Su cosa costruiremo il 2024

I fatti sui quali si poggerà il nuovo anno. In politica ed in economia: cosa è accaduto nell'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle. per capire meglio cosa abbiamo davanti

Il 2023 si è chiuso nel solco tracciato fin dal suo inizio: in politica è stato un anno di cambiamenti nella tradizione. A fine 2022 ci sono state le elezioni politiche che hanno chiuso una stagione, mandando senza margine di dubbio un Governo di Destra alla guida del Paese ed imponendo al centrosinistra un totale ripensamento della sua formula.

La Regione a destra

Francesco Rocca (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Che il vento soffi in quella direzione lo confermano le Regionali del Lazio di febbraio 2023: dopo dieci anni di Campo Largo il Movimento 5 Stelle dice no ad una riedizione dell’alleanza che l’ha visto governare con Nicola Zingaretti. Giuseppe Conte riesce nell’impresa di perdere le elezioni, dimezzare i consiglieri a 5 Stelle, consegnare la Regione alla destra; a rendere ancora meno comprensibile la manovra è il fatto che la sua candidata non metterà piede un solo minuto in Regione Lazio.

Ma pure il Pd offre il meglio di sé con una spaccatura tanto profonda quanto verticale tra le due componenti principali: Azione ed Italia Viva impongono il nome di Alessio D’Amato. Enrico Letta è Segretario ma nessuno se ne accorge. Il Lazio va a Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Internazionale. Sostenuto da una coalizione politica nella quale Fratelli d’Italia gioca ad asso pigliatutto. Ci vogliono ben 14mila voti per imporre che l’assessorato leghista vada al ciociaro Pasquale Ciacciarelli. 

Rivoluzione Elly e Fratelli democratici

Francesco De Angelis e Daniele Leodori

Il rinnovamento del Pd porta all’elezione di Elly Schlein come suo Segretario Nazionale. O meglio: iscritti e dirigenti eleggono Stefano Bonaccini, i gazebo ai quali può votare chiunque, scrivono Schlein. Che abbatte le barriere e fa ritrovare dentro al Pd tutto un mondo che fino ad un attimo prima nemmeno ci pensava. Così l’assessore cassinate Danilo Grossi diventa dirigente nazionale di un Pd al quale non è iscritto, più ancora la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni che diventa coordinatrice nazionale della Segreteria; pure lei non aveva la tessera. Piaccia o no il Partito si allarga.

È l’ultimo traguardo del senatore Bruno Astorre, l’uomo che era alla guida del Pd regionale e che un mattino di primavera del 2023 sceglie in maniera personalissima e non discutibile la sua uscita di scena. Innescando, anche così, un cambiamento.

Dal Lazio infatti parte un metodo alternativo a quello delle coltellate e dei veleni che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Va in scena con il Congresso regionale che acclama Daniele Leodori Segretario ma dopo una conta vera che determina i nuovi equilibri, senza alchimie a tavolino. Francesco De Angelis porta sul tavolo i voti: viene eletto Presidente Pd del Lazio. 

Massimo Ruspandini

Parallelamente c’è la trasformazione dei Fratelli d’Italia. Per quanto possa apparire paradossale ma la sostanza dei fatti è che nel 2023 impartiscono lezioni di democrazia con Congressi provinciali trasparenti che eleggono la nuova classe dirigente. In provincia di Frosinone Massimo Ruspandini viene acclamato Segretario: sua la capacità di tenere unite le diverse sensibilità, suo l’80% del consenso.

Le conseguenze alle urne

Il risultato sono le Provinciali di fine anno: il Pd guadagna un seggio, togliendolo ai civici; uno lo guadagna FdI togliendolo alla Lega; rientra in Aula Forza Italia grazie al ritorno a casa di Gianluca Quadrini. Si crea una situazione di equilibrio 6 a 6 nella quale il presidente Luca Di Stefano potrà governare senza che ci sia chi lo tira per la giacca.

Lo stesso equilibrio che in estate ha portato ad eleggere Fabio De Angelis (Fratelli d’Italia) alla guida della società pubblica dei rifiuti Saf sulla base di un sostanziale accordo con il Pd. In CdA entra anche l’ex presidente dell’Aula Regionale Mauro Buschini che si è dimesso dalla guida dell’Egaf prendendo atto della volontà regionale di eliminare gli enti d’ambito per i rifiuti.

Cambiamenti nell’equilibrio anche con le elezioni Comunali. In primavera il centrodestra di Daniele Natalia mantiene Anagni ed avvia il secondo mandato; a fine anno si assisterà ad una scena paradossale, accade nel corso dell’ultimo Consiglio comunale del 2023: nei fatti, tutti tranne un solo Consigliere stanno con il sindaco. Il centrosinistra mantiene Ferentino che passa da Antonio Pompeo a Piergianni Fiorletta, sensibilità Pd opposta. Ad Arpino scelgono un papa straniero: il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi si candida e viene eletto come sindaco, lo sostiene l’amministrazione uscente giunta alla fine dei mandati per il sindaco Renato Rea. A Latina finisce l’era né di destra né di sinistra e vince Matilde Celentano.

