Saxa Gres riparte dalla Germania

La Ceramica italiana va a riprendersi le quote di mercato che la crisi del gas aveva messo a rischio. Via al tour internazionale per incontrare ingegneri ed architetti. A Lipsia e Stoccarda ci sono i prodotti degli stabilimenti di Anagni e Roccasecca del gruppo Saxa Gres

La via imboccata da Saxa Gres per lasciarsi alle spalle la crisi del gas che ha segnato il comparto italiano della ceramica, passa per la Germania. È da lì che l’azienda ora torna a lanciare la sua sfida sui mercati internazionali. Lo fa da Lipsia e da Stoccarda partecipando ad un roadshow: una serie di eventi nel corso dei quali i progettisti tedeschi possono entrare in contatto dal vivo con il prodotto che nasce dagli stabilimenti di Anagni e di Roccasecca; in particolare la linea 2023 delle sue pietre realizzate senza scavare le montagne, senza consumare suolo ma fatte in fabbrica dando una nuova vita anche a materiali che altrimenti andrebbero buttati.

Su ognuna, da quest’anno il gruppo creato dal presidente Francesco Borgomeo può esibire il logo Ecovadis Silver: la certificazione del suo sistema di gestione della sostenibilità ambientale dell’azienda.

La spinta dell’Agenzia per il Commercio Estero

Uno dei piazzali Saxa Gres ad Anagni (Foto Igor Todisco)

Il tour è stato organizzato da Ice Agenzia, l’ex Istituto per il Commercio Estero ora agenzia per la promozione e per l’export delle imprese italiane. I roadshow sono due e si chiamano Ceramics of Italy – Design & Sustainability. Il primo è cominciato oggi a Lipsia presso Felsenkeller, mentre il secondo è in programma il giorno 29 giugno a Stoccarda presso il Reithaus Ludwigsburg.

I due eventi si aggiungono agli altri due appuntamenti che si sono tenuti nel marzo scorso a Francoforte e Berlino e che hanno visto complessivamente la partecipazione di oltre 270 architetti tedeschi.

I prodotti Saxa Gres sono in Germania sotto l’egida del marchio istituzionale Ceramics of Italy: è un progetto istituzionale con il quale promuovere l’industria ceramica italiana attraverso gli incontri privilegiati fra le aziende del settore con gli architetti e gli ingegneri che si occupano di progettazione. Il modello finora ha prodotto risultati giudicati in maniera positiva su entrambi i fronti. Nel caso di Saxa Gres vengono messi in evidenza i prodotti da esterno come quello utilizzato a Cassino per pavimentare e rendere pedonale piazza Diamare (nella foto di copertina) ed ora Corso della Repubblica.

In pratica, blocchi o sampietrini che riproducono le caratteristiche estetiche e meccaniche del basalto, del granito, del marmo e di tante altre pietre. Ma senza mai scavare le montagne. Recuperando polveri ed anche ceneri prese da altoforni che altrimenti finirebbero sotterrate. Economia circolare allo stato puro.

I 21 del tricolore

Un angolo di Piazza Diamare

Sono 21 le aziende ceramiche italiane presenti a questi due eventi: Oltre a Saxa Gres (Anagni) e con lei Grestone (Roccasecca) c’è Tagina, Atlas Concorde, Brennero; Casalgrande Padana, Ceramiche Supergres, Cooperativa Ceramica d’Imola, Fap, Fila, Florim Ceramiche; Gigacer, Gruppo Bardelli, Gruppo Cerdisa Ricchetti, Italgraniti, Marazzi, Mirage Granito Ceramico; Monocibec, PanariaGroup, Rondine Gruppo Italcer, Sicis, Sichenia.

Accanto al momento di networking ci sono quelli dei seminari. A questi due incontri parteciperanno Manuel Herz (della Manuel Herz Architekten) già ospite di Cersaie 2022 nell’ambito del programma “Costruire, abitare, pensare”. E Klaus De Winder (de Winder Architekten GmbH). Porteranno al centro dell’attenzione alcuni casi studio e le loro esperienze di architettura con la ceramica.

Complessivamente sono 259 le aziende in Italia nel comparto della Ceramica. Occupano 26.500 addetti diretti e fatturano 8,7 miliardi di euro. L’internazionalizzazione produttiva in Europa e Nord America da parte di aziende controllate da ceramiche italiane supera il miliardo di euro. Più o meno la metà (128 le aziende) si occupano di piastrelle da interno: nel corso del 2022 hanno prodotto 431,2 milioni di metri quadrati occupando 18.639 addetti diretti. Sono solo 30 le aziende attive nella produzione di materiali refrattari: occupano 1.639 addetti, con una produzione di 301.100 tonnellate. Il fatturato totale è in flessione rispetto allo scorso anno (373 milioni di euro; -2%) e deriva da vendite sul territorio nazionale per oltre 151 milioni di euro, e da esportazioni superiori ai 222 milioni.

Sono aziende energivore. La speculazione sul prezzo del gas ha avuto effetti micidiali. Solo la qualità del prodotto italiano ha evitato di perdere strategiche fette di mercato a vantaggio di Paesi come Iran e Turchia. Una qualità che Ice ha voluto mettere in evidenza con il suo tour.