Top e Flop, i protagonisti di giovedì 29 febbraio 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 29 febbraio 2024

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto ieri e cosa ci attende nella giornata di giovedì 29 febbraio 2024.

TOP

MAURIZIO LUPI

Maurizio Lupi (Foto Vincenzo Livieri © Imagoeconomica)

Come leader di “Noi Moderati” doveva essere “solo” l’uomo di punta della “quarta gamba” del governo Meloni. Invece nel tempo ed in barba ai numeri è diventato altro. Questo perché Maurizio Lupi non è solo il punto di arrivo di una percentuale (bassina) di centristi di destra che non stanno con Forza Italia.

No, con il tempo è diventato l’esempio vivente – e rarissimo, in quell’ambiente – di come si possa essere appieno ciò che il proprio nome declina. Lupi è un moderato, uno di quelli che non ha esitato a rimettere in riga Matteo Salvini quando inopportunamente sindacava della facoltà di insegnare di Ilaria Salis.

Uno che non ha mai tenuto posizioni estremiste, massimaliste, sovraniste o di pancia. E che ha ingoiato il rospo di farsi sfilare proprio da Salvini alcuni parlamentari che hanno riesumato un Udc-stampella della Lega per avere voti europei al sud. Le sue ultime dichiarazioni sono specchio assoluto di quel che è il personaggio.

Quel che dice e come lo dice
Maurizio Lupi ed Antonio Tajani (Foto Alessandro Paris © Imagoeconomica)

Non avete pagato una multa per dimenticanza o per impossibilità e dopo anni vi si presenta un conto salatissimo? Grazie al nostro emendamento viene fissato il tetto degli interessi sulle multe ai 3/5 della somma. Lo avevamo promesso ai cittadini. Ora avanti fino all’approvazione“. Roba di polpa, quindi, di messa a terra e non di lancio a mezzo ugola roca.

E ancora, sempre in ordine agli alleati-metallari del Carroccio. “Invitiamo la Lega a ritirare il suo emendamento e fare sua la posizione del presidente Fedriga. Discutere dopo le elezioni europee del terzo mandato, della continuità di governo e del tema dell’alternanza anche per i presidenti delle Regioni, con un confronto serio in Parlamento“.

Non c’è stata elezione, post, contesto, sede o ambito in cui Lupi non abbia dato prova specchiata di una cosa che in politica forse manca troppo e da troppo tempo. Il garbo di chi ha classe, il garbo che ci manca. (Quasi) a tutti.

Mr Lupi.

ELEONORA MATTIA

Eleonora Mattia

La politica non con cede spazi per i rancori. Né per le vendette. I fatti invece dicono che la politica è semenzaio in cui i primi si coltivano e lavacro in cui le seconde si consumano. Prendete il Comune di Frosinone: il centrosinistra ancora oggi paga il prezzo d’avere boicottato la rielezione dell’allora sindaco Michele Marini. Per vendicarsi, a lui è bastato non impegnarsi.

Alle scorse elezioni Regionali del Lazio il Movimento 5 Stelle si è assunto la responsabilità politica di dichiarare esaurita l’esperienza del Campo Largo, costruito pazientemente per dieci anni da Nicola Zingaretti e Daniele Leodori. Fino alla fine il compianto senatore Bruno Astorre ha cercato di far capire ai vertici del Movimento 5 Stelle che invece i numeri per competere c’erano, li ha elencati e dettagliati. Nulla da fare. Nei fatti, il Lazio oggi è governato dal centrodestra anche per la strategia legittimamente scelta dalla formazione grillina

Ma in politica ogni elezione è un capitolo a sé. Coltivare rancori rischia di produrre situazioni come quella di Frosinone: è da dodici anni che il centrosinistra s’è ridotto da solo all’insignificanza.

A gettare un ponte verso il MoVimento nelle ore scorse è stata la consigliera Dem Eleonora Mattia. Senza guardare alle spalle ma fissando l’orizzonte, ha dichiarato all’Huffington Post: “In Regione Lazio è già in atto un laboratorio per il campo largo di centrosinistra e di genere. Sono diverse le battaglie che in Consiglio regionale abbiamo finora portato avanti, congiuntamente, assieme alle colleghe e ai colleghi delle altre forze d’opposizione. Battaglie contro le misure della Giunta Rocca di destra: dai tagli per le politiche per le donne e pari opportunità nel bilancio regionale al dimensionamento scolastico”.

Una manovra simile è in fase di costruzione anche in Campidoglio. Il pragmatismo della politica è simile a quello della guerra: gli avversari di oggi possono essere gli alleati di domani. Ma bisogna avere il coraggio di non coltivare rancori né consumare vendette. Come ha fatto Eleonora Mattia.

La forza di non voltarsi.

FLOP

ALEX BAZZARO

Alex Bazzarro

Al suo attivo ha iniziative in punto di norma variegate: come firmatario della proposta di legge per la regolamentazione della macellazione rituale islamica degli animali. Poi della proposta di legge per il riconoscimento e la promozione del fenomeno sociale del controllo di vicinato. Insomma, è un duro o tale si crede.

Oggi fa il consigliere comunale a Venezia ed il media manager. Professione questa che secondo i media più informati ha messo a servizio permanente effettivo dello staff di comunicazione di Matteo Salvini. Di quelle cioè che una volta era indicata come “La Bestia” e che aveva in Luca Morisi il suo (un po’ rimpianto) conducator.

D’altronde Alex Bazzaro è un leghista, ex deputato e persona particolarmente propensa a dire quel che pensa. Il che è sempre un bene, quasi mai un male e qualche volta un problema. Specie se una dichiarazione di qualche giorno fa del medesimo mette tarantole addosso a chi ci ha riflettuto sopra ed ancora oggi non se ne dà pace.

Le manganellate di Pisa
Sergio Mattarella

Il contesto è quello delle recenti ma non recentissime dichiarazioni-monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sui fatti di Pisa. Quelli in cui alcuni membri della Polizia di Stato hanno esercitato con troppo vigore e violenza il ruolo di tutori dell’ordine pubblico ad una manifestazione studentesca.

Ecco, il post di Bazzaro, ripreso da molte affermazioni ad adiuvandum nei giorni successivi, rimanda ai momenti topici. Attimi istituzionali in cui, a suo parere, c’è stata la possibilità, non sfruttata appieno, di “silenziare il silenziatore di Matteo Piantedosi”.

Ecco il fulgido pensieri di Bazzato, che condivisibile o meno resta una perla di “velavevodettismo” un po’ grossolano. Mi capita spesso di pensare a quei Parlamentari di centrodestra che non appoggiarono Elisabetta Casellati Presidente della Repubblica, per mere questioni interne”. E la chiosa gloriosa: “Mi chiedo altresì se si resero conto, o se ne rendano ora, della portata storica dell’opportunità politica sprecata”. E niente, finisce così.

Gli ha dato del “poco raccomandabile”