Fibrillazioni locali

Foto © Stefano Strani

A Frosinone il sindaco Riccardo Mastrangeli è alle prese con una maggioranza che gli fa anche da opposizione. E tenta di metterlo all’angolo imponendo le scelte in materia di giunta e di assessori. La risposta di Mastrangeli è quella di scindere: fa viaggiare su un binario l’amministrazione, puntando su una campagna di lavori pubblici globale e tenendo fermo il punto sulla sua idea di rivoluzionare la mobilità introducendo piste ciclopedonali e corsie preferenziali per bus elettrici. Sull’altro binario lascia che la politica abbia le sue fibrillazioni, avvertendo che oltre un certo limite lui riporterà tutti alle urne. Al termine di un consiglio comunale turbolento, chiede la conferma della fiducia alla sua maggioranza. In quattro non la firmano: coerentemente, il sindaco gli ritira le deleghe.

Turbolenze anche ad Alatri dove l’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli mette sotto scacco l’amministrazione del sindaco Maurizio Cianfrocca che ha contribuito ad eleggere. Ha portato in FdI un consigliere sottratto alla Lega e reclama un riassetto della giunta. Picche. Ed il partito va in opposizione. La questione si risolve quando Iannarilli viene nominato commissario all’Ater e deve lasciare il Consiglio comunale, interviene il dirigente regionale Fabio Tagliaferri che riporta FdI in maggioranza.

Fibrillazioni anche a Cassino dove si incrina il rapporto tra il sindaco Enzo Salera e la sua presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo. Il punto di non ritorno viene raggiunto in estate quando lei partecipa ad un pranzo con l’opposizione e teorizza una candidatura alternativa a quella di salera quando nel 2024 ci saranno le elezioni. Sul piano amministrativo però Barbara Di Rollo continuerà a rimanere in maggioranza e non far mancare il suo voto.

Da manager a commissario

Ad agosto, dopo poco più di un anno va via il manager della Asl di Frosinone. Pure lui a Roma come i due manager che lo avevano preceduto. E pure lui con una posizione di prestigio. Il Direttore Generale della Asl di Frosinone Angelo Aliquò assume la direzione dell’Irccs Lazzaro Spallanzani di Roma. Pende il posto del professor Francesco Vaia che il 19 luglio scorso ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Dg dell’istituto che è stato in prima linea nella lotta al Covid. Il trasferimento viene deciso dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca con il Decreto 150. Il Governatore conosceva le doti di Aliquò già prime di insediarsi in Regione al punto che quella nomina è una sua convinta e personale scelta.

Angelo Aliquò segue la via per la Capitale che prima di lui aveva percorso Pierpaola D’Alessandro che oggi è il potentissimo Vice Direttore generale vicario del Comune di Roma. E prima ancora l’aveva percorsa Stefano Lorusso per andare a ricoprire l’incarico di capo della Segreteria tecnica presso il Ministero della Salute quando era diretto dal ministro Roberto Speranza.

Negli ultimi 22 anni la Asl di Frosinone ha visto avvicendarsi ben 16 direttori. A fine anno passa la linea del consigliere regionale Alessia Savo. La scelta va su Sabrina Pulvirenti che assume la gestione della sanità ciociara con le funzioni di commissario.

La rotta di Tavares

Sul piano industriale, a marzo l’amministratore delegato Stellantis Carlos Tavares arriva a Piedimonte San Germano ed annuncia che sarà lo stabilimento nel quale si faranno le nuove vetture premium elettriche. Manda in pensione la piattaforma Giorgio ed annuncia l’arrivo della Stla Large dal 2024. Ma l’elettrico ha bisogno di meno braccia e parte una campagna di esodi volontari, viene messa in vendita la storica palazzina Uffici, inutilizzata da due anni. Bisogna mettersi in discussione, come fa Tiberina che a fine anno può annunciare maxi investimenti per le sue produzioni nell’indotto.

A fine anno annuncia i nuovi assetti anche il gruppo Saxa Gres, c’è l’offerta di acquisto vincolante presentata da un fondo americano: consente di avere l’ossigeno con cui completare il progetto di Roccasecca salvando tutti i posti di lavoro.

Nel 2023 ha cambiato proprietà Acqua e terme di Fiuggi, ora la guida un gruppo locale e nel 2024 si dovranno iniziare a vedere i risultati. Nel campo della chimica, Henkel ridimensiona i progetti sullo storico stabilimento di Ferentino mentre esplode la logistica: prende il posto che un tempo apparteneva all’automotive. Sotto la guida di Francesco De Angelis il Consorzio Industriale del Lazio arriva ad approvare il suo primo bilancio ed il progetto per la produzione di idrogeno Green a Patrica insieme ad Engie, Gasdotti Italia ed Unicas. Poi formalizza la sua uscita di scena.

Gli Stati Generali

Per la prima volta dopo anni la provincia di Frosinone nel 2023 si tenta una sintesi: tra e esigenze dello sviluppo e quelle della burocrazia. Vengono convocati gli Stati generali, una loro sessione introduttiva.

Vengono tutti: imprenditori ed artigiani, sindacati e piccole imprese, tutta la politica ed il governatore del Lazio Francesco Rocca. Che ascolta. E alla fine dice che nel 2024, le cose che ha sentito chiedere da Frosinone, lui le farà.