Sordo: “Vi presento il mio Pd senza avversari dentro ma fuori”

Senza nemici dentro, "gli avversari stanno fuori”. Verso un'amalgama necessaria. Come hanno appena dimostrato le Provinciali. La prima intervista ufficiale al neo Segretario Pd di Anagni.

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Un’idea di fondo, un metodo ed una visione. L’idea è quella di ricostruire un Partito (ed un orizzonte) sfibrato dagli ultimi anni, oggettivamente complessi. Il metodo è quello di lavorare pancia a terra. Il messaggio è che gli avversari sono fuori e non dentro al Pd. Sarebbe meglio dunque evitare di dare il fianco a polemiche che avrebbero come unica conseguenza quella di sfrangiare ancora di più un tessuto al momento molto sottile.

Il Cincinnato di Acuto diventa Il Federatore. Con un occhio anche alla realtà Provinciale: ha appena detto che il Pd esiste eccome, basta saperci lavorare; e che il campo allargato non è un’opzione remota ma una possibilità concreta per cambiare rotta. Con un messaggio chiaro a chi ha deciso di andare via; grazie di tutto, ma adesso facciamo noi. O almeno, ci proviamo. Di questi tempi, non è proprio poco.

Dopo un congresso sereno, anche se preceduto da qualche polemica di troppo, e forte di un risultato robusto (61 voti complessivi contro i 28 dello sfidante), ecco la prima intervista ufficiale del neo segretario del Pd di Anagni Francesco Sordo.

L’intervista

Come giudica il congresso che si è appena concluso?

È stato un buon esercizio di democrazia. Nonostante qualche scivolone individuale nelle settimane precedenti, il dibattito si è mantenuto su toni rispettosi.

Perché ha deciso di candidarsi?

Per cercare di ricostruire il tessuto connettivo di un circolo sfibrato ed esausto per il faticosissimo passaggio delle scorse Comunali. Ma soprattutto per riconnettere il Pd alla città e ridare al Partito un ruolo da protagonista.

Che giudizio dà della fase di campagna elettorale?

Mi sono dispiaciuti alcuni toni, non per la durezza ma per la totale infondatezza di certi teoremi. Gli strappi delle ultime elezioni fanno ancora male.Ma non fare lo sforzo di analizzare ciò che è successo, da parte di alcuni, in modo oggettivo non rende un buon servizio al partito.

Ci sono, anche dopo la sua elezione, tensioni non indifferenti nel partito. come intende gestire la cosa?

Adesso rimbocchiamoci le maniche e concentriamoci sul dialogo interno: non c’è altra strada. E poi occhi puntati sulla città, ci attende una lunga “traversata nel deserto” prima di riportare i nostri temi al centro dell’agenda politica.

Offrirà la carica di vicesegretario alla Manunza come si è ipotizzato?

Non mi sembra si sia proposto nulla in Congresso, però è chiaro che da adesso bisogna marciare compatti: non esistono avversari interni bensì fuori dal Pd.

Quale sarà il suo rapporto con il consigliere comunale Luca Santovincenzo?

Spero buono, come è già accaduto nelle poche volte in cui ci siamo confrontati.

Quale sarà il suo primo atto pubblico da segretario?

In realtà c’è già stato un atto pubblico: uscire di casa e ricevere l’incoraggiamento di tanti dei “nostri “. È un buon inizio.

Di cosa ha bisogno il partito? Cosa è mancato finora?

Non ho la presunzione di averlo compreso davvero. In realtà è mancato molto. Una cosa su tutte forse, la voglia di parlarsi e rispettarsi.

Come giudica la decisione dei Tagliaboschi di abbandonare la politica attiva?

Non mi piace commentare le scelte di un singolo individuo. Rispetto le cose dichiarate in pubblico. Avranno i loro buoni motivi per aver fatto questa scelta.