Seeweb al G7: «L’AI etica sta già a Frosinone»

Antonio Baldassarra, Ceo del provider made in Ciociaria, racconta la “sua” Intelligenza artificiale al G7 in materia. Anche a Junji Hasegawa, viceministro del Giappone, dove sono stati eretti i quattro pilastri del “Processo di Hiroshima”. Ora, sotto la presidenza dell’Italia, la Dichiarazione di Trento. C’era anche Seeweb: «Con qualche amico, il che rende il tutto più terreno».

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

È nata a Frosinone, non di certo nella Silicon Valley ma nella Valle del Sacco. E offre servizi informatici sin dal 1998: l’anno in cui Larry Page e Sergey Brin fondarono Google. Oggi ha quattro data center, tra Milano e la Ciociaria, e racconta la “sua” Intelligenza artificiale anche al Gruppo dei Sette. O se preferite: al G7. In ogni caso: il tavolo che riunisce i sette Stati economicamente più avanzati del pianeta, cioè Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Le nazioni sviluppate il cui peso politico, economico, industriale e militare è ritenuto di centrale importanza su scala globale

Al G7 di Trento in materia, dopo l’audizione alla Camera dei Deputati, ha preso parte stamane anche Seeweb: il cloud computing provider made in Ciociaria. È stata ormai lanciata la Dichiarazione di Trento, firmata dai ministri di Industria, Tecnologia e Digitale delle sette potenze mondiali.

Si sono impegnate, sotto la presidenza italiana del G7, a sviluppare e utilizzare una Artificial Intelligence – AI per gli anglofoni – che si rifaccia all’etica dettata dal primo regolamento Ue: il primo d’Europa nonché al mondo.  (Leggi qui Seeweb alla Camera: 10 misure contro l’impatto dell’AI sul lavoro).

AI: da Hiroshima a Trento

Il G7 di Trento (Foto: Massimiliano De Giorgi © Imagoeconomica)

Si ripartiva dall’autunnale Hiroshima Ai process: il “Processo di Hiroshima”, durante la presidenza del Giappone, quando il G7 ha aperto le porte a una AI più responsabile: che limiti al massimo le fughe di dati e le violazioni della privacy. Erano stati eretti i quattro pilastri, un vero e proprio codice di condotta, su cui poggia l’impegno preso a Trento sin dal 15 marzo scorso per il settore pubblico.

Il primo pilastro consiste nell’analisi di rischi prioritari, sfide e opportunità dell’IA generativa: l’Intelligenza artificiale che crea contenuti partendo da nozioni. Non proprio come la mente umana quando sul Televideo fa ispirare il film “Io capitano”, candidato all’Oscar, alla vita di Schettino.

Il secondo pilastro racchiude i principi guida internazionali dell’ecosistema AI, il terzo la regolamentazione per gli sviluppatori di sistemi avanzati, e il quarto la fondamentale cooperazione alla volta delle migliori pratiche comuni.

Urso e Butti: «Per una IA etica»

(Foto: Massimiliano De Giorgi © Imagoeconomica)

A presiedere l’incontro decisivo, che più del caso vuole in Italia, è stato il ministro Adolfo Urso: il titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy. Presente, con il ministro Urso, il senatore Alessio Butti: sottosegretario alla presidenza del Consiglio, delegato all’Innovazione tecnologica e alla Transizione digitale.

«Dalla competizione tra nostri Paesi si è passati alla piena collaborazione, per esempio nel garantire l’approvvigionamento dei chip – ha detto, nell’occasione, il ministro Urso -. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale deve essere etico e responsabile, preservando la privacy, la sicurezza dei dati personali e l’equità nei processi decisionali automatizzati».

Le sessioni del G7 trentino, in vista del Vertice di Puglia, sono state dirette dal sottosegretario Butti. «Oggi – così il delegato all’Innovazione tecnologica – i Paesi del G7 confermano come prioritaria la necessità che l’IA venga sviluppata e utilizzata in modo etico e in linea con i principi e i valori che sono alla base delle nostre democrazie, per il bene dei nostri cittadini e per la coesione, la resilienza, il welfare e il benessere delle nostre società ed economie».

A Frosinone ce n’è già una responsabile

Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb

Il Parlamento europeo ha approvato l’AI Act la settimana scorsa. L’Unione europea ha ormai norme che fissano paletti alla dilagante e sregolata Intelligenza artificiale. Tra questi, anche il riconoscimento non solo della faccia ma anche delle emozioni. In giornata una nuova riunione a margine della Dichiarazione di Trento. È intervenuto anche Antonio Baldassara, Ceo di Seeweb, parte del Gruppo DHH quotato in borsa.

«Oggi ho avuto il privilegio di raccontare qualcosa di noi e della nostra visione – ha postato via social – in presenza dell’onorevole Butti, del viceministro del Giappone Hasegawa oltre a rappresentati del Governo canadese, l’ambasciatore Nello Feroci, enti regolatori e di ricerca, rappresentanti dell’industria nazionale e globale. E anche qualche amico il che rende il tutto più terreno».

Avrà ripensato a quel lontano 1998 in Ciociaria. Seeweb è stata la prima in Italia a registrare domini web e offrire servizi informatici in cloud: sulla nuvola informatica. È passato quasi un quarto di secolo. Ora, dall’alto della sua esperienza, può raccontare al G7 a tema che l’Intelligenza artificiale etica è già bella che pronta all’utilizzo responsabile. (Leggi qui L’intelligenza artificiale che si fa gli affari suoi).