Via alla variante Permaflex, A settembre il progetto: un po' cittadella del commercio, un po' centro divertimenti. Un progetto da 500 posti di lavoro. Quattro rotatorie per eliminare il traffico sulla Monti Lepini. E poi...
Una cittadella del commercio: un po’ outlet come Valmontone o come la Reggia a Marcianise, con decine di negozi a tema che si affacciano su strade e piazze ‘abitate’ solo dai clienti. Un po’ cittadella del divertimento: con parchi e attrazioni per ogni età, non proprio come un Magicland ma abbastanza per attirare altri visitatori. C’è questo dietro al piano di trasformazione dell’area ex Permaflex, lo storico sabilimento in cui si producevano materassi a due passi dal casello autostradale di Frosinone.
Il progetto vero e proprio verrà presentato a settembre. Nel frattempo la società proprietaria dell’area, la Elco Srl ha chiesto al Consorzio per lo Sviluppo Industriale di cambiare la classificazione di quell’area: da ‘industriale‘ a ‘servizi‘. È il primo passo per poter progettare il nuovo parco tematico: un attrattore capace di richiamare oltre 6.500 visitatori al giorno, per un numero annuale di visitatori pari a 2,5 milioni di persone. Per assisterle, farle mangiare, divertire, tenere tutto in ordine serviranno circa 500 dipendenti.
Via alla Variante
Il Consorzio Asi oggi ha completato il primo passo fondamentale: ha pubblicato la Variante. È il documento con il quale si dice che l’area può essere riclassificata: da destinazione industriale a destinazione servizi.
Per poter arrivare a scriverlo, il presidente Francesco De Angelis ha dovuto acquisire alcune decine di pareri. C’è il parere favorevole dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (“il cambio richiesto non è tale da generare impatti significativi della qualità dell’aria)”, dell’autorità per la Tutela delle Acque (“l’impatto generato dalla variante sulla risorsa idrica non risulta significativo“), sotto il profilo dei Rifiuti non avrà “un impatto non significativo alla luce del livello di raccolta differenziata del Comune di Frosinone“. È stato interpellato il Ministero per i Beni Ambientali e Culturali che ha certificato “l’assenza di beni paesaggistici e di natura archeologica“; per il Piano territoriale paesaggistico regionale l’area risulta “non interessata dalla presenza di beni paesaggistici“. Per il Piano territoriale provinciale generale il piano risulta in linea con le previsioni. Il Comune di Frosinone ha certificato che la variante risulta in linea con il Piano regolatore generale che non rileva particolari criticità e lo stesso “gioverebbe al programma di recupero e riqualificazione delle periferie urbane“.
Quintali di carte e di pareri. A conclusione dei quali l’Asi oggi ha potuto pubblicare la sua Variante. Ora, chiunque sia interessato, avrà un periodo nel quale poter sollevare obiezioni; alle quali l’Asi avrà la possibilità di controdedurre. Una volta definito il tutto, il carteggio passerà alla Regione Lazio.
Se tutto andrà bene, il fascicolo tornerà indietro a Frosinone verso marzo o aprile del 2020.
Chi c’è dietro
Nel frattempo, Elco Srl presenterà il progetto. Ha comprato quell’area il 13 maggio 2013 pagandola 3,3 milioni di euro. Nessun altro acquirente si era presentato all’asta che partiva da 7,9 milioni di euro.
In quell’operazione ha interessi il dottor Alberto Elisi: è il presidente del Polo Fieristico di Sora, ha forti interessi imprenditoriali sull’area del formiano nel campo dei grandi attrattori commerciali. Ed ha interessi l’imprenditore Giorgio Colaiacovo, che opera nel ramo del retail dell’automotive con una grossa catena di concessionarie.
L’area che hanno comprato è vasta quanto 16 campi di calcio: 132.110 metri quadrati. È completamente urbanizzata, dotata di tutti i servizi. Ha una forma pressoché rettangolare, delineata dall’uscita del casello A1 di Frosinone, dalla Superstrada dei Monti Lepini, da terreni privati e da Via Selvotta. Su quell’area ci sono diversi edifici per una copertura totale di circa 35mila metri quadrati coperti e 202mila metri cubi.
Rivoluzione stradale
La trasformazione dell’area da Industriale a Servizi ne moltiplica in modo esponenziale il valore. Il Consorzio presieduto da Francesco De Angelis ha chiesto alla Elco Srl di avere qualcosa in cambio da dare alla collettività.
Ha chiesto di contribuire alla realizzazione delle 4 rotatorie sulla Monti Lepini con le quali azzerare il traffico sulla strada.
Tutto scritto. La prima rotatoria dovrà essere realizzata all’uscita del casello autostradale di Frosinone; esiste già il progetto esecutivo, inserito nel programma dei lavori pubblici del Comune di Frosinone. La seconda rotatoria dovrà sorgere tra via Valle Fioretta e la Monti Lepini, si trova nella stessa situazione della prima. La terza rotatoria dovrà garantire un accesso fluido all’area ex Permaflex dalla Monti Lepini, a cui si aggiunge una rotatoria minore di accesso su via Selvotta/via Fermi, già in stato avanzato della progettazione e da realizzarsi a spese della Elco. La questa è la rotatoria tra la Monti Lepini e la Provinciale 277 Via Armando Vona, anche questa a carico della Elco.
Non solo: è stata prevista anche la realizzazione di un ampio parcheggio da 300 posti suto nei pressi della stazione ferroviaria di Frosinone, nell’ex area Frasca, già in stato avanzato della progettazione. Anche il parcheggio dovrà essere realizzato da Elco come opera compensativa, inserita nella riqualificazione dietro la stazione. Il parcheggio sarà collegato con delle navette proprio all’ex Permaflex.
Via ai lavori per Anagni
Alla riunione che ha deliberato il via alla variante sono intervenuti a sostegno il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli, il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore, il sindaco di Anagni Daniele Natalia, il vice sindaco di Supino Giovanni Pomponi, il consigliere provinciale Germano Caperna ed il presidente della CNA Loreto Pantano.
Al termine, il presidente Francesco De Angelis ha comunicato che a settembre partiranno i lavori finanziati dalla Regione Lazio per il rifacimento della strada industriale di Anagni e per la mitigazione ambientale sul depuratore di Ceccano.
Soddisfatto Francesco De Angelis. Un primo tentativo di trasformare l’area da Industriale a Servizi venne fatto nel 1998. Sul tavolo c’era il progetto di un centro della Conad al posto della Permaflex. Alla fine però non se ne fece nulla. «Con l’adozione della variante urbanistica al Piano regolatore consortile vigente, che segnerà il cambio di destinazione d’uso dell’ area ex Permaflex, da sito produttivo ad area destinata a servizi, l’Assemblea dell’Asi segnerà un passaggio importante per l’economia e l’occupazione del territorio» ha detto il presidente De Angelis.
Sarà una rivoluzione da 500 posti di lavoro e da 4 rotatorie con cui cancellare il traffico dalla Monti Lepini.