 nel sud del Lazio. Quando finirono gli incentivi della Cassa per il Mezzogiorno decine di imprese lasciarono le province di Frosinone e Latina per spostarsi di pochi chilometri. Misero la loro sede in Campania: dove gli incentivi invece erano rimasti grazie all’Obiettivo 1 dell’Unione Europea.

Il secondo limite è quello che ha tagliato fuori ancora una volta il Sud della Regione: non sarà Area Zes. E non lo sarà nonostante tutti i parametri economici di Ciociaria e Pontino invece siano in linea per essere Zes. Ma fanno media con i numeri di Roma. Ed il risultato viene ribaltato. C’è stato poco da discutere: la norma europea dice che il calcolo si fa per regioni.

La rivoluzione dal Lazio

La visita della Commissione

Il Lazio sta studiando la possibilità di un’interlocuzione con il Governo nazionale. Per cambiare completamente quel principio. Superando il concetto delle Aree. Ed affiancandogli quello dei Settori. Un esempio pratico? Il Sud è area Zes ma in alcune sue aree c’è il polo dell’Aerospaziale con numeri favolosi; ha una filiera del Turismo che ha superato la fase Covid e registra il tutto esaurito. Settori che non sono in crisi ma sono Zes. Per contro: il Nord Ovest non è Zes ma il comparto Automotive è attraversato da una radicale trasformazione che sta ridisegnando l’intera filiera e determinando decine di chiusure.

La proposta che il Lazio sta mettendo a punto è quella di non prevedere solo Aree Zes ma anche Settori Zes. In pratica: l’Automotive è in crisi, lo è l’intero comparto a prescindere da dove siano collocate le fabbriche. A quel punto fa fede il codice Ateco che indica l’attività svolta e non solo l’indirizzo geografico dell’azienda. Oltre alla Zes attuale ne va pensata una settoriale, quasi chirurgica: che interviene laddove la crisi esiste a seguito di nuove strategie o regole che cambiano gli assetti produttivi. Come nel caso delle norme che hanno spianato la strada ai motori elettrici, decretando la fine imminente per quelli tradizionali.

L’idea è nata dal confronto tra Unindustria e la Commissione XI della Regione Lazio che si occupa di Sviluppo delle Attività Produttive. C’è stato il 14 marzo scorso quando la Regione ha visitato lo stabilimento Stellantis di Cassino Plant, guidata dalla vice presidente ed assessore all’Industria Roberta Angelilli. È stata lei ad avere una lunga interlocuzione con i vertici territoriali dell’associazione che riunisce gli industriali. E da quel dialogo è scaturita l’idea. Che potrebbe rivoluzionare le Zes in tutta l’Italia.

Il Polo dell’Innovazione

Ma non è tutto. A Stellantis è stata lanciata una proposta. Creare al suo interno un Polo dell’Innovazione, in cui concentrare le attività di ricerca e sviluppo del comparto e dell’indotto. Non un polo di Stellantis. Ma per Stellantis. Alimentato da Unindustria sul solco di quanto ha fatto creando il primo Its Meccatronico in provincia di Frosinone. E dall’Università di Cassino con i suoi ingegneri. Ubicato all’interno dello stabilimento, in una delle aree che sono avanzate con la realizzazione delle nuove linee Stla su cui nasceranno i moderni veicoli elettrici.

Il suo scopo? Fare innovazione di prodotto e di processo per le aziende che forniscono la componentistica al colosso automobilistico francese. L’ipotesi lanciata da Unindustria ora dovrà essere approfondita. per verificarne la concreta fattibilità. Dando così una marcia in più ad un comparto che sta affrontando una delle battaglie più impegnative per la sua sopravvivenza.